Dopo la frecciata elegante, Beppe Grillo s'ingarbuglia nel ricorso sul voto della Costituente
La seconda votazione verrà organizzata nel giro di pochi giorni. L'incognita quorum, ma Grillo punta (forse) alle Politiche con il simbolo pentastellato
Un tentativo disperato di ribaltare l'esito della contesa o una sorta di masochismo che lo porterà a farsi dare un secondo "vaffa" nel giro di pochi giorni?
Difficile dirlo, fatto sta che Beppe Grillo ha deciso: chiederà una seconda votazione al quesito sull'abolizione della figura del garante (cioè di se stesso) del Movimento 5 Stelle dopo il voto della Costituente di domenica.
Un esito che si preannuncia quasi scontato ed ecco allora che, come già trapelato nella serata di domenica e confermato nella serata di ieri dall'ex ministro Toninelli, Grillo passerà alla seconda fase della "guerra" contro Conte: la rivendicazione del simbolo del movimento.
L'ultimo disperato tentativo: una seconda votazione (per farsi cacciare due volte)
Certo, farsi cacciare due volte non sembrerebbe una grande idea, ma il padre fondatore dei pentastellati pare aver deciso di non rassegnarsi all'evidenza e chiedere una seconda conta.
Visti i numeri, un tentativo disperato e, secondo molti, una caduta di stile che il fondatore del Movimento poteva risparmiarsi, dopo aver gelato la maggioranza con la frecciata elegante ("Da Francescani a Gesuiti") che voleva dire che i sostenitori hanno ormai rinnegato il voto di purezza originario, cedendo alle lusinghe del Potere.
Ecco allora che a meno di ventiquattr'ore dalla chiusura di Nova, l'assemblea costituente che si è svolta nel fine settimana al Palazzo dei Congressi di Roma, Grillo ha scelto la mossa più drastica.
Appunto, la ripetizione delle votazioni rimettendo in discussione le decisioni degli iscritti.
Tra queste naturalmente quella sull'abolizione del ruolo del garante. A cascata ci sono poi anche le votazioni sulla modifica del simbolo e la revisione dei poteri del presidente.
Quando si vota di nuovo
Il Movimento 5 Stelle torna a votare quindi. Ma come saranno i tempi? Quel che appare certo è che non si dilateranno e il tutto si risolverà in tempi piuttosto brevi.
Dall'entourage del Movimento sembra trapelare l'intenzione di organizzare una nuova convocazione on line a stretto giro di posta, addirittura entro pochi giorni.
E del resto c'è un chiaro indizio che porta a questa soluzione: il presidente Conte, anche se decisamente irritato per la mossa di Grillo, ha infatti deciso di non fare ricorso contro il ricorso.
La reazione furiosa di Conte: "Grillo azzeccagarbugli"
Una nuova convocazione entro poco tempo è stata confermata proprio dall'ex premier:
"Beppe Grillo ha appena avviato un estremo tentativo di sabotaggio. Ha chiesto di rivotare, invocando una clausola feudale che si trascinava dal vecchio statuto. Potremmo contestare questa vecchia clausola e vincere con le nostre buone ragioni un contenzioso legale ma il ruolo dell'azzeccagarbugli lo lascio a Grillo. Noi preferiamo ancora e sempre la democrazia, la partecipazione, la vostra libertà di scelta. Per questo, dateci qualche giorno, e torneremo a votare sulla rete i quesiti sullo Statuto impugnati da Grillo".
Secondo "vaffa" e incubo quorum (con vista sulle Politiche)
Tra il secondo "vaffa" a Grillo c'è però quello per Conte potrebbe essere un problema non da poco, quasi uno spauracchio: il raggiungimento del quorum del 50% più degli iscritti.
Qualcuno tra i fedelissimi di Conte teme l'effetto "stanchezza" o "pigrizia" dovendo rivotare sulle medesime questioni dopo pochi giorni.
E' proprio questa la paura dei "contiani": che Grillo punti a una sorta di blackout nel movimento, sparigliando le carte, sfidando la costanza di molti e l'indecisione di altri.
Ma non solo: in molti pensano che la vera battaglia sarà quella sul simbolo e Grillo possa presentarsi alle prossime Politiche con il logo pentastallato.
Anche Toninelli sul piede di guerra
In attesa di un video che Grillo aveva annunciato nelle scorse, il guanto di sfida è stato lanciato nel frattempo dall'ex ministro a Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli, che fa parte del collegio dei probiviri M5s, da sempre vicino a Grillo:
"Si è perso un round, non la guerra. Grillo chiederà la ri-votazione, quindi tutto quello che si è votato si dovrà rivotare. Il proprietario del simbolo è Beppe Grillo e farà un'azione legale. Il 30% di quelli che hanno votato contro l'eliminazione del garante non voterà e non è detto che raggiungano il quorum".
Finora Grillo si è limitato all'invettiva contro i militanti e il Movimento accusandoli di essere passati da francescani a gesuiti, abbandonando dunque quella "purezza" e identità di valori che avevano caratterizzato il M5S dalla sua nascita fino all'approdo in Parlamento e al Governo del Paese.