Cos'è la patente a punti per la sicurezza sul lavoro e perché i sindacati dicono al Ministro che è inutile
Si parte da ottobre nel settore dell'edilizia, ma il Governo vuole "allargare" il provvedimenti. Intanto i numero di questi mesi del 2024 sono drammatici
Morti sul lavoro, una piaga da fermare di fronte ai numeri drammatici anche di questo primo semestre del 2024.
Ecco perché il Governo punta molto sulla "patente a punti" per la sicurezza all'interno di ditte e cantieri.
Ma i sindacati non ci stanno e hanno già bollato il provvedimento come inutile, di fatto andando allo scontro con il Ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone.
Basta morti sul lavoro, ecco la "patente" del Governo
Come raccontato da Prima Firenze, in occasione dell'assemblea annuale della Confindustria Pisana il Ministero ha illustrato alle parti sociali una bozza del decreto attuativo sulla patente a punti per la sicurezza nelle imprese.
L'obiettivo, come ormai noto, è ridurre gli incidenti sul lavoro, con un occhio particolare ai cantieri edili.
La bozza del decreto, i nodi principali
Del resto, come detto, i numeri di questi primi sei mesi dell'anno sono a dir poco agghiaccianti e la lista nera delle morti sul lavoro continua ad aggiornare drammaticamente le nostre cronache.
Ecco allora che la bozza del decreto presentata il 10 luglio nella città toscana include dettagli sulle modalità di presentazione della domanda per la "patente a punti", i presupposti per la sospensione cautelare e i criteri per l’attribuzione e il recupero dei crediti.
Una proposta che però non sembra avere il riscontro positivo dei sindacati che non hanno già mancato occasione di evidenziare le proprie critiche all'indirizzo di Ministro e Governo.
Sicurezza sul lavoro, la patente a punti e le nuove regole
Quella messa in rampa di lancio dall'Esecutivo non è una novità assoluta. Almeno sulla carta.
Nell'ambito del Pnrr, la "patente a punti" per la sicurezza sui luoghi di lavoro è infatti un’attuazione attesa da oltre 15 anni di una norma del testo unico del 2008, mai concretizzata prima.
Ora dovrebbe essere la volta buona. Il ministro del Lavoro Calderone, ha infatti annunciato che il provvedimento entrerà in vigore dal primo ottobre nell’edilizia, con la possibilità di estensione ad altri settori in un secondo momento.
Patente a punti e lavoro, strumento per premiare i virtuosi
Ma non solo. Secondo quanto si è potuto apprendere in questi giorni, il Ministero sta anche sviluppando un "pacchetto di premialità" per le aziende virtuose, riconoscendo così un merito alle imprese che rispetteranno le norme di sicurezza sul lavoro.
Il Ministro ha spiegato:
“L'obiettivo è fare in modo che la patente a crediti diventi uno strumento non solo per il settore edile ma che sia esteso anche ad altri settori che devono avvantaggiarsi di esso per valorizzare percorsi positivi perché col tema dei crediti c’è quello della qualificazione delle aziende”.
La stroncatura dei sindacati
Si tratta però di un’iniziativa che non piace ai sindacati. La proposta sta infatti incontrando forti critiche e resistenze delle parti sociali.
In occasione di un confronto proprio con la rappresentante del Governo e i funzionari del Ministero del Lavoro, Cgil e Uil hanno sostanzialmente bocciato che la misura sottolineando che sarebbe di fatto inefficace.
In particolare, segnalando quello che potrebbe rivelarsi un paradosso. Secondo i sindacati, il sistema di crediti potrebbe portare le aziende a "conquistare" fino a 100 punti, rendendo dunque impossibile la sospensione della patente anche in caso di gravi infortuni sul lavoro.
Ma non solo. I rappresentanti sindacali hanno poi sottolineato i rischi derivanti dalla lentezza della giustizia e dei tempi lunghi necessari per vedere le prime decurtazioni di crediti o sospensioni della patente.
Uil all'attacco del Governo
In particolare la Uil ha attaccato duramente le strategie dell'Esecutivo:
"Il provvedimento non darà giustizia alle vittime di incidenti come quelli avvenuti ad esempio nei cantieri di Firenze. Il Governo sembra più interessato a proteggere le aziende piuttosto che i lavoratori".
Sui 100 punti perplessità sono state evidenziate anche dalla Cisl che però si è mostrata più "morbida" sul resto dello "schema" predisposto dal Governo, riconoscendo alcuni progressi, come ad esempio il ruolo dei rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza.
Primi cinque mesi 2024, numeri degli infortuni in aumento
Fatto sta che, come detto, i numeri dei primi mesi del 2024 sono allarmanti.
Secondo l'Inail sono infatti in aumento gli infortuni sul lavoro. Nei primi cinque mesi di quest'anno sono morte 369 persone (+3,1%).
Secondo le tabelle dell'Istituto sono in aumento anche le patologie di origine professionale denunciate, pari a 38.868 (+24,0%).
Le denunce di infortunio sul lavoro presentate sono state invece 251.132 (+2,1% rispetto a maggio 2023 e in diminuzione del 22,4% rispetto allo stesso periodo del 2022), con un aumento più rilevante per gli incidenti avvenuti nel tragitto casa-lavoro.
Dal Ministero invitano però alla prudenza perché "i dati forniti devono essere considerati con cautela e valutati nel complesso quando saranno completi".