Video omaggio a Christo e a quella passerella che non dimenticheremo mai
Si è spento a 84 anni l'autore di The Floating Piers, la passerella sul lago d’Iseo che per un’estate attirò circa un milione e 300mila visitatori.
Christo e il sui sogno di camminare sulle acque che si era realizzato.
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Quella passerella che non dimenticheremo mai
The Floating Piers, la passerella sul lago d’Iseo che per un’estate attirò sulle sponde del Sebino circa un milione e 300mila visitatori è stata fra le installazioni artistiche divenute più famose nel mondo. A concepirla l'artista Christo Vladimirov Javacheff, morto a New York per cause naturali a 84 anni: l’annuncio della scomparsa, nella serata di ieri, domenica 31 maggio 2020. Proprio una foto della colossale ed eccezionale opera d’arte lombarda è stata scelta per l'ultimo commiato sulla pagina ufficiale dell’artista.
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Video omaggio a Christo
Christo Vladimirov Javacheff , questo il nome dell’artista nato in Bulgaria, aveva 84 anni ed era famoso per le sue installazioni di arte contemporanea per le quali “impacchettava” monumenti. Nel 2021 avrebbe ricoperto l’Arco di Trionfo a Parigi, dove è prevista anche una mostra al Centro George Pompidou. Il suo nome è legato a quello dell’artista Jeanne-Claude Denat de Guillebon, sua compagna e collaboratrice per una vita, mancata nel 2009. L'installazione sul lago di Iseo aveva attirato non soltanto l'attenzione artistica mondiale, ma anche molti turisti che - per vivere quell'esperienza - erano arrivati da ogni parte del pianeta, scoprendo, quasi accidentalmente, anche le bellezze del territorio.
"Ha vissuto al massimo"
"Ha vissuto al massimo la sua vita, non solo sognando ciò che sembrava impossibile ma realizzandolo. Le opere d’arte di Christo e Jeanne-Claude hanno riunito le persone nelle esperienze condivise in tutto il mondo, e il loro lavoro continua a vivere nei nostri cuori e nei nostri ricordi".
Così lo staff dell’artista, nel post che ne annuncia la scomparsa.
Luci e polemiche
L’opera di Chisto sul lago d’Iseo ebbe un enorme successo di pubblico e di critica, ma negli anni seguenti non mancarono le polemiche, dopo la pubblicazione di un documentario in cui l’artista si rivelò tutt’altro che tenero con i territori che avevano accolto la sua opera.