L'ex fidanzato di Chiara Petrolini, padre dei neonati sepolti: "Era una maschera con una vita apparentemente perfetta"
"Per il secondo bambino penso che l’abbia voluto fare. Avrà pensato che nessuno se ne era accorto, che non l’avrebbero scoperta e l’ha rifatto"
Ha parlato per la prima volta, Samuel, il fidanzato della 22enne Chiara Petrolini - accusata di aver ucciso e sepolto due neonati, partoriti ad un anno di distanza - nel giardino di casa, a Traversetolo, provincia di Parma. Lui è il padre e, come confermano anche le indagini, era all'oscuro di tutto. Il giovane, ai microfoni del programma di Italia Uno, Le Iene, ha ripercorso la sua relazione con la giovane, messo insieme il catello di bugie che la fidanzata gli raccontava, e provato a dare una spiegazione per quell'orrore: "A Chiara importava del giudizio degli altri".
Samuel, il fidanzato di Chiara Petrolini: "Era una maschera"
"Vorrei dare una spiegazione a chi non se la dà. Il primo bacio con Chiara è stato in discoteca, oggi è come se fosse un ricordo sporcato. Prima che succedesse tutto, nella relazione era lei quella che mi riportava sempre sulla strada giusta. Quello che ha fatto va contro la persona che era per me. Proprio l'esatto opposto di quello che è ora. La domanda che si fanno tutti è: ma come fai a non accorgertene? Lei era normale, non cambiava mai. Dal giorno che ci siamo fidanzati fino all'ultimo non l'ho mai vista cambiata, mai vista star male. Non si notava nulla, né il seno, né la pancia, né il corpo. Neanche nei suoi atteggiamenti. Era una maschera".
E ancora;
"Mi sono rivisto tutto quello che ha detto - ha aggiunto - e non torna ancora. Non riesco a spiegarmi come sia successo. Lei diceva che prendeva la pillola. Poi, pian piano, ha cominciato a dire alle sue amiche che non la prendeva più, ma non a me. Il giorno che hanno trovato il primo bambino mi ha mandato un messaggio: "Hanno trovato un bambino in casa mia. Siamo scioccati". Per me era tutto strano, non lo collegavo a lei. Poi mi hanno chiamato i carabinieri. Tutt'ora fatico a realizzare". Il ragazzo aggiunge ancora: "Non abbiamo mai, neanche per scherzare, parlato di bambini. Non era nemmeno tra i miei piani ma se fosse successo me lo sarei tenuto. Secondo me perché l'ha fatto? Per il giudizio degli altri. Ci teneva al giudizio delle altre persone. Se lei li avesse voluti tenere io non mi sarei tirato indietro. Ora, su di lei, sono vuoto. Ci teneva al giudizio di tutti, infatti rigava dritto. Non c’era mai qualcosa fuori posto nella sua vita. Per il secondo bambino invece penso che l’abbia voluto fare. Avrà pensato che nessuno se ne era accorto, che non l’avrebbero scoperta e l’ha rifatto".
Il desiderio di fare avere un nome ai piccoli
Il giovane, nei giorni scorsi, aveva espresso il desiderio di dare un nome ai suoi figli:
"Vorrei che il primo figlio, nato il 12 maggio 2023, si chiamasse Domenico, perché è il nome del mio migliore amico. Il secondo, invece, Angelo. Perché grazie a questo bimbo, ritrovato per primo sotto la terra del giardino abbiamo scoperto tutto questo orrore. È il nostro angelo".
"Non si è pentita e mente ancora"
"Non si è pentita e mente ancora". Per questo il gip di Parma ha emesso l'ordinanza degli arresti domiciliari senza braccialetto elettronico per Chiara, accusata di omicidio premeditato e soppressione di cadavere. Ma resta il mistero su chi abbia potuto aiutala a partorire, uccidere e seppellire i suoi bambini in giardino. E, soprattutto, sul perché l'abbia fatto. Per questo la procura intende vederci chiaro ed è pronta a presentare ricorso perché la giovane vada in carcere.