Terzo settore

Welfare in Azione continua restando a casa: Fondazione Cariplo contro il Coronavirus

Per rispondere all'emergenza Covid 19, le reti di progetto puntano sulla domiciliarità e il supporto a distanza.

Welfare in Azione continua restando a casa: Fondazione Cariplo contro il Coronavirus
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Sono 37 i progetti ad oggi sostenuti dal Bando Welfare in Azione di Fondazione Cariplo, molti di questi prevedono servizi e interessano fasce di popolazione che oggi sono particolarmente toccati dall’emergenza Coronavirus. L’attivazione di nuove risposte per fronteggiare l’emergenza Coronavirus è stata pressocché immediata, grazie anche alle competenze e alle reti di progetto.

Welfare in Azione da casa

Le azioni principali sono rivolte alla domiciliarità e al supporto a distanza, con grande attenzione al tema relazionale e affettivo, visto il forzato isolamento; lo sforzo è sia quello di supportare le situazioni pre-esistenti di fragilità che fare emergere quelle nascoste ad esempio con servizi di sostegno telefonico, molto richiesti. Alcuni progetti hanno quindi riposizionato i propri operatori e i volontari disponibili, lavorando accanto, prima e dopo l’azione sanitaria svolta dagli ospedali.

Supporto a distanza

Altri progetti stanno cercando di attivare azioni a distanza a sostegno delle famiglie, soprattutto quelle più fragili per evitare l’acuirsi di gap scolastici dei figli venendo meno delle forme di supporto e inclusione che la scuola in presenza garantiva. Gruppi di mutuo aiuto tra genitori per scambiarsi consigli in questo momento di “genitorialità inedita”. Altri si sono attivati per rimanere in contatto con i più giovani, trovando nuove forme di protagonismo e di sostegno.

L'azione svolta fin qui

In questi primi giorni tutti i territori hanno agito sulla base di priorità ed esigenze di riorganizzazione molto contingenti e imprevedibili, che non erano abituati ad affrontare anche all’interno delle stesse realtà dei servizi sociali e del terzo settore. Si pensi ad esempio: all’osservanza delle nuove procedure e alla necessità di dispositivi di sicurezza, non sempre purtroppo ancora disponibili; all’emergere di situazioni di possibile contagio; alle nuove e legittime paure degli stessi operatori nello svolgere il proprio lavoro per mantenere aperti servizi necessari.

I progetti

Invecchiando si impara a vivere

Creare un territorio sempre più “anziano friendly” è l’obiettivo del progetto Invecchiando s’impara (a vivere), che negli ambiti di Seriate e di Grumello del Monte (BG) offre diverse azioni tutte mirate a garantire un invecchiamento sereno e attivo, facendo leva sulle passioni degli anziani e sulla forza della comunità. In questo periodo in cui il territorio bergamasco è fortemente messo alla prova dall’emergenza Covid 19, tutto il progetto è in prima linea per affrontare la situazione e sostenere tutti gli abitanti, soprattutto le persone anziane,che si trovano a dovere fronteggiare nuove necessità ma anche paure.

Le botteghe della domiciliarità

Le botteghe della domiciliarità, grazie ai suoi operatori, stanno raccogliendo telefonicamente le richieste dai cittadini e attivando grazie alla collaborazione con le diverse realtà della rete servizi di spesa, consegna farmaci, pasti e assistenza a domicilio. Ed è stato anche attivato il servizio “Caffè al telefono”, un modo semplice per condividere un “caffè virtuale” e farsi compagnia, per scambiare un parere o un’emozione.

Distanze Ravvicinate

Accorciare le distanze relazionali è l’obiettivo del progetto Distanze Ravvicinate che, nei 20 comuni intorno ai territori della Valle Imagna-Villa D’Almé (BG), prova a costruire un nuovo modello di welfare familiare e comunitario. Anche qui tutti gli sforzi si sono concentrati nel garantire i servizi rivolti alla domiciliarità, soprattutto per gli anziani che vivono soli e per le persone con disabilità: consegna farmaci, spesa, pasti a domicilio.

La cura è di casa

Il progetto La cura è di casa, che nasce nel Verbano-Cusio-Ossola e in alcuni comuni del novarese, è impegnato per aiutare gli anziani a invecchiare bene a casa propria, migliorando la loro qualità di vita e diminuendo la percezione di isolamento. In questo momento particolare, pur essendo orientato sul rinforzo alle azioni di domiciliarità, il progetto deve superare il problema del non poter avvalersi dei numerosi volontari “anziani”, in quanto anch'essi soggetti a rischio. Per questo il Comune sta cercando volontari tra i giovani universitari che, con tutte le opportune precauzioni, potrebbero aiutare a garantire la rete di distribuzione dei farmaci e spesa a domicilio. Nel frattempo è stato rinforzato il supporto a distanza “Ti chiamo io!” in cui i tanti volontari chiamano quotidianamente gli anziani per scambiare due chiacchiere e segnalare i loro bisogni ai Comuni.

Sbrighes

Il progetto Sbrighes ha come obiettivo il promuovere nuove opportunità di protagonismo e crescita per i giovani e iniziative basate sulla collaborazione tra, per aiutarle soprattutto nella cura di minori e anziani. In questo periodo, per supportare i cittadini in difficoltà in particolare gli anziani soli, è stato quindi attivato il servizio “Chiama Sbrighes” per raccogliere le richieste dei cittadini e attivare azioni di sostegno, anche in collaborazione con i volontari della Protezione Civile, la rete dei medici di base e le farmacie.

Tam Tam

Il progetto Tam Tam coinvolge le famiglie del territorio, in particolare quelle più vulnerabili, promuovendo iniziative che favoriscano il mutuo aiuto, la solidarietà, lo scambio culturale, e l’attivazione. In questo momento, data l’impossibilità di incontrarsi di persona, Tam Tam ha messo in campo diverse azioni: un tutor famiglia e una videochiamata su skype per supportare i ragazzi nei compiti; le assistenti sociali di comunità hanno intensificato le telefonate amiche agli anziani che hanno in carico per monitorare il loro stato di benessere facendo da sponda con altre realtà in caso di necessità quotidiane come spesa e farmaci. Il laboratorio “chiacchiere in cucina” prosegue attraverso Skype per poi essere diffuso su Facebook e Instagram; infine l’iniziativa "una scintilla di energia" raggiunge virtualmente via facebook le famiglie dislocate nei piccoli comuni della valle, trasmettendo ogni giorno vicinanza regalando un pizzico di positività con consigli che provengono spesso dalle stesse famiglie.

Amicittà

Il progetto Amicittà, nei municipi 2, 3 e 9 del Comune di Milano, lavora affinché le persone con disagio psichico possano realizzare il proprio progetto di vita nella comunità locale in cui abitano. In questo momento il progetto si sta concentrando sul sostegno alle 30 persone seguite attraverso i budget di salute, spostando l’asse dell’intervento dall’inclusione sociale e lavorativa al sostegno alla domiciliarità. Per rimanere informati e offrire a tutti le corrette informazioni, è stata stilata una Procedura gestione coronavirus progetto Amicittà che è stata diffusa a tutti gli operatori domiciliari. È stato attivato anche un gruppo di storytelling per raccontare storie positive di guarigione e di evoluzione dei singoli budget di salute.

YouthLab

Il Progetto YouthLab che ha l’obiettivo di favorire nella provincia di Erba il protagonismo giovanile, ha portato, alla nascita di un luogo di aggregazione dove sviluppare idee e progetti insieme alla comunità. In questo momento, tutte le attività sono interrotte, la scelta quindi è stata quella di usare i social per rinforzare il messaggio #iorestoincasa e allo stesso tempo non rinunciare alle relazioni. L’équipe di progetto, insieme all’associazione di giovani Lo Snodo e alle associazioni del territorio coinvolte nel nuovo spazio in Stazione, hanno dato vita a un palinsesto a distanza. È la campagna keepintouch che prevede, come strategia contro la noia e la solitudine, momenti di socialità virtuale e la condivisione di libri da leggere, film da guardare e musica da ascoltare.

Segni di futuro

Infine, il progetto Segni di futuro, rivolto ai giovani del territorio della Valle Camonica, ha l’obiettivo di aiutare i ragazzi a orientarsi nel mondo del lavoro, attivando l’intera comunità, responsabile insieme alle istituzioni e al mondo dell’impresa, del loro futuro. Non potendo aprire i punti di comunità per l’orientamento al lavoro, è stato creato un Punto di Comunità sul Web, uno spazio digitale dove i giovani possono seguire delle lezioni on line sull’orientamento, prendere appuntamento skype con un operatore, trovare spunti per crescere le proprie competenze, ma anche incontrarsi e raccontarsi per provare a trovare la propria strada.

In questi giorni in cui è cambiato tutto, all’improvviso, c’è qualcosa che è rimasto invariato.

È l’obiettivo: non lasciare nessuno da solo.

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