Reazioni alla manovra

I sindacati annunciano lo sciopero, Draghi fa San Tommaso: "Finché non vedo non ci credo"

Sindacati pronti a mobilitazioni generali per oltre un mese, ma il premier cerca ancora il dialogo.

I sindacati annunciano lo sciopero, Draghi fa San Tommaso: "Finché non vedo non ci credo"
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Si parte con 8 ore di sciopero, mentre sabato in un vertice generale delle sigle sindacali a Roma, potrebbero essere prese decisioni di portata più ampia. Anche se il premier Draghi almeno per il momento sembra vestire i panni di San Tommaso e rilancia: "Finché non vedo, non ci credo". Che la manovra non piacesse ai sindacati era cosa risaputa, e già nella serata di giovedì 28 ottobre 2021 le rappresentanze dei lavoratori hanno annunciato reazioni.

Dopo la manovra, i sindacati proclamano lo sciopero

Ad annunciare il primo momento in cui i lavoratori incroceranno le braccia per protestare contro la manovra di Governo e in particolare sul nodo pensioni è stata la Fiom: con lo stop di 8 ore si chiederanno all'Esecutivo e alle imprese risposte su crisi industriali e occupazionali, riforma degli ammortizzatori sociali, precarietà del lavoro, salute e sicurezza, sistema degli appalti e dei subappalti, pensioni e contrasto dell'evasione fiscale.

Nodo pensioni, sciopero generale?

Nel mirino dei lavoratori e delle parti sociali l’ipotesi di Quota 102 per andare in pensione. Una misura prevista nella legge di Bilancio approvata ieri dall’Esecutivo di Mario Draghi e che ora dovrà essere sottoposta all’esame del Parlamento. Del resto, sul nodo pensioni nei giorni scorsi si era consumata la frattura tra il premier e i sindacati, tanto che Draghi (ufficialmente per un impegno istituzionale improrogabile) aveva abbandonato il tavolo delle trattative. Fatto sta che il provvedimento di “uscita dal mondo del lavoro” non piace ai sindacati, che annunciano mobilitazioni. La prima iniziativa, anche se ancora senza una data ufficiale, è stata annunciata dalla Fiom che ha approvato un pacchetto da otto ore di sciopero. Ma, come detto, la situazione è monitorata con attenzione dalle altre sigle. “Se il quadro prossimo futuro è questo, siamo pronti a scendere in piazza”, ha commentato il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri.

Sciopero generale, si decide sabato

Strategie comuni e più “impattanti” saranno valutate nel vertice di domani, sabato 30 ottobre 2021, con  la Cgil e la Cisl. In buona sostanza, in vista della discussione in Parlamento (è stato abbozzato un calendario di circa un mese) i sindacati potrebbero cercare di far leva sul Governo e sulle parti politiche proprio portando avanti mobilitazioni di piazza a Roma (e in tutto il Paese) che potrebbero svilupparsi appunto fino a fine novembre.

Pensioni, le proposte alternative

A dire il vero, Cgil, Cisl e Uil non si affideranno esclusivamente alla strada all’arma dello sciopero. Maurizio Landini per la Cgil ha rilanciato la proposta di pensioni a 62 anni. Una soluzione che verrebbe incontro ai giovani, al lavoro femminile e a chi è occupato in lavori particolarmente faticosi. Una proposta condivisa dalla Cisl che ha rimarcato l’obiettivo dei 41 anni di contributi, “sviluppare progetti sui giovani e dare adeguate garanzie alla terza età, anche attraverso la previdenza complementare”.

Draghi: "Sciopero generale? Non ci credo"

Intanto, dopo la rottura nell’incontro dei giorni scorsi, il premier Draghi sembra non dare molto credito allo scenario che vedrebbe nel Paese mobilitazioni generali.

“Non mi aspetto uno sciopero generale, mi sembrerebbe strano. C'è la disponibilità del Governo a ragionare. Certo, la decisione sulle strategie da portare spettano evidentemente ai sindacati”.

Un commento sintetico, che però, nemmeno troppo tra le righe, lascia aperta più di una porta alle porte sociali, cercando con un fine lavoro di diplomazia (come del resto sta accadendo con i partiti di maggioranza e opposizione) la strada di una possibile, anche se ora in salita, condivisione o almeno di un punto d'incontro.

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