dalla sanità a gaza

Tutte le reazioni al Premier Time "Show" e lo scontro Meloni-opposizioni

Dal duro botta e risposta sulla sanità con la leader Dem, Elly Shlein, allo scontro con il pentastellato Giuseppe Conte. "Nota di colore" il deputato Magi vestito da fantasma... rimosso dall'aula

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Meloni - Magi

Il question time alla Camera, della premier Giorgia Meloni, nel pomeriggio di mercoledì 14 maggio 2025, ha scatenato numerose reazioni. In aula e nelle ore successive. Fra i temi più "caldi", la sanità e le liste d'attesa, sulle quali si è consumato un duro scontro con la segretaria Pd Elly Schlein. Non è mancata neppure una "nota di colore": espulso il deputato di Più Europa, Riccardo Magi, dopo essersi presentato in aula vestito da fantasma. 

Tutte le reazioni al Premier Time "Show"

Elly Schlein ha duramente attaccato il Governo sulle liste d'attesa per la sanità, vero tallone d'Achille del nostro Paese ormai da anni.

"La sanità pubblica è al collasso, liste di attesa al collasso. Mancano 30 mila medici, 70 mila infermieri, la migrazione sanitaria da Sud a Nord è aumentata. Voi avete portato la spesa sanitaria al minimo storico dagli ultimi 15 anni, le ho portato un grafico. Avete fatto un decreto fuffa senza risorse sulla lista d'attesa. La mia domanda è semplice: perché state smantellando la sanità pubblica italiana?".

Tutte le reazioni al Premier Time "Show" e lo scontro Meloni-opposizioni
Elly Shlein, Question time

Altrettanto dura la replica della presidente del Consiglio:

"E' difficile confrontarsi con qualcuno che per fare propaganda è costretto a mentire. In Italia quali sono le priorità e come si deve operare sulla sanità è deciso dal Piano sanitario nazionale e l'ultimo è stato scritto nel 2011, era un governo di centrodestra. Siete stati al governo 10 anni e non avete non avete mai scritto un Piano sanitario nazionale e oggi ci venite a spiegare quanto sia importante la sanità? Spero che la gente capisca il gioco che si sta portando avanti".

 

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Duro il botta e risposta anche con il leader dei pentastellati, Giuseppe Conte. Botta e risposta sul riarmo, Meloni accusa l'ex premier di aver prima aumentato le spese per la difesa e poi di essere stato 'folgorato' sulla via dell'antimilitarismo.

Le interrogazioni di Pd e M5S, ma anche la richiesta di parole nette su Gaza avanzata da Avs, erano tra i momenti più attesi della giornata politica. Un momento particolarmente simbolico è stato l’invito del leader del M5S, Giuseppe Conte, rivolto a tutto l’emiciclo parlamentare: alzarsi in silenzio per condannare quello che ha definito “lo sterminio” in atto a Gaza. L’iniziativa ha visto alzarsi solo i deputati di opposizione, mentre i membri del governo e della maggioranza sono rimasti seduti.

“Siamo qui, nel luogo eletto della democrazia, e rivolgo un appello a tutti i colleghi: un segno di umanità diamolo. Condanniamo in silenzio questo sterminio di donne, di bambini, di giornalisti, tutte le vittime civili di Gaza. Alziamoci in piedi”, ha dichiarato Conte rivolgendosi all’Aula. Il leader del M5S si è poi rivolto direttamente alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sottolineando con tono critico: “Lei rimane seduta”, tra le proteste dei colleghi dell’opposizione che hanno urlato “Vergogna!”. Immediata la replica dai banchi della maggioranza: “E gli ostaggi?”, hanno gridato i deputati del centrodestra, rimanendo anch’essi seduti.

Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, è intervenuto per chiedere a Conte di concludere il suo intervento. Conte, tuttavia, ha rincarato la dose accusando Meloni di “agire senza mandato degli italiani” e di fornire “copertura politica e militare” alla “condotta criminale di Netanyahu”, criticando l’assenza di una chiara condanna da parte del governo italiano nei confronti di Israele.

Meloni: "Situazione drammatica ma Israele non ha iniziato"

Poco prima dello scontro con Conte, la premier Meloni aveva risposto a un’interrogazione di Angelo Bonelli (Avs) proprio in merito alla guerra nella Striscia di Gaza. La presidente del Consiglio ha dichiarato di aver avuto “conversazioni spesso difficili” con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in cui ha sempre “richiamato l’urgenza di trovare una strada per terminare le ostilità” e “rispettare il diritto internazionale e umanitario”.

Meloni ha ammesso che la situazione umanitaria a Gaza è “sempre più drammatica e ingiustificabile”, pur senza mai esplicitare una condanna delle azioni israeliane. Ha affermato di non condividere “diverse scelte” del governo israeliano e alcune “recenti proposte”, ribadendo però che “non è stato Israele a iniziare le ostilità” e che gli attacchi di Hamas avevano “un disegno disumano” alla base, citando anche la “crudeltà rivolta agli ostaggi”.

Quanto alla possibilità di richiamare l’ambasciatore italiano in Israele, Meloni ha risposto chiaramente che “non è nell’intenzione del governo italiano” farlo.

La protesta di Riccardo Magi: fantasma con la scritta “referendum”

Un colpo di scena ha animato ulteriormente l’Aula: Riccardo Magi, deputato di Più Europa, è comparso in Aula vestito da fantasma con addosso un cartello con la scritta “referendum”. La protesta – plateale – è scattata nel momento in cui Magi si è diretto verso i banchi del governo, ma è stato immediatamente fermato dagli assistenti parlamentari e portato fuori di peso.

Mentre veniva allontanato, Magi ha urlato rivolgendosi alla premier:

“Se lo ricorda, presidente Meloni, quando accusava i governi di silenziare i referendum? Era il 2016 e il 2022!”. Meloni, sorpresa dal gesto, ha reagito con un sorriso.

La protesta nasce dal fatto che, per regolamento, Più Europa non ha potuto rivolgere una domanda direttamente alla presidente del Consiglio: il turno è spettato infatti all’altra componente del gruppo Misto, quella delle minoranze linguistiche. Magi intendeva denunciare la scarsa informazione fornita dalla Rai sui referendum dell’8 e 9 giugno e le dichiarazioni di membri della maggioranza che avrebbero invitato i cittadini a non votare.

Calenda (Azione) attacca il format del Premier Time

Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha preso le distanze dallo stile comunicativo adottato durante il Premier Time.

"Si trasformano regolarmente in una indegna cagnara a favore di telecamere", ha dichiarato. Al contrario, Azione ha voluto concentrare l’attenzione su proposte concrete e dettagliate sulla strategia economica del governo.

Il capogruppo di Azione, Matteo Richetti, ha ricordato in Aula tutte le proposte inviate all’esecutivo, ognuna supportata da numeri e coperture finanziarie. Tuttavia, ha lamentato che le risposte da parte del governo continuano a mancare.

Affonda il leader di Italia Viva, Matteo Renzi:

"Giorgia Meloni conferma la sua incompetenza economica. Cita dati che non capisce e dopo tanti anni di Governo non sa ancora cosa sia lo spread. La faccia di Giorgetti è la faccia dell’imbarazzo".

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