L'immunologo Silvestri: "Mio figlio di 10 anni ha testato il vaccino. Più efficace che negli adulti"
"Immunizzazione generale necessaria per ridurre i danni causati dal virus".
Lunedì 20 settembre 2021 Pfizer ha pubblicamente annunciato la conclusione dei test per i vaccino anti-Covid nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni. Uno studio che ha coinvolto oltre 2.200 bambini negli Stati Uniti. E tra questi c'era anche Nicholas, il figlio quasi undicenne dell'immunologo Guido Silvestri, docente all’Università Emory di Atlanta.
"Mio figlio di 10 anni ha testato il vaccino Pfizer"
Silvestri, specialista in Immunologia clinica ed Allergologia, Medicina interna e Patologia clinica, ha raccontato in un post su Facebook l'esperienza del figlio.
"Pfizer ha pubblicamente annunciato i risultati del trail clinico del vaccino contro SARS-CoV-2 nei bambini tra i 5 e gli 11 anni di età. Lo studio ha coinvolto oltre 2.200 bambini negli Usa tra cui, e lo dico con grande orgoglio, anche mio figlio Nicholas di quasi 11 anni. Ricordiamo che il dosaggio del vaccino è di due dosi da 10 microgrammi (un terzo della dose per adulti) fatte a tre settimane di distanza tra loro".
L'efficacia e gli effetti collaterali
Secondo i dati diffusi da Pfizer, la capacità del siero di generare anticorpi è pari a quella negli adulti, con effetti collaterali minimi, se non addirittura minori rispetto alla popolazione over 12, attualmente vaccinabile:
"I principali risultati dello studio indicano una efficacia nel generare anticorpi neutralizzanti il virus pari a quella dimostrata dallo stesso vaccino nella fascia di età superiore e la sostanziale assenza di effetti collaterali non rari (quelli rari non potrebbero emergere in questo tipo di trial clinico). Pfizer sta trasmettendo questi dati a FDA e ci aspettiamo una autorizzazione per uso emergenziale entro fine ottobre 2021".
L'appello
Silvesti ha poi colto l'occasione per rivolgere un appello a coloro che sono ancora indecisi sulla vaccinazione (che comunque dopo la mossa dell'Esecutivo di imporre l'obbligatorietà del Green pass sul lavoro dal 15 ottobre stanno calando).
"Questo studio è una tappa essenziale nella grande marcia verso la vaccinazione universale contro Covid-19, che riteniamo necessaria sia per ridurre sempre più i danni causati da questo virus molto trasmissibile e clinicamente insidioso, e sia per eliminare una volta per tutte ogni tentazione di affrontare questa malattia con interventi "non-farmacologici" (le cosiddette chiusure) di efficacia modesta ed effetti collaterali enormi".
La situazione
Dopo l'annuncio di Pfizer, l'Agenzia europea del farmaco si occuperà della valutazione dei dati, che potrebbe impiegare circa un mese. Il vaccino, se l'esito sarà positivo, verrà usato a partire da fine ottobre negli Stati Uniti e, presumibilmente, da novembre in Europa.
A inizio novembre, invece, potrebbe arrivare la comunicazione dell'ammissibilità anche del siero prodotto da Moderna.
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