Vaccino italiano Covid 19: due diversi team già pronti per la sperimentazione
Innovativa la ricerca condotta fra Monza e Milano, lo Spallanzani di Roma invece coinvolgerà Verona, Cremona e Piacenza.
Una corsa contro la pandemia: il mondo si unisce per sconfiggerla, tutti contro il Covid-19 e ai vaccini si lavora in diversi laboratori con la speranza (in molti casi anche poco nascosta) di arrivare per primi. Per esempio Trump annuncia che quello protetto dalla americana Moderna è arrivato alla fase 3 della sperimentazione clinica in tempo record (è l'ultimo passaggio prima della approvazione), ma c'è anche la Pfizer che avvia la terza fase sul suo vaccino insieme alla tedesca Biotech e ha iniziato i test clinici su 30mila pazienti in 39 stati americani.
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Ospedale San Gerardo di Monza e Università Bicocca di Milano
Ma anche in Italia l'ospedale San Gerardo e l'Università Bicocca sono già pronti per sperimentare il vaccino contro il coronavirus sviluppato da Takis e dalla monzese Rottapharm Biotech. La Asst di Monza è stata in prima linea durante la fase acuta dell’epidemia, oltre 1750 pazienti trattati tra marzo e maggio e ha sostenuto uno dei più grandi studi di storia naturale della malattia, "Storm", che ha raccolto i sieri di oltre 600 pazienti durante la pandemia e che serviranno per le ricerche future.
“Si tratta di un vaccino innovativo perché, a differenza di altri attualmente in sperimentazione, non utilizza per la produzione di anticorpi un vettore virale, ma è costituito da un frammento di dna che, una volta iniettato nel muscolo stimola una reazione immunitaria (sia di tipo anticorpale che cellulare) che previene l’infezione. Questa piattaforma tecnologica assicura inoltre la ripetibilità della vaccinazione se la risposta non fosse duratura”.
Così Paolo Bonfanti, professore Associato di Malattie Infettive dell’Università di Milano Bicocca e direttore del Reparto di Malattie Infettive del San Gerardo.
“La tecnologia in sviluppo presenta molti vantaggi rispetto ad altre - precisano Lucio Rovati, presidente e direttore scientifico di Rottapharm e Luigi Aurisicchio amministratore delegato e direttore scientifico di Takis - tra cui la possibilità di essere facilmente e rapidamente adattabile nel caso il virus dovesse “mutare” il suo codice genetico nel tempo”.
La sperimentazione sull’uomo, il primo passo verso l’utilizzo del vaccino su larga scala, sarà condotta presso il Centro di Ricerca di Fase 1 della Asst di Monza, diretto dalla professoressa Marina Cazzaniga, e coinvolgerà 80 volontari sani, che saranno portati fino a 200 nella cosiddetta Fase 2 immediatamente successiva (il Centro di Ricerca di Fase 1 della Asst di Monza è uno dei pochissimi centri di sperimentazione sui volontari in Italia, sono 11 in totale, e uno dei 3 centri che si trovano in un ospedale pubblico. I primi soggetti saranno trattati a inizio dicembre.
Vaccino italiano Covid 19: secondo team in gioco
Ma anche l'ospedale Spallanzani di Roma è già molto avanti. A renderlo noto è stato il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che con un tweet ha annunciato il via della sperimentazione di un vaccino anti-Covid che vedrà coinvolta anche Cremona, oltre a Verona e Piacenza.
Da Roma parte la sperimentazione del #vaccino #Covid made in italy finanziato dalla @RegioneLazio e dal Ministero Ricerca, che coinvolgerà anche Verona, Cremona e poi Piacenza. Dal Lazio e dagli scienziati dello Spallanzani, una spinta nazionale al vaccino
— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) August 3, 2020
La sperimentazione vedrà coinvolti 45 volontari sani, di massimo 55 anni, divisi in tre gruppi da 15. Si attenderà l'esito dei test che, se non forniranno controindicazioni, saranno successivamente allargati ad un nuovo gruppo di volontari sani di età compresa tra i 65 e i 75 anni. Il campione sarà ulteriormente esteso con il progredire dei risultati che hanno come obiettivo quello di identificare la quantità minima di vaccino capace di sviluppare gli anticorpi.