testimonianze contrastanti

Neonati sepolti: un colpo in testa al piccolo nato ad agosto. Una cittadina: "La nonna paterna si lamentava al bar che Chiara fosse ancora incinta"

Il mosaico degli orrori di Traversetolo inizia a prendere forma: sentite sei persone vicine alla 22enne, il nodo dei possibili "complici"

Neonati sepolti: un colpo in testa al piccolo nato ad agosto. Una cittadina: "La nonna paterna si lamentava al bar che Chiara fosse ancora incinta"
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La verità intorno al cimitero degli orrori di Traversetolo inizia a prendere forma. Chiara Petrolini, 22 anni, a distanza di un anno li avrebbe entrambi partoriti e poi sepolti nel giardino della casa di famiglia, a Traversetolo, provincia di Parma. La giovane avrebbe ammesso, messa alla strette dall'evidenza delle prove, la maternità ma asserisce di aver sepolto il secondo bimbo, quello nato il 7 agosto 2024, credendolo già morto.

Ris al lavoro nel giardino degli orrori

L'autopsia racconta una verità diversa: il piccolo sarebbe nato vivo, sul cranio il segno di un colpo. Resta da capire se cagionato volontariamente dalla madre - come ipotizzano gli inquirenti - o se conseguenza accidentale della sepoltura.

Resta un altro nodo importante da sciogliere: i sospetti sugli eventuali "complici". Sei persone sarebbero state ascoltate dagli investigatori, fra loro delle amiche strette di Chiara, una delle quali di professione ostetrica.

La villetta teatro degli orrori

La posizione della Procura di Parma, al momento, rimane granitica: nessuno, ha scritto il procuratore Alfonso D'Avino nel comunicato diffuso il 16 settembre 2024, era a conoscenza della sua gravidanza, nemmeno la famiglia e il padre del bimbo; la ragazza non è stata seguita da un ginecologo e avrebbe partorito da sola in casa, senza l'aiuto di nessuno.

Ma le voci che si levano dal paese, sono inquietanti e contraddittorie: c'è chi sostiene che molti fossero a conoscenza delle gravidanze. Ai microfoni Rai, una cittadina del paese, accusa di ipocrisia la comunità e asserisce che in molti sapessero, a partire dalla madre del ragazzo che, per due volte, avrebbe messo incinta Chiara. La signora, che sarebbe la nonna paterna dei due neonati morti, ha invece sempre negato di essere a conoscenza delle gravidanze, alla medesima stregua del figlio.

Traversetolo: un colpo alla testa sul cadavere del secondo neonato

I medici hanno certificato l’esistenza di un segno derivato da un colpo alla testa del secondo neonato. Potrebbe essere stato dato volontariamente. E questo aggraverebbe di molto la posizione di Chiara Petrolini. Ma potrebbe anche essere l’esito dell’urto contro una mattonella mentre veniva seppellito in giardino.

Inoltre nel bagno di casa sarebbero state trovate alcune macchie di sangue.

Villetta sotto sequestro

Chiara avrebbe detto, interrogata, di aver pensato che il bambino partorito il 7 agosto fosse nato morto, ma i primi esiti dell'autopsia hanno smentito questa circostanza. E l'ipotesi formulata è quella di omicidio, quindi gli inquirenti ritengono che sia stato assassinato. Quando poi i carabinieri del reparto operativo sono arrivati, grazie ad un'intuizione, a scavare e a trovare i resti del primogenito, a quel punto lei sarebbe stata nuovamente sottoposta ad interrogatorio e avrebbe ammesso che anche quel bambino era stato partorito da lei.

I possibili "complici"

Intanto le indagini si concentrano sul possibile ruolo di altre persone nella vicenda. Sei persone sono state sentite dagli inquirenti. Oltre ai genitori ci sono anche due amiche di Chiara Petrolini. Una delle due studia ostetricia. Ha raccontato di essersi insospettita dopo una strana conversazione con la 22enne. Ma anche di non aver colto alcun segnale che facesse pensare a una gravidanza. Gli investigatori stanno verificando le sue affermazioni. Non è escluso che chiedano di poter indagare sui supporti informatici.

Nel giorno del ritrovamento del primo corpicino, la ragazza era in viaggio per New York con la sua famiglia: la partenza era arrivata subito dopo il parto indotto e la morte del neonato.

Chiara a Nwe York dopo il parto

Chiara rimane l'unica indagata a piede libero, dopo che il gip aveva respinto una richiesta di misura cautelare, nelle scorse settimane, quando si era a conoscenza, però, dell'esistenza solo di un neonato. Ma non si esclude che, dopo gli sviluppi investigativi, in particolare dopo il ritrovamento del secondo cadavere, sepolto un anno fa, la sua posizione sia nuovamente al vaglio dell'autorità giudiziaria proprio in queste ore.

Le pesanti accuse: "Tutti sapevano, la nonna lo raccontava al bar dove lavora"

"La polvere si mette sotto i tappeti. Conosco la mamma del padre del bambino, lo sapeva benissimo. Nel periodo di Pasqua la signora era arrabbiata perché aveva la ragazza incinta "ancora". E questa cosa l'ha detta al bar a tutti".

RAI GR 1 LA TESTIMONIANZA DELLA CITTADINA

Sono pesantissime le accuse di una cittadina di Traversetolo ai microfoni Rai, la signora sostiene che regni un velo di ipocrisia sulla vicenda ma che, la verità, sia ben diversa e che in molti sapessero.

La nonna paterna ha sempre negato di essere a conoscenza delle gravidanze, asserendo che né lei, né suo figlio - ovvero il giovane padre dei neonati - sapessero nulla.

Al momento l'unica indagata risulta essere Chiara Petrolini.

Gli esami sul primo neonato

Le ossa del neonato morto un anno fa sono state affidate al Ris di Parma, per l'estrazione e la comparazione del Dna, mentre le analisi medico legali sono affidate al laboratorio di antropologia e odontologia forense dell'Università degli studi di Milano. Per il corpo dell'altro bambino era stato nominato un medico legale, Valentina Bugelli, e un fetologo.

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