Quanti sono gli insegnanti non vaccinati: rischio caos nelle scuole dal 15 dicembre
Non ci sono dati ufficiali, ma si può stimare che circa 35.000 docenti saranno sospesi.
Come per le Forze dell'ordine e le Forze armate, anche per il personale della scuola da mercoledì 15 dicembre 2021 scatta l'obbligo vaccinale. Che rischia di far "saltare in aria" il mondo della scuola. Perché da metà settimana molte classi rischiano di rimanere scoperte chissà per quanto tempo. Ma quanti sono gli insegnanti non vaccinati?
Quanti sono gli insegnanti non vaccinati
Come per i militari di numeri ufficiali non ce ne sono, anche perché sinora chi non era vaccinato poteva tranquillamente presentarsi a scuola a lavorare con il Green pass da tampone. E per ragioni di privacy non è obbligatorio comunicare l'eventuale vaccinazione. Ma ora cambiano le carte in tavola. Una stima abbastanza recente parla di un 5% del totale del personale scolastico senza vaccino: stiamo parlando di circa 35.000 persone. Ma nei prossimi giorni si potrà essere più precisi, quando scatterà effettivamente l'obbligo.
I numeri sono in calo: la scorsa estate si contavano circa 100.000 docenti non vaccinati, ma le nuove norme (prima il Green pass e poi l'obbligo) hanno dato una sensibile accelerazione alla campagna vaccinale nel settore. Resistono i "duri e puri", disposti a rinunciare allo stipendio piuttosto che vaccinarsi. Sì, perché anche per il personale della scuola (dai presidi ai bidelli), in caso di mancato adempimento dell'obbligo scatta la sospensione.
Chi non si vaccina sarà sospeso: cosa succede
Il meccanismo della sospensione è il medesimo del settore privato per chi non ha il Green pass. E dunque chi non è vaccinato non potrà svolgere l’attività lavorativa a scuola. Durante questo periodo non spetta lo stipendio né altro compenso o emolumento.
La sospensione non ha natura disciplinare, pertanto docenti e Ata che non adempiono all’obbligo, non potranno essere licenziati e avranno diritto alla conservazione del rapporto di lavoro.
Il personale sospeso potrà rientrare in servizio quando comunicherà l’avvio o il completamento del ciclo vaccinale primario, o la somministrazione della terza dose, entro comunque un periodo di tempo non superiore a sei mesi a partire dal 15 dicembre 2021.
LEGGI ANCHE: L'insegnante No vax dopo il ricovero in Terapia intensiva cambia idea
Sostituzioni problematiche
Molte classi, dunque, mercoledì potrebbero trovarsi con dei "buchi" a sorpresa. E per i presidi scatterà la "corsa" ai supplenti, che possono essere assunti con contratti a tempo determinato, come da circolare del Ministero:
“Per la sostituzione del personale docente sospeso, il dirigente scolastico provvede all’attribuzione di contratti a tempo determinato che si risolvono di diritto nel momento in cui cessa la sospensione.
Per la sostituzione di personale scolastico non docente continuano ad applicarsi le ordinarie procedure previste dalla normativa vigente".
Molti dirigenti hanno però sottolineato un problema: dato che il docente sospeso può rientrare in servizio in qualsiasi momento mettendosi in regola con l'obbligo vaccinale, chi accetterà una supplenza senza un orizzonte temporale, che peraltro potrebbe essere di pochi giorni?
La durata massima della sospensione è di 6 mesi a partire dal 15 dicembre, quindi alcune supplenze potrebbero durare anche fino al 15 giugno, ma al momento non vi è nessuna certezza. Anche perché il provvedimento che prevede l'obbligo vaccinale è legato a doppio filo con lo stato di emergenza, e il Governo sta ancora valutando la proroga nel 2022.