Djokovic ancora in stato di fermo: oggi si decide sulla sua espulsione dall'Australia
Una vicenda sportiva che sta ormai sconfinando in ambito giudiziario e sanitario e che di fatto rischia di segnare i rapporti diplomatici tra Australia e Serbia.
Gioca o non gioca? Il tormentone in queste ore per Novak Djokovic è diventato invece espulso o non espulso?
La partecipazione del campionissimo serbo del tennis mondiale è diventato di fatto un vero e proprio caso internazionale.
Djokivic di nuovo in stato di fermo
Ad annunciare il nuovo stato di detenzione del tennista sono i stati i suoi avvocati.
Secondo il governo australiano, infatti, la presenza nel loro Paese del numero uno del tennis mondiale, non vaccinato contro il Covid e da tempo sostenitore no vax, "potrebbe incoraggiare il sentimento popolare di diffidenza contro i vaccini".
Per questo le autorità australiane hanno avanzato una nuova richiesta di espulsione nei confronti del campione serbo.
Secondo quanto si è appreso dall'entourage del giocatore, Djokovic si è recato di nuovo in una struttura di detenzione per immigrati a Melbourne, dopo l'audizione davanti ai funzionari dell'ufficio immigrazione. Gli sarà consentito di vedere i suoi avvocati in vista dell'audizione decisiva in programma domenica in Australia (appunto la tarda serata di oggi in Italia).
Djokovic, il principio del tormentone: gioca, non gioca
Ieri sembrava di sì, ora la situazione si è di nuovo complicata. Sì, perché appunto il Governo australiano - che sino a poche ore fa sembrava immobile - ha revocato per la seconda volta il visto del tennista serbo, che ora potrebbe essere espulso. Ma i suoi avvocati hanno presentano ricorso. E la vicenda si arricchisce di un nuovo quasi incredibile capitolo. Una decisione è attesa per oggi, sabato 15 gennaio, quando in Italia saranno le 23,30.
Una decisione che sarà a quel punto irrevocabile e definitiva, anche perché gli Australian Open prendono il via lunedì 17.
Revocato (di nuovo) il visto di Djokovic
La situazione è ancora intricata. Dopo il tira e molla dei giorni scorsi, con tanto di inserimento di Nole nel tabellone del torneo (che inizia lunedì 17), all'alba di ieri, venerdì 14 gennaio 2022, era arrivata un'altra svolta.
Il ministro dell'Immigrazione Alex Hawke ha usato il suo potere personale e ha revocato il visto.
“Oggi ho esercitato il mio potere ai sensi dell’articolo 133C della legge sulla migrazione di annullare il visto di Novak Djokovic per motivi di salute e buon ordine, sulla base del fatto che ciò fosse nell’interesse pubblico. Questa decisione arriva dopo le ordinanze del Circuito federale e del tribunale della famiglia del 10 gennaio 2022 che ha annullato una precedente decisione per motivi di equità procedurale. Nel prendere questa decisione, ho considerato attentamente le informazioni fornitemi dal Dipartimento degli affari interni, dall’Australian Border Force e dal signor Djokovic. Il governo Morrison è fermamente impegnato a proteggere i confini dell’Australia, in particolare in relazione alla pandemia di Covid"
Telenovela che ha stancato, lo sfogo di Nadal
Una vicenda, una vera e propria telenovela che sta esaurendo a pazienza non solo dei diretti protagonisti, ma anche degli altri partecipanti al torneo.
Su tutti, uno dei grandi rivali, lo spagnolo Rafa Nadal che in queste ore ha sbottato:
"Basta, siamo stufi, non ne possiamo più di questa storia. L'Australian Open è più importante della vicenda di un singolo giocatore"
Se i giudici decideranno per l'espulsione di Djokovic, il campione dirà addio alla possibilità di vincere il Grande Slam.