Faida familiare finisce in tragedia: investito e ucciso dal genero
A Chiavazza Rocco Marotta è deceduto un mese dopo essere stato investito dal fidanzato della figlia Carmine Manzo
Era stato investito dal fidanzato della figlia, che non voleva frequentasse. E' morto venerdì 20 settembre 2024, a distanza di un mese dall'incidente Rocco Marotta, il padre quarantaquattrenne di Chiavazza, in provincia di Biella, che alla fine di agosto era stato investito dalla Bmw di Carmine Manzo, di 26 anni.
Investito dal genero, muore dopo un mese
Come racconta Prima Biella, Marotta era stato ricoverato all'Ospedale Maggiore di Novara, dove era stato sottoposto a un'importante operazione chirurgica durante la quale gli era stata asportata parte del cranio, per ridurre la pressione del cervello ed evitare ischemie, nonché il rischio di eventuali danni permanenti. Era stato trasferito all’ospedale di Biella perché potesse essere più vicino alla famiglia, ma è stato tutto inutile perché venerdì 20 settembre 2024 è deceduto.
I rapporti tesi e l'incidente
Fra il giovane, che a ottobre compirà 27 anni ed è già padre di un bambino di cinque avuto da una relazione precedente, e il padre della sua ragazza v'erano più volte state discussioni, con tanto di denunce reciproche. Arrestato il venerdì subito dopo l'investimento, Carmine Manzo era stato poi scarcerato qualche giorno più tardi dal giudice per le indagini preliminari, che aveva deciso di non convalidare l'arresto.
Ora possibile nuovo capo d'imputazione
Durante l’interrogatorio Manzo avrebbe affermato che era stato proprio il padre della sua ragazza a buttarsi sul parabrezza della sua auto (a motivare ciò la disapprovazione della relazione fra i due), finendo poi con il cadere a terra quando questa si è messa in moto per andar via. Nessuna manovra repentina per tentare d’investire il padre della sua fidanzata, quindi, come si era invece ipotizzato al momento dell’arresto, anche in seguito ad alcuni testimoni che avrebbero visto i fatti.
Ed è probabilmente per questa ragione che il Gip del tribunale di Biella, Adriano Bollani, non aveva ritenuto di convalidare l’arresto e che il reato di cui Manzo era accusato (tentato omicidio) era stato derubricato a lesioni aggravate. Con la morte di Rocco Marotta tutto viene rimesso in discussione e per il giovane è possibile che venga formulato un nuovo capo d'imputazione.