Pd apre a modifiche

Toh, chi si rivede: che fine aveva fatto il ddl Zan? Mercoledì ritorna in aula

Finora non è stato possibile trovare un'intesa senza snaturare il provvedimento. Nelle prossime ore il testo sarà al voto del Senato.

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La strada è stretta ma i tentativi saranno fatti fino all'ultimo per arrivare al voto finale sul disegno di legge Zan, il provvedimento contro l'omotransfobia. Sarà proprio il primo firmatario del testo Alessandro Zan, incaricato dal segretario Pd Letta, a tentare nelle prossime ore un'esplorazione con le altre forze politiche, per capire le condizioni, se ci sono ancora, che possano portare a un'approvazione rapida del testo che contrasta discriminazione e violenza per motivi fondati su orientamento sessuale, identità di genere e disabilità.

Il Ddl Zan torna in aula

La partita è complicata, ma sono fiducioso che si troverà un punto d'incontro, ha fatto sapere Zan. Fiducioso anche il presidente della Camera Roberto Fico:

"Il dibattito deve essere importante al Senato, però bisogna arrivare a un'approvazione. Se poi ci sono aperture da parte del Pd, questa è una questione ma l'importante è che vada a buon fine il provvedimento e che vada a buon fine con i contenuti del provvedimento".

Ok a modifiche, ma non sostanziali

Il segretario dem ha aperto a modifiche purché non sostanziali. Il confronto con il centrodestra e Italia Viva che si oppongono al Ddl non si prospetta facile.

"L'impegno che il ddl Zan diventi legge lo prendo e lo confermo. C'è un voto tagliola in Senato, chiesto da Lega e Fdi, nelle loro intenzioni vuole affossare il provvedimento. L'appello che faccio è di evitare questo, che sarebbe uno schiaffo alla maggioranza della società italiana, che vuole una risposta sui temi cui il ddl Zan risponde. Questa risposta la vogliono tutti i giovani", così Letta.

Finora non è stato possibile trovare un'intesa senza snaturare il provvedimento. Nelle prossime ore il testo sarà al voto del Senato, un passaggio che rappresenta già un primo scoglio. L'aula dovrà esprimersi sulle richieste di Lega e Fratelli d'Italia di non affrontare l'esame degli articoli. Zan chiede a Meloni e Salvini di ritirarle, ma senza esito. Il voto è segreto e la legge rischia di venire affossata.

Cosa prevede il ddl Zan

Nel pratico quali modifiche legislative il ddl, se approvato, introdurrà? La prima riguarda l'articolo 604-bis del Codice Penale sui reati di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. La seconda prende in esame l'articolo 604-ter dello stesso Codice sulle circostanze aggravanti "per i reati punibili con pena diversa da quella dell'ergastolo" commessi per gli stessi motivi del 604-bis oppure "al fine di agevolare l'attività di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi che hanno tra i loro scopi le medesime finalità".

Per entrambi gli articoli Zan non fa altro che aggiungere ai motivi già citati anche quelli sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere o sulla disabilità. Di fatto, quindi, si arriva a estendere la cosiddetta legge Mancino, che punisce con il carcere proprio queste tipologie di reato.

Vi è inoltre una parte, relativa alla scuola, che non piace agli oppositori: in particolar modo a Lega e Fratelli d'Italia. Il 17 maggio ricorre la Giornata nazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, al fine di promuovere la cultura del rispetto e dell'inclusione, in attuazione dei principi di eguaglianza e di pari dignità sociale sanciti dalla Costituzione. Sono quindi previste, in occasione di questa Giornata nazionale, iniziative nelle scuole di ogni ordine e grado, quindi anche nelle classi delle elementari che promuovano rispetto delle diversità.

Questo è uno dei punti più controversi: che centrodestra e renziani vorrebbero modificare; l'accusa del centrodestra è quella di "imporre il gender nelle scuole". Per genere si intende qualunque manifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso; per orientamento sessuale si intende l'attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso sesso, o di entrambi i sessi; per identità di genere si intende l'identificazione percepita e manifestata di sè in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dall'aver concluso un percorso di transizione.

Matteo Salvini si era detto disponibile a dare il suo ok, a patto che venissero "tolti i bambini" dal testo. Modifiche che, finora, non sono state prese in considerazione. Nelle scorse ore l'apertura di Letta ad abbracciare eventuali cambiamenti, purché non sostanziali, consentirà di troverà finalmente la quadra?

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