Chiara Petrolini: anche il primo figlio era nato vivo. Le analisi sul corpicino contraddicono la sua versione
Lo mettono nero su bianco le relazioni del medico legale Valentina Bugelli e dell'antropologa forense Francesca Magli, incaricate dai pubblici ministeri di fare chiarezza
Anche il primo neonato era vivo. Scriviamo "anche", perché il secondo neonato, dato alla luce nell'agosto 2024 dalla 22enne Chiara Petrolini e seppellito in fretta e furia in giardino, a Traversetolo, in provincia di Parma - tra un appuntamento dall'estetista e le valigie da preparare per il viaggio a New York con la famiglia - era vivo.
Che fosse nato vivo anche il primo bimbo (di cui si sono trovati dei resti più complessi da analizzare, essendo passato un anno dal decesso) lo mettono nero su bianco le relazioni del medico legale Valentina Bugelli e dell'antropologa forense Francesca Magli, incaricate dai pubblici ministeri di fare chiarezza.
La giovane, accusata di aver partorito e soppresso, nel giro di un anno, i suoi due neonati, ha sempre sostenuto che fossero entrambi nati morti.
Chiara Petrolini: anche il primogenito era nato vivo
Sono state depositate presso la procura di Parma le relazioni tecniche della medico legale Valentina Bugelli e dell'antropologa forense Francesca Magli, incaricate dai pubblici ministeri di chiarire se il primogenito di Chiara Petrolini fosse ancora vivo al momento del parto.
Nonostante la difficoltà nell'analizzare strutture molli o tessuti cartilaginei, gli esperti hanno escluso che il neonato fosse morto prima del parto, sostenendo che il decesso sia avvenuto successivamente alla nascita. Come successivo alla nascita, lo ha confermato l'autopsia, è stato il decesso del secondo bimbo.
La misurazione delle ossa – compatibili con un neonato di almeno 40 settimane – e la presenza di piccole gemme dentali embrionali con tanto di stria neonatale (visibile nei canini e negli incisivi di un bambino già nato) avrebbero convinto i consulenti a formulare l’ipotesi che il piccolo fosse già venuto alla luce quando la madre (come dichiarato da lei stessa nell’interrogatorio dello scorso 10 settembre) lo avrebbe messo in giardino dopo averlo scosso e aver constatato che non respirava.
Confermata la tesi della Procura
Questa relazione andrebbe a confermare la tesi ipotizzata fin dalle prime fasi dal procuratore Alfonso D’Avino e si del filone che vede Chiara Petrolini indagata per duplice omicidio e soppressione di entrambi i cadaveri.
In cui Chiara viene indicata come "Lucida, fredda e priva di compassione".
Quadro non dissimile da quello restituito dal suo ex fidanzato, inconsapevole padre dei due bimbi, che ha descritto la 22enne come "una maschera".
Dal 20 settembre, Chiara Petrolini è agli arresti domiciliari. Il Tribunale del Riesame di Bologna ha dato ragione alla Procura e ha ordinato che la 22enne sconti la custodia cautelare in carcere. Per l’eventuale esecuzione si attende ora l’esito del ricorso presentato alla Cassazione da parte dei legali della giovane.