Carlo III e Camilla incoronati "Re e Regina"... ma non tutte le teste son buone a regger la corona: l'Irriverente commento di Simone Di Matteo
Il Regno Unito ha di nuovo il suo monarca, sebbene quest'ultimo non goda dello stesso gradimento ottenuto dalla Regina Elisabetta II
"Di Giovanni il Re tra un millennio e più ancor si parlerà, non certo per le sue virtù né per la sua bontà [...]. Il Re più fasullo d'Inghilterra sul trono sta seduto là, lui gioca a fare il re, neanche sa di far pietà ridicolo com'è" recitano alcuni versi contenuti all'interno della prima strofa della celebre e dissacrante canzone Giovanni - Il Re Fasullo d'Inghilterra, uno dei brani della colonna sonora dell'adattamento animalesco-antropomorfo targato Disney "Robin Hood", pellicola del 1973 la cui trama è basata sulla leggendaria storia del ladro gentiluomo più famoso d'oltre manica. Parole all'apparenza forti, ma che dipingono alla perfezione il monarca storicamente noto come "Giovanni senza terra" e che potrebbero a mio avviso rappresentare il suo successore più lontano, nonché nostro contemporaneo, Carlo III d'Inghilterra, il "Re senza un regno".
Carlo III d'Inghilterra, l'eterno erede alla guida di un regno che non esiste più
Dopo la triste dipartita della Regina Elisabetta II, sovrana più longeva della Storia della Gran Bretagna (pare che abbia resistito per 70 anni al servizio del Paese pur di non dover lasciare le redini della Corona nelle mani del primogenito), il Principe di Galles ha automaticamente ereditato lo scettro Reale. Lo scorso 6 maggio, infatti, in seguito ad un periodo di lutto osservato per la durata di otto mesi, con il suo fare claudicante che tutto lascia fuorché ben sperare Carlo III è asceso formalmente al trono insieme alla compagna Camilla Parker Bowles, la monarca che verrà ricordata sicuramente per aver sottratto uno dei rampolli più ambiti dell'ultimo secolo all'amatissima Lady Diana più che per essere riuscita dove quest'ultima non ha potuto (nonostante io nutra più di qualche dubbio a riguardo), ritrovandosi alla guida di un regno che, oramai, non esiste più.
C'è voluto più di mezzo secolo affinché i sogni più gelosamente custoditi dell'eterno erede potessero realizzarsi. Eppure, la sola cosa che egli ha ottenuto è stata una carica depauperata, oltre che di quel valore monarchico in senso stretto che non possiede più già da un bel pezzo, della continuità tra passato e modernità, dell'amore dei sudditi, della forza rassicurante e del rispetto che soltanto la madre, l'ultima dei più grandi regnanti viventi, era stata in grado di mantenere in vita. Basti pensare al fatto che Elisabetta II è stata a capo di 32 nazioni mentre a Carlo, tra dichiarazioni d'indipendenza già consolidate e altre, per adesso, soltanto teorizzate, trascurando le proteste al grido di "Abolish the Monarchy" e "Not my King" tenutesi proprio nel giorno della cerimonia di investitura, gliene sono rimasti solo 15. Fin troppi da gestire per lui, se consideriamo che il neo-eletto Re è andato in escandescenza non più di qualche mese fa per una semplice stilografica malfunzionante. Se queste sono le premesse, verrebbe quasi da interrogarsi su quale potrà mai essere il suo futuro e non poi così lontano retaggio. Quel che è certo è che, continuando di questo passo, non gli resterà più da "governare" neanche Buckingham Palace!
Comunque, tra assenze ben gradite (la tutt'altro che modesta Meghan Markle avrebbe preferito un'escursione tra i boschi americani alle sfilate di fronte ad un'esigua folla per le strade di Londra) e inattese presenze (sebbene il Principe Harry si trovasse talmente lontano dalla navata principale della Westminster Abbey che la servitù di Palazzo aveva addirittura una visuale migliore della sua), il tutto è proseguito secondo i piani.
La cerimonia, intrisa di un'atmosfera soporifera alla quale neanche il Principino Louis, a suon di sbadigli, non ha saputo resistere, si è svolta nel giro di poche ore e con fattezze più modeste rispetto a quella dell'amata Lilibeth. Forse perché il desiderio di potersi affacciare dalla balconata per salutare apparentemente il vuoto, dato che sembravano esserci più persone al concerto per il Coronation Day guidato da Katy Perry, era eccessivamente forte. O chissà, magari per evitare di abbassare ulteriormente il già traballante indice di gradimento. Ad ogni modo, la coppia felice, sebbene a guardar le espressioni del loro volto non si direbbe, ha finalmente vissuto il momento tanto atteso. Che poi non fossero così attesi dai sudditi britannici, però, tenendo soprattutto conto di chi li ha preceduti, è un'altra storia.