le reazioni

Costruttori (e politici) contro l'abolizione del Superbonus 110

Eppure il premier Draghi (dopo quella delle truffe) ha sollevato una questione importante: l'incremento smisurato dei costi.

Costruttori (e politici) contro l'abolizione del Superbonus 110
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Il Superbonus 110 sarà davvero eliminato? Le parole del premier Mario Draghi non sembrano lasciare molti dubbi a proposito, anche se non mancano le reazioni negative. Non solo da parte del Movimento Cinque Stelle, che difende strenuamente la misura.

Superbonus 110, chi lo difende

Tra chi difende l'incentivo c'è ovviamente Ance, l'associazione nazionale dei costruttori edili, che chiede soprattutto chiarezza su ciò che vuole fare il Governo per tutelare le aziende del settore e i cittadini che stanno usufruendo - o intendono usufruire - della misura. Lo ha detto il presidente dell'associazione di categoria Gabriele Buia.

“Cittadini e imprese sono preoccupati per questo clima di incertezza che regna intorno al Superbonus 110 e che rischia di bloccare migliaia di lavori già partiti o in procinto di partire, creare enormi contenziosi e di far fallire centinaia di operatori. Non è possibile rimettere continuamente in discussione norme già in vigore: ci dicano una volta per tutte cosa si intende fare di questa misura".

“I dati forniti finora dall’Agenzia delle Entrate dimostrano, peraltro, chiaramente che la gran parte delle irregolarità riscontrate in questi mesi riguarda altri bonus meno regolamentati e per i quali fino a poco tempo fa non erano richiesti neanche dei prezzari di riferimento a differenza del Superbonus 110 per il quale vigono fin da subito norme piuttosto stringenti”.

Contro sprechi e irregolarità

L’Ance chiede da tempo un provvedimento per la qualificazione delle imprese necessario, a maggior ragione, “quando si usano soldi pubblici, sul modello di quello già adottato per i lavori di ricostruzione nel cratere del Centro Italia” e indispensabile per garantire “massimi standard di sicurezza e professionalità nei cantieri”.

“Bisogna evitare di far pagare a cittadini e imprese oneste, la cui unica colpa è di essersi fidate di una legge dello Stato, il costo di eventuali sprechi e irregolarità”, conclude Buia.

Le altre reazioni

Dura reazione anche da parte di Confedilizia, per voce del presidente Giorgio Spaziani Testa.

"Quel che lascia perplessi è il fatto che il governo, impossibilitato a bloccare questa misura in quanto voluta dalla quasi totalità del parlamento, abbia introdotto negli ultimi mesi evidenti ostacoli alla sua concreta applicazione, in particolare attraverso i limiti imposti alla cessione del credito. Questo modo di procedere, oltre a non distinguersi per trasparenza, ha prodotto due conseguenze molto negative: la prima è stata quella di mettere in estrema difficoltà (in alcuni casi addirittura in crisi) imprese, professionisti e proprietari che avevano i cantieri aperti; la seconda è stata quella di bloccare l'utilizzo anche di tutti gli altri incentivi per interventi sugli immobili, per i quali il meccanismo di cessione del credito e sconto in fattura consentiva un'applicazione anche da parte di cittadini a reddito medio-basso”.

Se la prende con l'Esecutivo anche il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli.

"Draghi a Bruxelles che boccia il Superbonus perché i prezzi sono triplicati è la dichiarazione di fallimento di un governo che non è in grado di intervenire per fermare la speculazione. E' lo stesso fallimento degli extra-profitti: generati dall'aumento del prezzo del gas, ma il governo ha deciso di non restituire ben 50 miliardi di euro a famiglie e imprese".

All'interno della maggioranza, invece, il Pd non prende una posizione ufficiale, anche se la presidente della commissione Attività produttive Martina Nardi nell'informativa alla Camera dopo il Decreto Aiuti che prolungava la misura lasciano intendere il favore verso il Superbonus:

"Dobbiamo puntare a consumare di meno, bene dunque la proroga del superbonus per rendere più efficienti le nostre abitazioni"

Antonio Saccone dell'Udc invece trova "incomprensibile pensare di cancellare il Superbonus o restringerne le modalità".

Ma Draghi ha ragione?

L'abolizione del Superbonus 110 non è però un "capriccio" del premier Draghi, che ha dato più di una motivazione alla base della decisione. Dopo aver parlato delle truffe che sono nate proprio per sfruttare gli "angoli bui" della misura, il capo del Governo ha sottolineato il problema dei prezzi.

"Il nostro Governo è nato come Governo ecologico, ma  possiamo non essere d'accordo sul Superbonus del 110% e non siamo d'accordo sulla validità di questo provvedimento  con il quale  il costo di efficientamento è più che triplicato, i prezzi degli investimenti sono più che tripli perché toglie la trattativa sul prezzo".

Insomma, come dire che la cosa era partita bene, con tutte le caratteristiche per aiutare imprese e cittadini, ma siamo riusciti a rovinare tutto. E la cosa non stupisce più di tanto...

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