Corsa al Colle: M5S per il Mattarella Bis, ma nel 2018 volevano l'impeachment...
I pentastellati tornano sui loro passi per il mandato presidenziale. Reale convincimento o l'obiettivo è evitare di chiudere l'esperienza di Governo.
In politica si può dire tutto e il contrario di tutto. E ci siamo abituati alle giravolte, che ogni tanto sono anche salti acrobatici con doppi o tripli avvitamenti. E così ora per la corsa al Colle il M5S vuole il Mattarella bis. Niente di stravolgente o clamoroso visto che è una richiesta (anche se nelle ultime ore ad esempio il Pd frena) che in queste ultime settimane è arrivata da più parti. Nulla di clamoroso, dunque, se non fosse che nel 2018 proprio il Movimento 5 Stelle attraverso Luigi Di Maio, nel 2018 ne aveva chiesto a gran voce l'impeachment.
Anche se poi, qualche settimana fa, lo stesso ministro è stato protagonista di un quadretto idilliaco con il presidente della Repubblica in occasione del congedo agli ambasciatori italiani nel mondo.
M5S e la richiesta di impeachment per Mattarella
Eravamo, come detto, nel 2018 e l'attuale Ministro degli Esteri aveva esternato la volontà di mettere "in stato d'accusa" il presidente della Repubblica (un fatto mai avvenuto nella storia) per la sua decisione di dire "no" alla nomina del professor Paolo Savona come ministro del Tesoro.
Di Maio aveva spiegato queste dinamiche politiche in un intervento alla trasmissione "Che tempo che fa" di Fabio Fazio. Un attacco al Capo dello Stato che allora aveva visto esporsi in maniera piuttosto energica anche Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia e Matteo Salvini (Lega), mentre Mattarella era stato difeso da tutto il Partito democratico e in prima persona da Silvio Berlusconi.
La storia che cambia: M5S per il bis di Mattarella
Ora la storia però è cambiata e clamorosamente in queste ultime ore il M5S ha aperto alla possibilità di un "bis" dell'attuale Capo della Stato. Una presa di posizione soprattutto dei rappresentanti del Senato dei pentastellati che probabilmente si stanno rendendo conto come non ci siano alternative reali (e condivise) al nome di Mario Draghi e allora, in considerazione di quella che diventerebbe una chiusura anticipata del Governo, pensano al proseguimento di mandato di Mattarella come una strada da percorrere.
A meno che, se la candidatura di Draghi rimanga la più autorevole e gettonata, non si strappi all'attuale premier la "promessa" di non sciogliere anticipatamente le Camere del Parlamento.
Mattarella bis, una donna al Colle, la rivolta a Conte e prove di sintesi
In realtà, dopo quanto già avvenuto con le operazioni di avvicendamento dei capigruppo a Camera e Senato dove Giuseppe Conte aveva cercato di "allargare" (con scarso successo) la sua squadra di fedelissimi, l'apertura del M5S a Mattarella, esternata proprio dal vice di Conte, Michele Gubitosa, rappresenta la fotografia delle tensioni all'interno del movimento riguardo la partita del Colle.
Nella fattispecie, dopo che l'ex premier sembra essersi mosso ed esposto in prima persona per portare avanti la candidatura di una donna, senza preclusioni per una figura vicina al Centrodestra, anche se di area moderata (Letizia Moratti?).
Un'iniziativa mal digerita da tutto il resto del movimento non tanto per il nome eventualmente proposto, quanto per le modalità d'azione del loro leader in pectore.
Ecco perché ora soprattutto i senatori M5S spingono per il Mattarella bis, ma in realtà il loro messaggio a Conte sembra chiaro: "Della partita del Colle vogliamo esserci anche noi".
Una donna per il Quirinale: l'appello dal "mondo rosa"
Nel frattempo, prosegue la suggestione circa la possibilità di vedere al Colle una donna. Nelle scorse ore, un nutrito gruppo di esponenti femminili del mondo dello spettacolo ha lanciato un appello al riguardo. A lanciarlo, Dacia Maraini, Edith Bruck, Liliana Cavani, Michela Murgia, Luciana Littizzetto, Silvia Avallone, Melania Mazzucco, Lia Levi, Andrée Ruth Shammah, Mirella Serri, Stefania Auci, Sabina Guzzanti, Mariolina Coppola, Serena Dandini, Fiorella Mannoia.
Il gruppo non ha fatto proposte di nomi, ma ha spiegato in una lettera inviata ai parlamentari che una donna al Quirinale "può essere un'opportunità per tutti, che in Italia la democrazia è largamente incompiuta e una donna può essere la nostra e vostra forza".