La scelta di Deborah

Scopre di essere incinta e di avere un tumore: rinuncia alle cure per far nascere la figlia. Morta a 38 anni

E' riuscita a godersi la sua piccola Megan, nata a settembre 2024, per poco meno di due mesi

Scopre di essere incinta e di avere un tumore: rinuncia alle cure per far nascere la figlia. Morta a 38 anni
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"Il giorno in cui ho scoperto di essere incinta, ho scoperto anche di avere un tumore al 4 stadio. Uno shock."

Deborah durante la gravidanza

Scriveva così, il 22 settembre 2024, la comasca Deborah Vanini sui suoi social, per documentare la sua decisione, messa alle strette da un destino amaro.

"Avevo una vita da sogno fino al giorno precedente. Dalla notizia più bella alla più brutta in 25 secondi netti. Dalla gioia più grande alla disperazione più assoluta".

La 38enne ha rinunciato alle cure per far nascere la sua Megan. La donna si è spenta nei giorni scorsi, oggi, martedì 26 novembre 2024, a Como, si terranno i funerali di questa neomamma che ha dovuto dire addio alla sua piccola.

Scopre un tumore mentre è incinta: rinuncia alle cure, morta neomamma

Nonostante le difficoltà, Deborah ha descritto la nascita di Megan come un miracolo.

"Il primo vero miracolo, nonostante tutto, comunque è avvenuto il 18 settembre 2024, alle 12:15. Si chiama Megan, nata a 35 settimane e pesa 1.900 kg.".

Per lei, la donna, ha rinunciato alle cure per il tumore al quarto stadio. Consapevole della fine imminente, Deborah ha raccontato la sua storia a mezzo social. Suo padre, Antonio, l’ha ricordata come una donna coraggiosa, legata alla famiglia e a Massimo, il compagno con cui viveva fuori dalla sua città natale, Como. I funerali si terranno il 26 novembre a Como, dove la 38enne era nata e aveva vissuto la sua infanzia.

La piccola Megan

Il parto difficile

A sostenere Deborah in questo spinoso cammino è stato un team medico dell’ospedale Niguarda, che l’ha accompagnata con cura in ogni momento. Staff che la 38enne ha ringraziato pubblicamente:

"Scelte più grandi di noi, sulla vita che avevamo creato. Messi davanti alla più difficile al mondo per un genitore, decidere per la vita o meno dei propri figli. Ho pianto notti intere per la paura, per la tensione, per i dubbi.. ho perso la via, mi sono disperata, chiesto perché proprio a ME a NOI. Ho toccato veramente il fondo, ma poi.. con l’aiuto di uno staff NIGUARDA a dir poco favoloso, amici di vecchia e nuova data ,la mamma, il mio angelo Katia Gianquinto e la vera roccia della mia vita, il mio compagno (che non mi ha abbandonata per 1 solo secondo, stando con me h24 anche in ospedale per settimane, e dormendo persino per terra),sono riuscita a trovare anche dei lati postivi in tutto questo, perché ci sono sempre nonostante tutto. ( E quando ci lamentiamo di qualcosa, valutiamo bene il “ peso di questa cosa “).

Date le sue condizioni il parto non è stato semplice e ha implicato una tromboembolia al polmone. Fortunatamente mamma e figlia sono sopravvissute ma, drammaticamente, sono rimaste insieme per poco. Dopo due mesi, infatti, Deborah si è spenta.

"Forse tu non lo sai ancora, ma mi hai letteralmente salvato la vita”, scriveva alla sua bimba.

Come la tragedia di Azzurra

Una vicenda drammaticamente simile è stata quella di Azzurra Carnelos, di Oderzo (Treviso), che ha rimandato le cure per il tumore per proseguire con la gravidanza. Il bambino è nato, ma purtroppo per lei non c'è stato nulla da fare. E' morta a soli 33 anni.

Azzurra Carnelos

Nel 2019, per la prima volta, ad Azzurra era stato diagnosticato un tumore al seno. Dal quale era guarita. A febbraio 2023 la bellissima notizia: insieme al compagno Francesco aveva annunciato di aspettare un figlio. La gravidanza procedeva bene, sino a un maledetto giorno di luglio 2023. Durante un controllo, infatti, i medici le avevano comunicato che il tumore si era ripresentato.

A quel punto la scelta drammatica: curarsi o portare avanti la gravidanza? Azzurra ha scelto la seconda e il piccolo Antonio è stato fatto nascere alla 32esima settimana. Dopodiché la 33enne ha ripreso le cure. In quelle settimane però la malattia si era fatta troppo aggressiva, e così dopo otto mesi la giovane mamma è morta, lasciando un grandissimo vuoto nella comunità e soprattutto nella sua famiglia.

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