le regole valgono per tutti

Senatrice in Aula senza Green pass: sospesa per dieci giorni

Laura Granato (Alternativa c'è) in Commissione senza esibire il pass. E scoppia la bufera.

Senatrice in Aula senza Green pass: sospesa per dieci giorni
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Chi non mostra il Green pass non può accedere al posto di lavoro. Vale per tutti, anche per i parlamentari. E oggi, martedì 19 ottobre 2021, a cinque giorni dal via dell'obbligo di certificato verde, è esploso letteralmente il caso. A far deflagrare il caso è stata la senatrice Laura Granato, ex  Cinque Stelle confluita nel gruppo Alternativa C'è, che oggi ha deciso di non esibire agli addetti ai controlli la propria certificazione recandosi comunque alla seduta della commissione Affari Costituzionali.

La senatrice Granato in Commissione senza Green pass

Inevitabile il provvedimento da parte del presidente della Commissione Dario Parrini (Pd), che non appena ha saputo del rifiuto della commissaria di mostrare il  Green pass ha sospeso i lavori e segnalato il caso all'Ufficio di presidenza di Palazzo Madama. A quel punto si è tenuta una riunione straordinaria che ha ribadito che le regole valide per i lavoratori sono tali anche per i politici. E così in Aula la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati ha ribadito la situazione:

"È vietato l’accesso in tutte le sedi del Senato al parlamentare che non esibisce il Green pass"

Dopodiché ha annunciato l'interdizione di dieci giorni dai lavori per chi non si attiene alla prescrizione. Cosa che accadrà alla Granato, che per dieci giorni sarà inibita dal suo ruolo.

 L'annuncio

La mossa di Granato non è stata una sorpresa. La senatrice già ieri aveva annunciato che si sarebbe rifiutata di esibire il Green pass. E così i commessi del Senato erano preparati. Andrea Marcucci (Pd) ha definito "stupida provocazione" la presa di posizione dell'ex grillina, mentre in una nota Alternativa c 'è esprime solidarietà alla parlamentare. La stessa Granato non ci è andata leggera:

"Il rischio è che tutti questi atti del Governo spazzino via 70 anni di democrazia parlamentare. Per poter entrare in commissione e illustrare gli emendamenti mi si chiede un attestato di obbedienza a  un Governo e ad provvedimento che io invece voglio contestare. Quando sono fuori dal Senato per rispettare tutte le regole cui sono sottoposti anche gli altri cittadini lo esibisco, ma nel luogo deputato alla rappresentanza dei cittadini mi rifiuto di piegarmi a una distorsione del regolamento, oltretutto derivante da un decreto legge, un atto unilaterale del governo che ancora non è stato convertito in legge e che adesso il Parlamento sta discutendo".

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