Rinvio Cdm su bollette, Conte: "Un decretino dopo quasi 2 anni e mezzo di nulla"
Il leader del M5S rilancia, due proposte anche da Elly Schlein

Avrebbe dovuto tenersi questa mattina, martedì 25 febbraio 2025, il Consiglio dei Ministri in cui varare il cosiddetto Decreto bollette. Ma così non è stato. Il cdm è infatti stato fatto slittare dalla premier Giorgia Meloni al prossimo venerdì 28 febbraio 2025, la quale ha chiesto "misure più efficaci".
Rinviato Cdm, Conte: "Al Governo schiera di incapaci"
Il nuovo rinvio del Cdm - ufficialmente per dare una risposta "più efficace" al caro bollette - non è stato accolto con piacere dal presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. Con un lungo post sul proprio profilo X, Conte ha puntato il dito contro il Governo per aver prodotto "un decretino dopo quasi 2 anni e mezzo di nulla" , accusandolo di "non avere idea di cosa fare". Il leader del M5S ha poi elencato una serie di misure "che da settimane e con atti ufficiali reiteriamo", ha scritto.
Ormai siamo alle comiche: anche oggi il Consiglio dei Ministri sull’emergenza bollette lo facciamo domani. Nuovo rinvio di Meloni, che ha provato vergogna in prima persona per il decretino che il suo brillante Governo aveva preparato dopo quasi 2 anni e mezzo di nulla. Ora… pic.twitter.com/R02GPAbFa3
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) February 25, 2025
"Ormai siamo alle comiche: anche oggi il Consiglio dei Ministri sull’emergenza bollette lo facciamo domani - ha scritto con amara ironia Giuseppe Conte -. Nuovo rinvio di Meloni, che ha provato vergogna in prima persona per il decretino che il suo brillante Governo aveva preparato dopo quasi 2 anni e mezzo di nulla. Ora litigano anche tra di loro sulle misure, non hanno idea di che fare, Meloni è alla ricerca di 1 miliardo che si è persa per strada (o in mare, in Albania). Tutti compatti solo quando si aumentano gli stipendi di ministri e sottosegretari".

"Noi da settimane e con atti ufficiali reiteriamo le nostre proposte al Governo: interventi su Iva, oneri di sistema e fasce Isee; disaccoppiamento del prezzo del gas nel mercato dell’energia; fornitura a prezzo equo dell'energia rinnovabile attraverso l'acquirente unico; tassazione degli enormi extraprofitti delle società energetiche per finanziare sostegni alla fasce medio-basse, incremento delle rinnovabili, introduzione dei prezzi amministrati per i settori strategici e così via", ha elencato Conte.
"Siamo già oltre ogni ritardo possibile. Le aziende chiudono. Il nostro Paese è spettatore sull'Ucraina, dopo aver buttato soldi in armi mentre gli italiani pagavano di tasca loro questa crisi. L'industria crolla da 23 mesi e torna ai livelli del Covid. Non per colpa di un virus, ma per una schiera di incapaci al Governo", ha concluso il leader del M5S.
Le due proposte di Elly Schlein sul caro bollette
Sul tema si era espressa in precedenza anche la segretaria dem Elly Schlein che - durante una diretta sui social - ha incalzato la maggioranza con due proposte.

La prima prevede di "disaccoppiare il prezzo dell'elettricità da quello del gas" (chiesto anche da Confcommercio), visto che "oggi a fare il prezzo dell'energia in Italia è quello del gas che è la fonte più cara. Alcuni paesi sono intervenuti in questo senso".
La seconda proposta riguarda "l'acquirente unico pubblico per ottenere prezzi dell'energia più bassi". Questi prezzi dell'energia, sottolinea la segretaria Dem, "le famiglie e le imprese li pagano più volte. Ci rivolgiamo anche alla maggioranza perché si possa fare insieme".
Schlein si è scagliata in particolare su Antonio Misiani e Annalisa Corrado, rispettivamente responsabili dell'Economia e per la Transizione Green del partito, ma in generale contro il Governo che "per due anni non ha fatto nulla", rinfacciando al ministro Giorgetti il rinvio dopo che lui stesso aveva dichiarato di essere pronto con il provvedimento.
Zangrillo: "Ci siamo presi qualche giorno"
Il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo nel frattempo, intervenuto al programma "Un giorno da pecora" su Radio1, ha confermato come il Governo abbia deciso di prendersi più tempo perché si tratta di "un provvedimento importante e vanno cercate le coperture".
"Ho scoperto dalla rassegna stampa del conflitto tra la presidente del Consiglio non contenta di questo provvedimento e il ministro Giorgetti. In realtà c'è molto romanzo. Si tratta di un provvedimento importante e vanno cercate le coperture. Non c'erano ancora i tempi. Ci siamo presi qualche giorno. È stato rinviato perché bisognava completare le coperture. Dobbiamo aiutare le fasce deboli delle popolazione e le aziende energivore. Gli italiani e le imprese dobbiamo aiutarli adesso".