Agricoltore decapitato sull'Appennino: la testa non si trova, trovato sangue sui guanti del fratello
Per il Giudice per le indagini preliminari il cerchio sarebbe chiuso, ma il fratello sospettato non ha confessato davanti al giudice.
Ritrovata una pistola abbattibuoi sospetta
Una pistola abbattibuoi gettata tra i rovi nelle campagne di Magliano potrebbe essere l'arma che ha ucciso Franco Severi, l'agricoltore di Civitella decapitato il 21 giugno scorso.
Carabinieri e Vigili del Fuoco l'hanno trovata sotto un ponte stradale lungo via Maglianella, sulle prime colline Forlivesi, in fondo a un fossato profondo circa 6 metri.
Si tratta di una pistola simile a questa utilizzata dagli addetti alla macellazione per stordire gli animali colpendoli al cranio con un lungo punteruolo: se fosse stata usata per uccidere Franco Severi la decapitazione potrebbe essere servita proprio a nascondere le tracce.
Quando è stata trovata una decina di giorni fa, l'arma era in ottimo stato come sia finita nelsFossato a chi appartenga soprattutto chi l'abbia usata per ultimo è ancora un mistero.
La casa di Franco che allevava anche dei vitelli è una ventina di chilometri dal luogo del ritrovamento, ma lì vicino a Magliano c'è il capannone di suo fratello Daniele, in carcere con l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere.
Lui sostiene di essere innocente ma sulle sue scarpe e in un paio di guanti trovati nella sua auto c'è il sangue della vittima.
Inoltre nelle mani della procura un video in cui Franco Severidenuncerebbe minacce da parte del fratello.
Agricoltore decapitato, resta in carcere il fratello
E' questa la decisione arrivata nelle scorse ore da parte del gip del Tribunale di Forlì Giorgio De Giorgi che ha confermato il fermo per Daniele Severi, 63 anni, anche se l'uomo continua a dichiararsi innocente e a negare di aver compiuto l'omicidio.
Per lui è stata anche confermata la misura cautelare in carcere.
Un omicidio da film horror
Come detto, il corpo del fratello era stato ritrovato, decapitato, a poca distanza dalla casa dove viveva a Civitella di Romagna. Il fermo è stato convalidato, ma l'uomo continua a dichiararsi innocente.
L'interrogatorio e le dichiarazioni di innocenza
Daniele Severi non si è sottratto alle domande del Giudice per le indagini preliminari anche se il suo confronto davanti al Gip è durato circa un quarto d'ora.
Davanti al giudice il 63enne ha risposto alle domande sui suoi movimenti negli ultimi giorni e nelle ultime ore che hanno preceduto la morte del fratello, ma ha continuato a professare la sua innocenza: all'interrogatorio erano presenti gli avvocati della difesa Massimiliano Pompignoli e Maria Antonietta Corsetti, oltre al pubblico ministero, Federica Messina, titolare delle indagini sulla drammatica morte di Franco Severi.
Nel frattempo, i legali di Daniele Severi hanno già comunicato l'intenzione di p ricorso al Tribunale del Riesame contro la misura cautelare della custodia cautelare in carcere che hanno infatti osservato:
"Prove concrete non ce ne sono".