Ultimo caso a Pavia

Strappa la maglietta e tenta di stuprare una ventenne, ma viene fermato dalle grida di due ragazze di passaggio

Ma il ministro dell'Interno assicura che non c'è allarme (e intanto promette 250 poliziotti in più a Milano)

Strappa la maglietta e tenta di stuprare una ventenne, ma viene fermato dalle grida di due ragazze di passaggio
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Si moltiplicano, negli ultimi giorni, le cronache che raccontano di abusi sessuali a danno della popolazione femminile. E se il tema è particolarmente caldo su Milano – funestata da una raffica di recenti stupri – non fanno, purtroppo, eccezione altre città del Paese.

Prima di parlare di un incremento delle violenze sessuali nel nostro Paese bisogna essere cauti – a far fede sono infatti i numeri – certo è che la cronaca recente restituisce un quadro raccapricciante di episodi a raffica, negli ultimi giorni, che pongono il problema della sicurezza per le cittadine.

Ultim'ora: segue una donna ed entra nel suo appartamento

Un 23enne è stato arrestato dai carabinieri: ha seguito una donna di 44 anni fin dentro il suo appartamento e l'ha aggredita a calci e pugni. È accaduto ieri, mercoledì 10 maggio 2023, in pieno pomeriggio, nei pressi di via Washington, a Milano.

Una donna di 44 anni ha subito un'aggressione e un tentativo di violenza sessuale da uno sconosciuto che è entrato in casa sua approfittando del fatto che il portone era rimasto aperto e sfruttando il fatto che non avesse avuto ancora il tempo di chiudere a chiave la porta.

Una volta entrato si è messo a rovistare in casa e quando la donna l'ha scoperto l'ha picchiata con calci e pugni anche al volto e strappandole anche la camicetta che indossava.

Per fortuna la vittima si è divincolata ed è riuscita ad urlare attirando l'attenzione dei vicini di casa che sono intervenuti per primi intorno alle 18 e hanno chiamato i carabinieri che hanno arrestato l'aggressore, un 23enne originario del Gambia, finora incensurato e senza fissa dimora.

A Pavia ragazza salvata in extremis dai passanti

Sta facendo rumore la vicenda della 24enne aggredita in centro a Pavia, nella notte del 9 maggio 2023. Un nordafricano 31enne già noto alle forze dell’ordine ha bloccato la giovane che stava rincasando, nel centro della cittadina lombarda, tentando di stuprarla.

A salvarla due ragazze che passavano di lì, attirate dalle grida della vittima. Le giovani sono state fondamentali in quanto, una volta compresa la drammaticità della situazione, hanno iniziato a loro volta a gridare, attirando l’attenzione di due uomini, che hanno contribuito a sventare la violenza. Il molestatore se l’è presa anche con loro, ma il “lavoro di squadra” di tutti i cittadini accorsi, ha evitato il peggio.

"La ragazza gridava disperata 'aiuto' - hanno dichiarato le due ragazze al Corriere della Sera - Ci siamo fatte coraggio e siamo entrate nella stradina dove abbiamo visto la ragazza semisvestita e l'aggressore con una bottiglia di vetro in mano, visibilmente su di giri. Abbiamo iniziato urlare anche noi per bloccarlo".

A quel punto le loro urla hanno richiamato l'attenzione di un uomo a spasso con il cane e di una residente del palazzo accanto al luogo della violenza. Tutti insieme, quindi, sono riusciti a fermare l'aggressore:

"Abbiamo dato l'allarme, descritto l'uomo alle forze dell'ordine, e abbiamo portato la ragazza in salvo, da una sua amica che la stava aspettando".

Come racconta Prima Pavia, l’uomo è stato assicurato alla giustizia e si trova in stato di fermo.

Stupro di gruppo: il filmato di cui vantarsi

Ma per una vicenda a lieto fine, ce n’è un’altra terribile. Recentemente è stata eseguita dagli agenti del Commissariato di Montecatini Terme, in Toscana, la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di due indagati per il reato di violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza ventenne. I fatti risalgono alla scorsa estate, in tarda notte, all’interno di un locale della movida montecatinese.

Come spiega Prima Firenze, la vittima, che si trovava in compagnia di uno dei due indagati, è stata invitata, sebbene non avesse ancora mangiato, a bere diversi bicchieri di bevande alcoliche. Dopodiché, fidandosi della persona che le stava accanto, ha acconsentito ad uscire dal locale per fumare una sigaretta. Giunti all’esterno, i due sono stati raggiunti da un’altra persona, con cui l’amico della ragazza aveva già pianificato l'incontro, ed approfittando dello stato di incoscienza della ragazza, insieme l’hanno condotta all’interno di un altro locale lì vicino per abusarne sessualmente. Non paghi hanno anche ripreso con lo smartphone le violenze. Nei commenti delle chat in cui li condividevano, non soltanto si vantavano, ma pianificavano di ripetere il crimine.

Milano al centro del focus sicurezza

Tornando a Milano, invece, è stato arrestato il presunto responsabile di uno stupro denunciato lo scorso 29 aprile da una donna. Si tratta di un cittadino somalo di 32 anni, regolare sul territorio nazionale, gravemente indiziato per la violenza sessuale consumata tra il 28 ed il 29 aprile in piazza Carbonari a Milano.

L’uomo aveva intercettato la vittima la sera precedente, in centro città, e le aveva offerto assistenza e ospitalità nel proprio giaciglio di fortuna in quanto la donna, anche lei senza fissa dimora, aveva palesato la necessità di trovare un riparo per il maltempo. Lui, dopo aver guadagnato la sua fiducia, l’ha portata all’interno di una tenda posizionata nei giardini di piazza Carbonari e qui, approfittando della condizione di particolare fragilità della donna, l’aveva costretta a subire atti sessuali. A contribuire all’arresto anche la deposizione di un testimone, che avrebbe indicato il somalo come responsabile della violenza.

La notizia del fermo arriva dopo il recente stupro, nei bagni di una discoteca di viale Padova, di una giovane. E della violenza consumata a danni di una turista negli ascensori di Milano Centrale.

L'inaspettato asse Piantedosi-Sala "contro" Fontana

E proprio sulla questione si è espresso, nelle scorse ore nell’ambito della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica a Milano - il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi:

"Non esiste un’emergenza sicurezza a Milano, come in Italia non esiste un’emergenza sicurezza ma un tema. Tra emergenza e tema c’è il passaggio che esiste tra la verificazione e gli accadimenti e quello che fanno le pubbliche amministrazioni”.

Il titolare del Viminale si è espresso proprio sulla vicenda di Centrale:

“Quanto alla Stazione Centrale abbiamo fatto una verifica delle iniziative del primo quadrimestre dell’anno nella zona e abbiamo confrontato i dati con quelli del 2019: nel quadrante della Stazione i reati tipici come furti, rapine, lesioni personali e violenze sessuali, sono calati del 39% rispetto al 2019 per effetto dei servizi”. “Se dessimo valore al dato statistico, diremmo che c’è una proficua valenza dei servizi che stiamo facendo, ma c’è anche un problema di percezione, che non sottovalutiamo”, ha aggiunto il ministro.

E ancora:

"Tra Polizia di Stato, Arma dei carabinieri e Guardia di finanza, per quelli che sono gli incrementi di assunzioni che riguardano quest’anno, arriviamo a 430 persone, di cui metà già immesse nelle rispettive strutture”. In particolare, anche il dato delle nuove immissioni al netto dei pensionamenti “ci dà molta soddisfazione, perché sono oltre 250 quelli che sono in più”.

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Ministro Piantedosi

Il tema della sicurezza a Milano, ha inoltre creato un’alleanza inaspettata. Se il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana ha parlato di emergenza sicurezza:

“Smettiamo di dire che tutto va bene. Purtroppo hanno cercato di nascondere lo sporco sotto al tappeto e ora salta fuori. Se se ne fossero accorti prima, non saremmo arrivati a questo livello. Ora è chiaro che bisogna intervenire e in maniera rigorosa perché la situazione è preoccupante.”

Beppe Sala, sindaco di Milano

Piantedosi ha invece ridimensionato l’allarme, trovando una sponda nel primo cittadino di Milano, Beppe Sala, da sempre fra le fila del Pd:

"Rispetto alla polemica tra Fontana e Piantedosi, ha ragione Piantedosi, ci si sta lavorando. Non posso che dare atto che il ministro è presente e che ieri ha detto parole di chiarezza".

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