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Ultimatum di Conte, sei mesi di tempo a Draghi: le 9 rivendicazioni del M5S

Prosegue lo scontro tra il premier e il suo predecessore. Il Movimento 5 Stelle ha consegnato un documento al presidente del Consiglio, tanti i nodi da risolvere.

Ultimatum di Conte, sei mesi di tempo a Draghi: le 9 rivendicazioni del M5S
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Nel braccio di ferro tra Movimento 5 Stelle e Governo, ora è spuntato l'ultimatum di Giuseppe Conte che ha dato sei mesi di tempo al premier Mario Draghi. In questa sorta di aut aut, l'ex presidente del Consiglio ha messo sul tavolo le nove rivendicazioni del M5S. 

L'ultimatum (il mal di pancia 5S) in 9 punti: il documento

L'ultimatum (ma piuttosto sarebbe il caso di dire il mal di pancia dei pentastellati nei confronti del premier) si è concretizzato in documento diviso in nove punti che proprio il presidente 5S ha consegnato a Draghi.

Una consegna, una sorta di "C'è posta per te" che Conte ha spiegato così:

"Ho rappresentato il profondo disagio politico che la comunità del Movimento 5 Stelle sta vivendo ormai da tempo, ancora più acuito dagli ultimi avvenimenti. Ricordo che le ragioni dell’esistenza stessa del Movimento 5 Stelle sono e restano gli interessi dei cittadini e il bene del Paese".

C'è posta per te, i messaggi pentastellati a Draghi

I nove punti sono stati anticipati da un memorandum, un documento storico e di programma elettorale che evidenzia il percorso del Movimento 5 Stelle: chi sono, cosa hanno fatto, quali sono gli obiettivi.

Conte ha ricordato a Draghi come il M5S si sia sempre mosso per garantire gli interessi dei cittadini e il bene del Paese.

Ecco allora motivata la scelta di partecipare a un governo di unità nazionale in momento particolarmente difficile per l'Italia, reduce dalla crisi economica e in ripartenza dopo la fase più drammatica della pandemia Covid.

Transizione ecologica "faro" del M5S

Conte ha poi rimarcato la transizione ecologica come "faro" del programma del M5S e la necessità di ridurre le diseguaglianze tra poveri e ceti sociali più ricchi.

Da qui l'invito a Draghi a lanciare un forte segnale di discontinuità, in particolare con la stoccata che il Consiglio dei ministri non sia un "mero certificatore" di decisioni già prese:

"C'è l’urgenza di concentrare gli interventi e le risorse a sostegno di famiglie e imprese, alle prese con mille difficoltà dovute al caro-bollette, all’incremento del costo del carburante, all’esplosione inflazionistica, alla scarsità di materie prime. Ora la condizione di famiglie e imprese si è aggravata".

Reddito di cittadinanza, superbonus, cashback: i 9 punti

Tra i 9 punti messi sul tavolo sono tornati d'attualità alcuni baluardi del M5S che in questi anni sono diventati dei veri tormentoni, che hanno portato a scontri politici (anche con lo stesso Draghi) piuttosto pesanti.

Ora però il M5S su questi (e altri temi) vuole risposte entro sei mesi. Ecco i nove punti:

  1. REDDITO DI CITTADINANZA - Conte ha spiegato che il Movimento non accetterà più accettare di stare in una maggioranza che, in molte sue componenti, rivolge attacchi pretestuosi e strumentali a questo minimale sistema di protezione sociale, scagliandosi vergognosamente contro le fasce più vulnerabili della popolazione.
    E sulle criticità dello strumento Conte ha spiegato:

    "Abbiamo noi per primi suggerito e approvato, ancora di recente, significative modifiche per contrastare eventuali abusi e per incentivare i c.d. “occupabili” ad accettare le offerte di lavoro. Ma occorre un Suo chiarimento definitivo, che ponga fine alle continue polemiche, del tutto irricevibili".

  2. SALARIO MINIMO - L’esistenza di una platea di 4,5 milioni di lavoratori che hanno
    buste paga da fame, che ledono la loro stessa dignità, rende assolutamente urgente
    l’introduzione salario minimo.
    Anche in questo caso Conte ha spiegato:

    "E’ una misura molto diffusa anche in altri Paesi europei. Il nostro progetto di legge valorizza anche i contratti collettivi di riferimento e vale a espungere dal sistema i c.d. contratti pirata. Non riteniamo possibile che questo Esecutivo rimanga indifferente e non dia chiare indicazioni sulla priorità di questa riforma, che coinvolge anche giovani e donne, che continuano a ricevere buste paga indecorose".

  3. DECRETO DIGNITÀ’ - Il M5S ha sottolineato la necessità di non rinviare più
    l’applicazione delle norme destinate a contrastare il precariato. Conte ha segnalato a Draghi la disponibilità a studiare insieme incentivi per favorire le assunzioni a tempo indeterminato e contrastare definitivamente il precariato selvaggio.
  4. AIUTI A FAMIGLIE E IMPRESE - L'ex premier ha chiesto un intervento straordinario, ampio e organico, a favore di famiglie e imprese, ritenendo insufficiente un bonus da 200 euro. In questo senso Conte è tornato alla carica per lo scostamento di bilancio. Il presidente 5S ha chiesto un occhio di riguardo anche per imprese e lavoratori autonomi.
  5. TRANSIZIONE ECOLOGICA - Sulle conseguenze della crisi energetica i pentastellati chiedono di puntare con forza su massicci investimenti nelle fonti rinnovabili e di accantonare l'idea di investimenti nelle infrastrutture a gas o ad “allargare le maglie” delle concessioni di sfruttamento dei nostri giacimenti fossili.
  6. SUPERBONUS 110% - Conte ha rimbrottato Draghi (anche per le numerose uscite del premier) per il "clima di forte sfiducia nei cittadini e negli stessi operatori del settore, con il risultato "che la circolazione dei crediti fiscali di fatto risulta bloccata, decine di migliaia di imprese sono sull’orlo del fallimento e molti cittadini si ritrovano con i lavori in casa sospesi".
    Ecco allora la richiesta al premier:

    "E' imprescindibile che si introduca una soluzione davvero funzionale, in grado di sbloccare le cessioni e di consentire il completamento dei lavori".

  7. CASHBACK FISCALE - Come noto, è stato smantellato. Ma Conte è tornato alla carica anche polemicamente:

    "Un provvedimento che poteva senz’altro essere migliorato e affinato, ma che si è invece deciso di eliminare con un tratto di penna, senza neppure consultarci".

    Ecco allora che i pentastellati ritengono necessario anticipare l’applicazione del “cashback
    fiscale”, il cui principio è già stato recepito, su iniziativa proprio del Movimento
    5 Stelle, all’interno del testo della delega fiscale attualmente all’esame del Parlamento.

  8. INTERVENTO SU RISCOSSIONE - I 5S hanno segnalato come urgente un intervento sulla
    riscossione che dia maggiore serenità ai contribuenti vista la recrudescenza della crisi
    economica. Niente condono - ha chiarito Conte - ma scontare sanzioni e interessi.
  9. CLAUSOLA LEGGE DI DELEGAZIONE - Per maggiore rispetto nei confronti
    del Parlamento, il presidente 5S ha chiesto di introdurre una clausola, per ogni legge di delegazione, che preveda che ogni il Governo non si conformi al parere espresso dalle Commissioni
    parlamentari, il Governo stesso ritorni in Parlamento per motivare specificamente la sua
    scelta e solo dopo questo passaggio sarà possibile l’approvazione definitiva del decreto
    legislativo

 

 

 

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