Campanello d'allarme

Come riconoscere un rapporto tossico: la lista di Giulia Cecchettin sui segnali inquietanti di Turetta

Un vademecum stilato dagli esperti per capire se, come la povera Giulia, si è finiti in una relazione tossica: i segnali

Come riconoscere un rapporto tossico: la lista di Giulia Cecchettin sui segnali inquietanti di Turetta
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Parlare di violenza e ricordare le vittime non deve essere soltanto retorica, bensì allarme e guida per evitare che episodi del genere vengano individuati e fermati prima che si consumino. Lo aveva capito bene anche Giulia Cecchettin, che in una lista - letta in aula lunedì 25 novembre 2024 - metteva nero su bianco tutti gli atteggiamenti del fidanzato che aveva appena lasciato, che le suonavano come campanelli d'allarme.

Giulia Cecchettin

A ridosso della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, ironia amara, sono andati in scena, a Milano il pronunciamento della sentenza di ergastolo per Alessandro Impagnatiello - che uccise la compagna incinta Giulia Tramontano a coltellate - e, a Venezia, la richiesta di ergastolo per Filippo Turetta, responsabile del femminicidio di Giulia Cecchettin.

I funerali di Giulia

Molti atteggiamenti che Giulia Cecchettin aveva argutamente codificato come inquietanti, tornano anche nei vademecum stilati dagli esperti per mettere in allerta dalle relazioni tossiche.

La lista di Giulia Cecchettin sui comportamenti tossici di Turetta

Quindici motivi per lasciare Filippo Turetta. È la lista che Giulia Cecchettin, il 31 luglio 2023, ha messo nero su bianco per ricordare a sé stessa quanto certi comportamenti siano intollerabili.

"Vuole che gli scriva molte volte al giorno, non accetta le uscite con le mie amiche. Ha idee strane riguardo il farsi giustizia da soli e sulle torture".

E ancora:

"Non accetterebbe mai una vacanza mia in solitaria con maschi nel gruppo. Tendenzialmente i "tuoi spazi" non esistono, lui deve sapere tutto, anche quello che dici di lui alle tue amiche o allo psicologo. Durante le litigate dice cattiverie pesanti, quando l'ho lasciato ha fatto molte minacce solo per farmi cambiare idea. Tutto quello che gli dici per lui è una promessa".

Turetta a processo

"Abbiamo litigato per il fatto che non lo avessi fatto venire al compleanno di mia sorella – scriveva ancora Giulia nel suo elenco - Ha sostenuto più volte che fosse mio dovere aiutarlo a studiare, si lamentava quando mettevo meno cuori del solito nei messaggi".

Un controllo asfissiante e una prepotenza vigliacca, che emergono in maniera lampante:

"Una volta – sottolinea ancora Giulia – si è arrabbiato perché scesa dal bus volevo fare 5 minuti a piedi da sola mentre lui era da un'altra parte senza aspettarlo. Sui rapporti intimi, spiega ancora la 22enne, Turetta diventava insistente davanti ai no. "Diventa pressante e si potrebbe scocciare male".

Infine il dettaglio, forse più doloroso: è evidente che la giovane non sopportasse più questa relazione malata, ma continuava a manifestare preoccupazione per non far soffrire colui che le toglierà la vita:

"Era il mio amore".

Il vademecum degli esperti

Come spiega il gruppo San Donato, le relazioni tossiche presentano spesso caratteristiche ricorrenti, veri e propri campanelli d’allarme che, se colti in tempo, possono evitare ulteriore sofferenza. Tuttavia, questi segnali, pur evidenti per chi osserva dall'esterno, tendono a essere meno chiari per chi vive direttamente la situazione, spesso intrappolato in una dinamica emotivamente coinvolgente.

La Prof.ssa Serena Borroni, psicologa presso l’Istituto di Cura Città di Pavia e collaboratrice del Prof. Andrea Fossati dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, hanno stilato i tratti distintivi di queste relazioni e i rischi che comportano.

violenza donne donna
Violenza sulle donne

1. Manipolazione emotiva. Un aspetto cruciale delle relazioni tossiche è l'uso di tattiche manipolatorie per esercitare controllo sull'altro. Questo può manifestarsi in comportamenti che inducono senso di colpa, sfruttano insicurezze personali o portano la vittima a dubitare della propria memoria e percezione della realtà (un fenomeno noto come gaslighting). La manipolazione non è sempre palese, ma il suo scopo è sempre quello di mantenere il potere nella relazione.

2. Passivo-aggressività. I sentimenti negativi, invece di essere comunicati apertamente, si esprimono in modi indiretti che creano confusione e senso di colpa. Un partner passivo-aggressivo può punire l'altro attraverso il silenzio prolungato o la sottrazione di affetto, lasciando chi subisce con la sensazione di essere costantemente in errore.

3. Gelosia ossessiva. Anche se una certa dose di gelosia è naturale in ogni relazione, quando questa diventa costante e morbosa, si trasforma in un fattore tossico. La gelosia eccessiva può sfociare in possessività e controllo, alimentata da una paura patologica dell’abbandono. Questi comportamenti spesso erodono la libertà personale e la fiducia reciproca.

4. Conflitti frequenti. Ogni coppia affronta litigi, ma quando questi diventano la norma anziché l'eccezione, la relazione mostra segni di tossicità. Discussioni ripetute e non risolte possono lasciare spazio a rancore e insoddisfazione, alimentando una spirale di negatività difficile da interrompere.

5. Critiche distruttive. In una relazione sana, le critiche sono costruttive e mirano a risolvere problemi specifici. Al contrario, in una relazione tossica, il partner può essere costantemente svalutato attraverso giudizi continui, che minano l’autostima e il senso di valore personale.

6. Mancanza di fiducia. La fiducia è il pilastro di ogni relazione stabile. In un contesto tossico, la sua mancanza si manifesta con sospetti continui, controllo ossessivo delle comunicazioni personali o menzogne ripetute. Questa dinamica crea un ambiente emotivamente instabile e logorante.

7. Controllo comportamentale. Un partner tossico può cercare di regolare ogni aspetto della vita dell’altro, decidendo come debba vestirsi, con chi frequentarsi o persino come debba esprimersi. Questo bisogno di controllo spesso prelude a forme di abuso emotivo e, in alcuni casi, fisico.

8. Mancanza di supporto emotivo. Nelle relazioni tossiche, il sostegno reciproco è spesso inesistente. Questo isolamento emotivo rende difficile affrontare sia le sfide quotidiane sia quelle più significative, portando la vittima a sentirsi sola e demoralizzata.

9. Esplosioni di rabbia. Una rabbia intensa e sproporzionata, spesso accompagnata da comportamenti aggressivi o violenti, rappresenta un ulteriore segnale di pericolo. Anche azioni come rompere oggetti o minacciare distruzioni fisiche rientrano nelle forme di "violenza simbolica", generando paura e insicurezza nel partner.

Come liberarsi da una relazione tossica

Riconoscere di trovarsi in una relazione tossica è il primo passo per uscirne, ma il processo di cambiamento può essere complesso. La dipendenza emotiva e la sensazione di inadeguatezza spesso intrappolano chi vive queste dinamiche. E' essenziale costruire un senso di autostima e sicurezza personale, strumenti fondamentali per spezzare il ciclo della tossicità. Un percorso psicoterapeutico può rivelarsi indispensabile per comprendere le dinamiche malsane, acquisire consapevolezza e sviluppare le risorse necessarie per affrontare il distacco.

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