Lotta all'inquinamento

Piano nazionale Energia: in arrivo più smart working e anche la "settimana breve"

Le misure che il Governo è pronto ad adottare per ridurre l'impatto delle emissioni e raggiungere tutti gli obiettivi europei su energia e clima

Piano nazionale Energia: in arrivo più smart working e anche la "settimana breve"
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Colmare il gap per ridurre le emissioni e raggiungere tutti gli obiettivi europei su energia e clima. E' questo il punto verso cui vuole tendere il Governo con la proposta di aggiornamento del Piano nazionale integrato Energia e Clima (Pniec) inviata alla Commissione europea dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica presieduto dal Ministro Gilberto Pichetto Fratin. Tra le idee per il percorso della transizione, per il quale ci vorrà "uno sforzo estremo", una forte spinta allo smart working e l'introduzione della settimana lavorativa breve al fine di spostarsi di meno. L'incentivo relativo al lavoro da remoto, tuttavia, stona però con la recente scadenza del Decreto Milleproroghe per il quale dal 1° luglio è stato rimosso lo smart working per fragili e genitori con figli fino a 14 anni.

Il Piano nazionale Energia e Clima del Governo

Il Governo è al lavoro per mettere a punto l'aggiornamento del Piano integrato per l’energia e il clima dell’Italia, la normativa nazionale attraverso cui il nostro Paese si predispone di raggiungere gli obiettivi europei in merito alla riduzione delle emissioni e alla lotta contro l'inquinamento.

Le direttive Ue, riguardo i settori non industriali, tra cui ci sono quello dei trasporti e dell'edilizia, richiede di decurtare, in termini di decarbonizzazione, le emissioni del 43,7% rispetto ai livelli del 2005. Una richiesta che per l'Italia risulta apparentemente complessa da soddisfare, dato che lo scenario di riferimento italiano prevede che al 2030 questi settori riescano a risparmiare 98 milioni di tonnellate di Co2, ossia una percentuale del 28,6%.

Ma per agire verso questo obiettivo, il Governo italiano si è predisposto per "una significativa riduzione delle emissioni pari a oltre il 30% rispetto ai livelli del 2021 da conseguirsi prevalentemente nei settori trasporti, civile e agricoltura".

Per questo motivo è stata inviata alla Commissione europea dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica una proposta di aggiornamento del Piano nazionale integrato Energia e Clima (Pniec) con le novità del caso per colmare il notevole gap rispetto agli obiettivi europei. In tal senso il percorso della transizione è stato definito come "uno sforzo estremo".

Il documento, infatti, propone di "agire diffusamente con misure estreme anche nella riduzione dei consumi e delle emissioni carboniche del terziario, del settore residenziale, e in particolare della mobilità" con "un sostanziale mutamento degli stili di vita e di consumo".

Non solo macchine elettriche: in arrivo più smart working e "settimana breve"

Rispetto al -43,7% di riduzione delle emissioni dei settori non industriali in riferimento al 2005, il documento italiano sottolinea la possibilità di arrivare a una soglia più auspicabile del -35,3%/-37,1%, con una riduzione dei consumi pari a 122 milioni di tonnellate di petrolio per l'energia primaria invece di 112,2 (con una flessibilità fino a 115).

Nella lotta all'inquinamento, per arrivare a questi numeri il Governo è intenzionato a mettere in atto importanti novità che in primo luogo hanno a che vedere con il settore dei trasporti.

"Occorrerà incentivare con maggiore forza misure tese a trasferire gli spostamenti dell’utenza dal trasporto privato a quello pubblico".

Trasporto pubblico che non sarà da incoraggiare solo attraverso un potenziamento di tram e bus, ma anche di car sharing o di car pooling. Oltre a ciò sarà incentivata anche la "progressiva diffusione di mezzi caratterizzati da consumi energetici ridotti", come le auto elettriche.

Ma la riduzione delle emissioni non passerà solo attraverso provvedimenti relativi ai mezzi di trasporto. Il Governo ha intenzione anche di "ridurre la necessità di spostamento con politiche di favore per smart working e valutare la riduzione delle giornate lavorative a parità di ore lavorate".

Per settimana lavorativa breve si intende essenzialmente una riduzione del numero di giorni lavorativi settimanali (solitamente da 5 a 4), mantenendo comunque la stessa quantità di ore di lavoro.

Sul fronte degli edifici residenziali e commerciali (ovvero quello che si intende con "settore civile"), il Piano punta all’efficientamento energetico delle abitazioni. Tuttavia è difficile ottenerlo senza incentivi economici, considerata l’archiviazione del Superbonus 110.

"Sarà messa in atto - spiega il Documento - una riforma degli incentivi fiscali che identifichi priorità di intervento (quali gli edifici meno performanti e le situazioni di povertà energetica) e differenzi il livello di assistenza in base all’efficacia in termini di miglioramento della prestazione energetica dell’edificio sia in termini di riduzione dei consumi che di incremento dell’utilizzo delle fonti rinnovabili".

Smart working, incentivarlo o stroncarlo?

Come affermato nell'apertura, la spinta voluta dal Piano nazionale Energia del Governo per quanto riguarda lo smart working stona e non poco con la recente scadenza del Decreto Milleproroghe che, approvato lo scorso febbraio, ne aveva fissato al 30 giugno 2023 la fine per lavoratori del settore privato che hanno figli sotto i 14 anni e per i lavoratori sia del pubblico che del privato che rientrino tra i cosiddetti soggetti "fragili".

Dal 1° luglio 2023, quindi, niente più smart working per i genitori di figli sotto i 14 anni e per fragili per il settore privato, mentre per il settore pubblico la questione riguarda solo mamme e papà con bambini under 14.

Nel privato, inoltre, lo smart working è al momento concesso anche senza contrattazione sindacale, ma semplicemente tramite un accordo tra l'azienda e il lavoratore.

Per fragili si intende coloro che "soffrono di  patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità". Tra queste, rientrano le "patologie oncologiche o onco-ematologiche in trattamento" o a meno di sei mesi dalla sospensione delle cure.

A questo link trovate l'elenco completo delle patologie comprese nell'elenco delle fragilità.

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