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Bonus ristrutturazione 2025, cosa cambia: detrazioni, tetto massimo, Irpef, chi può richiederli e per cosa

L'attuale detrazione del 50% scenderà al 36%, contemporaneamente sarà dimezzata la soglia massima delle spese agevolabili

Bonus ristrutturazione 2025, cosa cambia: detrazioni, tetto massimo, Irpef, chi può richiederli e per cosa
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A partire dal 1° gennaio 2025, salvo modifiche inserite nella Legge di bilancio, il bonus fiscale per chi effettua lavori di manutenzione o restauro subirà una riduzione. L'attuale detrazione del 50% scenderà al 36%, e contemporaneamente sarà dimezzata la soglia massima delle spese agevolabili, che passerà da 96mila a 48mila euro per ogni unità abitativa.

Un'ulteriore riduzione è prevista per il 2028, quando la detrazione calerà al 30%. Questa revisione è motivata dall’impatto delle agevolazioni edilizie sui conti pubblici, aggravato anche dalla possibile applicazione della direttiva europea sulle "Case Green".

Vediamo tutti i dettagli.

Bonus Ristrutturazioni: cosa cambierà nel 2025

Dal prossimo anno, le agevolazioni fiscali per i lavori di ristrutturazione edilizia subiranno modifiche significative. Se non ci saranno interventi correttivi, il bonus ristrutturazioni scenderà quasi della metà, passando dal 50% al 36%.

Il bonus ristrutturazioni, potenziato alla fine del 2021, prevede attualmente una detrazione Irpef del 50% per lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, oltre che per la ristrutturazione edilizia su immobili residenziali di qualsiasi tipo, comprese pertinenze e immobili rurali. In edifici residenziali, è ammessa anche la manutenzione ordinaria delle parti comuni.

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Ristrutturazione

Lavori ammessi

Sono numerosi i tipi di interventi che rientrano nel bonus ristrutturazioni, fra cui:

  • Installazione di ascensori e scale di sicurezza
  • Realizzazione o miglioramento di servizi igienici
  • Sostituzione di infissi esterni e serramenti
  • Rifacimento di scale e rampe
  • Interventi per il risparmio energetico
  • Bonifica dall'amianto
  • Misure per prevenire infortuni domestici e l’eliminazione delle barriere architettoniche
  • Cablatura degli edifici e installazione di rilevatori di gas.

La fine della proroga e il tetto di spesa

Con la Legge di bilancio del 2022, la detrazione maggiorata al 50% era stata prorogata fino al 31 dicembre di quest'anno. Dal 2025, tornerà quindi l’aliquota ordinaria del 36%, accompagnata dalla riduzione della soglia massima di spesa agevolabile, che scenderà a 48mila euro per unità immobiliare, contro i 96mila attuali.

Modalità di fruizione del bonus

Dopo l'eliminazione della cessione del credito e dello sconto in fattura, l'unico modo per usufruire del bonus ristrutturazioni resta la detrazione Irpef. Il rimborso avviene in 10 rate annuali di pari importo, attraverso la dichiarazione dei redditi (modello 730 precompilato o modello Redditi Persone Fisiche).

Chi può beneficiare del bonus

Il bonus è destinato a tutti i contribuenti che pagano imposte sui redditi. Possono richiederlo i proprietari, i titolari di nuda proprietà, chi gode di un diritto reale sull’immobile (usufrutto, uso, abitazione), affittuari, comodatari, e soci di cooperative. Anche gli imprenditori individuali e coloro che producono redditi in forma associata possono beneficiare del bonus, purché gli immobili non siano beni strumentali o merce.

Progetto ristrutturazione

Documenti necessari

Per ottenere la detrazione è necessario conservare una serie di documenti, tra cui la domanda di accatastamento, le ricevute del pagamento dell'Ici/Imu, la delibera dell'assemblea condominiale (per lavori su parti comuni), e le concessioni o autorizzazioni relative ai lavori. In alternativa, va presentata una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà.

Meloni intenzionata a ridurre l'impatto economico dei bonus edilizi

Il governo, salvo interventi correttivi durante l'iter della manovra finanziaria, sembra dunque intenzionato a ridurre le agevolazioni per l’edilizia. Questo orientamento è stato confermato anche dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante un recente intervento all'Assemblea di Confindustria.

La premier Giorgia Meloni

La motivazione principale è la necessità di ridurre l’impatto economico dei bonus sulle casse dello Stato.

Cosa succederà dopo il 2027

Se non ci saranno modifiche, dal 2028 l’aliquota del bonus ristrutturazioni scenderà ulteriormente al 30%, e rimarrà in vigore fino al 2033. Tuttavia, è possibile che la normativa venga ulteriormente rivista, anche in vista della possibile applicazione della direttiva europea sulle Case Green e del Piano Nazionale Integrato per Energia e Clima (PNIEC).

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