Verso la manovra

Governo-sindacati, è rottura sulle pensioni: Draghi si alza e se ne va

Il Governo pronto a varare i suoi provvedimenti, ma Cgil, Cisl e Uil pensano allo sciopero generale.

Governo-sindacati, è rottura sulle pensioni: Draghi si alza e se ne va
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Non si può neanche dire che la fumata sia stata nera. Perché l'esito del faccia a faccia di martedì 26 ottobre 2021 tra il premier Mario Draghi e i sindacati sulle misure della manovra di Governo in vista del Consiglio dei ministri, è sintetizzato tutto nel momento in cui, dopo tre ore di confronto, il presidente del Consiglio si è alzato e se ne è andato.

Draghi-sindacati,  rottura sulle pensioni

"Un impegno istituzionale non rinviabile" hanno fatto poi sapere da Palazzo Chigi "con l'aggiornamento del tavolo di lavoro programmato a  mercoledì 27 ottobre, con i ministri Mario Brunetta, Daniele Franco e Andrea Orlando". Una nuova riunione però smentita e non messa in agenda dai vertici dei sindacati. Perché le tre ore di vertice hanno lasciato le parti più su posizioni differenti che di incontro: sotto la lente critica dei sindacati le risorse (giudicate non sufficienti) per gli ammortizzatori sociali, le opportunità di lavoro creato dalla ripresa ("Non dovrà essere lavoro precario, sono necessarie più garanzie", ha osservato dopo il vertice il leader della Cgil Maurizio Landini).


Ma è sulle pensioni che le parti sembrano lontane, lontanissime. E proprio su questo punto (decisamente critico e dibattuto anche tra i partiti dell'attuale maggioranza di Governo), il premier ha abbandonato il tavolo.

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Manovra economica, che succederà ora?

Salvo clamorosi colpi di scena, oggi, mercoledì 27, non ci sarà alcun momento di confronto, almeno ufficiale, per cercare di ricomporre la frattura. I sindacati, attraverso lo stesso Landini e il leader della Uil Paolo Bombardieri hanno fatto sapere che la loro agenda oggi prevede un incontro con le parti sociali dei Paesi che parteciperanno al G20. Impegno istituzionale o abbandono del tavolo, di certo Draghi pare orientato a rispondere a fermezza con la fermezza e tirare dritto per la sua strada portando la manovra, così come presentata ai sindacati, al Consiglio dei ministri.

Mobilitazione generale?

Se la linea di Draghi sarà questa, i sindacati, con tutta probabilità, percorreranno invece la strada della mobilitazione. Tradotto, uno sciopero generale. Lo spartiacque decisivo sarà  giovedì 28 ottobre, quando il Governo ha preventivato di approvare la manovra (anche perché da venerdì c'è la volontà di concentrarsi, anche per questioni di sicurezza, sul G20).

"Se ci sarà ancora occasione e margine di confronto, bene - ha chiosato Landini - Altrimenti, anche con Cisl e Uil valuteremo il da farsi".

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