IL PASTICCIO

Cosa è questa storia dell'elenco di giornalisti, politici e influencer filorussi "sorvegliati speciali"

La lista sarebbe fatta circolare in un incontro tra Copasir, Dis e funzionari dei Ministeri. Ma è giallo su come sia arrivata al Corriere della Sera.

Cosa è questa storia dell'elenco di giornalisti, politici e influencer filorussi "sorvegliati speciali"
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L'altra faccia della guerra in Ucraina? La propaganda per Putin e una lista di 20 persone tra politici, giornalisti, influencer, docenti e scrittori che avrebbero una posizione decisamente filorussa.

Sembrerebbero gli ingredienti per un romanzo o un film da spy story. Come accade in questi casi decisamente ingarbugliato, perché in questa vicenda di chiaro c'è davvero ben poco.

La (presunta) lista di filorussi italiani che agita i servizi segreti

Tutto è nato dalla lista di 20 nomi pubblicata nei giorni scorsi in un articolo del Corriere della Sera dove è stata fatta una fotografia del "sentiment" di alcune persone più o meno note nei confronti della Russia e delle strategie del suo presidente Vladimir Putin.

Una lista di 20 persone che secondo il quotidiano milanese sarebbe finita nelle mani del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, che esercita il controllo parlamentare sull'operato dei servizi segreti italiani. E che, sempre secondo il Corriere, starebbe attenzionando queste persone.

La lista dei 20, le "schede" delle persone coinvolte

Di queste persone ci sarebbe una scheda per ognuno di loro, anche se col passare delle ore le si sta interpretando più come una sorta di più o meno informale curriculum vitae che come un vero e proprio dossieraggio da servizi segreti.

Ecco allora incappare in Giorgio Bianchi, "noto freelance italiano presente in territorio ucraino con finalità di attivismo politico-propagandistico filorusso", in Alberto Fazolo economista e pubblicista che ha spesso "bollato" gli ucraini come neonazisti e altrentato spesso ha raccontato come Zelensky non sarebbe in realtà assolutamente ben visto dalla sua popolazione.

E poi ancora Manlio Dinucci,84 anni, geografo e scrittore promotore del comitato "No Guerra No Nato", Maurizio Vezzosi, 32 anni,   un reporter freelance, Vito Petrocelli, ex M5S, ex presidente della Commissione Esteri sollevato dall'incarico dopo il  tweet pro-Putin del 25 aprile 2022, la freelance Laura Ru, ovvero Laura Ruggeri italiana che vive a Hong Kong, il giornalista Cesare Sacchetti, il candidato leghista Claudio Giordanengo.

La smentita del Copasir: un caso che si sgonfia, ma qualcuno pagherà

Ma come è stato possibile tutto ciò? Dopo lo scoppio della "bomba", sono partite le ricostruzioni e finalmente sembrano essere stati ricostruiti i tasselli del puzzle che hanno portato tanto clamore alla vicenda.

Nei giorni precedenti al (presunto) scoop del Corriere, la (presunta) lista di persone filorusse sarebbe stata fatta arrivare alla redazione del quotidiano subito dopo o addirittura durante un incontro allargato a Roma sulla "disinformazione" in Italia.  Un tavolo di lavoro cui erano presenti i vertici del Dis e della Cybersicurezza oltre ad altri funzionari di vari ministeri come Difesa, Interni ed Esteri.

In quell'occasione sarebbe circolata quella lista di nomi per i quali né Copasir né Servizi segreti avevano dato alcun peso, salvo poi fare i conti con l'articolo del Corriere e con le conseguenze che verranno.

Il Copasir ribadisce: "Nessun dossieraggio"

Perché è evidente che la vicenda non finirà qui e che qualcuno pagherà. Quando saranno verificate le responsabilità dell'accaduto qualche testa inevitabilmente cadrà o ci saranno "finte promozioni".

Ad ogni modo, anche in queste ore il presidente del Copasir Adolfo Urso e Franco Gabrielli, direttore generale della Pubblica sicurezza, hanno ribadito anche in un confronto con i vertici Rai che non esiste alcun dossieraggio né sui giornalisti, né sulle testate giornalistiche.

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