Prima Verona

Foto porno e razziste nella chat degli sciatori piena di minorenni: sospeso l'allenatore. A denunciare un genitore

A "capitanare" gli esecrabili contenuti un istruttore alpino paracadutista veneto, allenatore di sci da fondo e residente a Verona

Foto porno e razziste nella chat degli sciatori piena di minorenni: sospeso l'allenatore. A denunciare un genitore
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Un'altra chat sessista. L'ennesima. Cambiano i soggetti, cambiano i contesti, ma la storia è sempre quella: scambi fra uomini di contenuti pornografici, ma anche foto di ragazze e donne conosciute, sulle quali fare apprezzamenti gratuiti il più delle volte lesivi della loro dignità. Ma anche contenuti razzisti e omofobi.

A "capitanare" gli esecrabili contenuti un istruttore alpino paracadutista veneto, allenatore di sci da fondo e residente a Verona. La procura ha aperto un fascicolo sull’episodio, risalente ormai a un anno fa, in cui venivano fatte circolare foto e video di nudo di ragazze atlete – anche minorenni.

Federazione italiana sport invernali: chat sessista e razzista

In Veneto, un team della Federazione italiana sport invernali, usava la chat del gruppo per scambiare materiale hot invece che per coordinare le attività sportive e in questo "calderone" di foto e video non mancavano nemmeno commenti razzisti o xenofobi.

Una vicenda venuta a galla nel mese di settembre del 2023 dopo una segnalazione. Da quel momento è partita un'indagine della Procura federale che ha formulato una richiesta di condanna. La metà è stata assolta, agli altri, invece, sono state comminate pene leggere: sanzioni o ammonizioni. A "pagare" il conto più salato è stato l'allenatore che è stato sospeso per sei mesi.

La chat, creata per gestire le attività del gruppo sportivo, nel tempo era divenuta un ricettacolo di foto e video a contenuto sessuale (anche di atlete minorenni), di commenti razzisti e xenofobi.

Le indagini

L’istruttore e sottufficiale dell’Esercito di stanza a Verona è stato sospeso per sei mesi dal Tribunale Federale con l’accusa di violazioni al codice di comportamento sportivo.

Come spiega Prima Verona, il fascicolo aperto dalla procura terrebbe in considerazione non solo il comportamento del militare in caserma, ma anche il suo coinvolgimento nel caso della chat denominata “Francesco Totti” – senza alcun motivo apparente o legame con l’ex calciatore – in cui un gruppo di giovani atleti assieme al militare e allenatore erano soliti scambiarsi immagini di nudo di altre colleghe sciatrici, alcune minorenni, con scatti rubati dagli spogliatoi o in biancheria intima.

Il materiale in questione è stato divulgato senza il consenso delle dirette interessate, aggiungendosi ai casi di reato per revenge porn. Inoltre, ad accompagnare tali immagini sono stati rilevati numerosi commenti discriminatori e xenofobi anche da parte dello stesso allenatore, come recita il suo ultimo messaggio dopo il sollevamento dall’incarico, affermando di essere orgoglioso della bramosia sessuale dei ragazzi verso il sesso opposto, e dunque che non fossero omosessuali né tanto meno "comunisti o ebrei".

Attualmente le indagini sono ancora in corso, anche per accertare il ruolo dell’istruttore che se non diretto divulgatore delle immagini è comunque considerato responsabile di incitamenti sessisti e razzisti. La procura sportiva federale ha raccolto la documentazione a gennaio mettendo al vaglio anche messaggi con chiari riferimenti al fascismo e al nazismo.

La denuncia del genitore

L’indagine era partita su segnalazione di un genitore allarmato dai contenuti inappropriati nel telefono della figlia, convolta nella chat, informando nel marzo del 2023 il presidente e vice del comitato veneto Fisi. A fronte di quella denuncia, l’allenatore veniva immediatamente sollevato dall’incarico e ad oggi sono stati emessi i primi verdetti seppur non troppi severi.

All’interno della chat sono stati individuati 15 componenti – alcuni minorenni, altri tra i 19 e 21 anni – di cui sei sono stati assolti perché considerati solo presenti senza partecipare attivamente, quattro ragazzi sono stati ammoniti con diffida e ammonizione speciale; in totale sono stati tre i sospesi - sei mesi all’allenatore e un mese ciascuno a due minori.

Assolti invece il presidente e il vicepresidente vicario del Comitato regionale veneto Fisi per aver sostituito l’allenatore non appena la vicenda è emersa.

Un'altra chat sessista

Alcuni mesi fa era scoppiato il caso a Milano della chat dei colleghi in cui si dava il voto al lato B delle colleghe d'ufficio (la "chat degli 80" che lo scorso giugno aveva travolto l'agenzia di comunicazione milanese "We Are Social").

Pochi mesi fa stesso copione a Pavia, ma nella chat dei membri di un esclusivo sporting club cittadino, la Canottieri Ticino. La Procura di Pavia ha aperto un'indagine sul caso di una chat sessista che coinvolge otto soci del circolo. I membri di questa conversazione sarebbero stati scoperti a seguito della sottrazione di un telefono da un lettino in piscina: le ragazze hanno scoperto l'esistenza di una chat segreta in cui si parlava di loro con linguaggio volgare e offensivo e messaggi contenevano foto in costume delle giovani e commenti di natura sessista su particolari fisici e allusioni su presunte relazioni con altri soci del club.

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