Zaia duro sui "pasticci" romani, poi fa il verso a De Luca: "Se più contagi, chiusi in casa col silicone"
Campagna elettorale anticipata? Forse, anche alla luce del solito piglio deciso del Presidente.
Gran fermento oggi, martedì 19 maggio 2020, nell'universo della stampa nazionale, attorno alla figura di Luca Zaia, attualmente presidente della Regione Veneto e domani, chissà. In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera il governatore qualche bordata la doveva pur lanciare, e, infatti, non ha tradito le attese.
Roma da ladrona a "pasticciona"
In primis una bacchettata a Roma, stavolta non più ladrona, ma sicuramente "pasticciona" per il leader veneto:
"Credo che la vicenda Covid abbia dimostrato fino in fondo l’importanza dell’autonomia. Lei pensi che cosa sarebbe stata questa epidemia se tutto fosse stato gestito da Roma... Vista da Roma, l’autonomia è una sottrazione di potere. Vista da noi, è un’assunzione di responsabilità. Ma io credo che irresponsabile sia chi non vuole l’autonomia. Da qui, discendono certi pasticci".
"In Veneto tutto merito nostro"
In realtà, nell'intervista al Corsera, alludere al fatto che l'emergenza non sarebbe stata gestita al meglio sotto er Cupolone è sembrato più un modo per calcare la mano sui meriti interni:
"Sono mancate indicazioni basilari. Abbiamo sentito che le mascherine ai non malati non servivano, ne abbiamo sentite tante. Qui, tutto è accaduto su scelte nostre, a partire dalla chiusura di Vò euganeo e dai tamponi che abbiamo fatto subito alla popolazione di quel comune e poi ad allargare il cerchio. Mi dicevano che sprecavo soldi. A proposito, e i tamponi? Noi li abbiamo fatti con il sistema veneto, ma non è che qualcuno si fosse dotato di magazzini di tamponi…".
"Se più contagi, chiusi in casa col silicone"
Campagna elettorale anticipata? Forse, anche alla luce del solito piglio deciso del Presidente, che, pur senza arrivare alle iperboli metaforiche del collega campano, ha voluto anche metterci un tocco colorito "alla De Luca" (vi ricordate la famosa battuta del lanciafiamme?), nel commentare gli assembramenti per lo "spritz" di ieri sera (lunedì 18 maggio 2020) nel centro storico di alcuni capoluoghi provinciali.
"Ci sono arrivate, ma credo a tutti, decine di foto e video (GUARDA LE IMMAGINI DA VENEZIA) dei centri delle nostre città con movida a cielo aperto. Non ho nulla contro la festa, ma divieto di assembramenti e l’uso della mascherina sono la conditio sine qua non, i salva vita per la tutela dei cittadini. In 10 giorni io li vedo i contagi: se aumentano richiuderemo bar, ristoranti, le spiagge, e torneremo a chiuderci in casa col silicone".