Erano "angeli", poi...

Dottori multati per aver lavorato troppo durante il Covid: come è finita la storia delle sanzioni assurde

Tre dottori di Bari si sono visti recapitare l'assurda sanzione: a sollevare il polverone è stato il primario del pronto soccorso dell'ospedale di Bari, Vito Procacci

Dottori multati per aver lavorato troppo durante il Covid: come è finita la storia delle sanzioni assurde
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Da eroi del Covid all'essere trattati al pari di furbetti del cartellino. Questa l'emblematica parabola di tre primari del Policlinico di Bari multati per i troppi straordinari durante l'emergenza Covid e per non aver rispettato le norme sui riposi di medici e infermieri.

Policlinico Bari

A stretto giro, quando la notizia surreale ha iniziato a dilagare, il deciso intervento del Colle: a seguito di un colloquio tra Sergio Mattarella e il ministro del lavoro Marina Calderone, ha condotto alla sospensione del provvedimento.

Revocate le multe per i primari che avevano lavorato troppo durante il Covid

Una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella da parte di uno dei primari sanzionati, poi a poche ore di distanza, una telefonata partita dal Quirinale dal capo dello Stato che è rimasto "colpito" dalla vicenda anche perché, viene spiegato, potrebbe non riguardare solo questo singolo caso, ma migliaia e migliaia di medici che hanno lavorato senza risparmiarsi durante il terribile periodo del Covid.

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La lettera a Mattarella

A sollevare il polverone è stato il primario del pronto soccorso dell'ospedale, il secondo più grande del Sud, Vito Procacci, attraverso una lettera indirizzata direttamente al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Procacci si è visto recapitare una sanzione amministrativa da 27mila euro, mentre i primari di una Chirurgia generale e del centro trapianti fegato complessivamente dovranno pagare 10mila euro, in solido con il Policlinico stesso. Nella lettera Procacci evidenzia che la sua struttura durante il periodo Covid ha salvato “la vita a circa 8600 pazienti, di cui 1600 ventilati meccanicamente”.

“Le scrivo - si legge - perché oggi, dopo tutto l'impegno profuso da me e dalla mia meravigliosa equipe nel contribuire orgogliosamente a rendere un essenziale servizio ai cittadini, in nome del giuramento di Ippocrate e dell'articolo 32 della Costituzione, le affido tutta l'amarezza, la delusione e lo sgomento per il trattamento ricevuto da uno Stato che amo ma nel quale ad oggi faccio fatica a riconoscermi”.

Procacci si diceva “allibito”, mentre il Policlinico ha annunciato che impugnerà il provvedimento sanzionatorio, ma intanto era stata lanciata da colleghi una raccolta fondi in favore dei medici multati.

“Da eroi alla multa il passo è stato davvero troppo breve”, aveva commentato amaro Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici.

Il presidente Filippo Anelli

Nelle ore successive l'annullamento delle multe.

Provvedimento annullato: "Paradossale vicenda"

Vito Procacci, a seguito dell'annullamento della multa, si è detto "felice e grato. È una conferma della sensibilità delle Istituzioni".

L'azione ispettiva esercitata, ha quindi spiegato Calderone:

"E' stata avviata dall'Ispettorato territoriale a seguito delle segnalazioni effettuate da un'associazione sindacale autonoma per lamentare i mancati riposi e il superamento degli orari massimi di lavoro del personale medico nel corso del 2021". Nei prossimi giorni l'Ispettorato "procederà ad ulteriori approfondimenti per valutare l'annullamento delle sanzioni comminate".

Il ministro della Salute Schillaci

Anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci ha definito la vicenda come "paradossale":

"Lo Stato non può sanzionare i propri medici e operatori sanitari dopo aver loro chiesto e ottenuto un impegno straordinario in un momento di eccezionale emergenza quale è stata la pandemia da Covid-19".

Ma i problemi organici restano

Il primario non ha mancato di mettere in guardia:

"Scontiamo pesantemente il peso di carichi assistenziali insostenibili con organici ridotti allo stremo. E nonostante tutto, spesso il nostro ruolo non è valorizzato e, a volte, offeso. Siamo ridotti al lumicino, gli organici sono ridotti all'osso", anche oggi.

Stesso grido di allerta da parte del presidente della Società Italiana Sistema 118 (Sis118), Mario Balzanelli:

"L'emergenza turni, carichi di lavoro e personale resta anche senza il Covid e anzi la situazione è peggiorata visto che stanno andando via molti medici e una persona lavora per quattro. Non vorremmo diventare colpevoli di atti dovuti perché pensiamo a salvare vite".

Quello dei pronto soccorso, dice il ministro Schillaci partecipando a un evento di Fdi per un anno di Governo Meloni, "è uno dei problemi più gravi. Abbiamo aumentato l'indennità per gli operatori e fatto sì che chi lavora di più venga pagato meglio e abbiamo fatto sì che chi lavora nel pronto soccorso sia riconosciuto come lavoro usurante".

E sulla Manovra si dice soddisfatto:

"Tre miliardi in più rispetto ai 2,3 miliardi già stanziati; ben 5,3 miliardi, un risultato che credo non avveniva forse da vent'anni".

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