Vaccino Covid in Serbia: quanto costa (e puoi scegliere anche quale fare)
La vaccinazione è... gratuita: una mossa smart pensata con tutta probabilità per beneficiare dell'indotto. Il form tradotto dal serbo e tutti i passaggi.
Aspettare il proprio turno per la vaccinazione anti Covid, considerando anche i tanti disguidi e ritardi logistici, inizia a pesare a molti italiani che si ingegnano per trovare soluzioni alternative all'estero. A sdoganare la nuova moda del "viaggio vaccinale" niente di meno che un conte milanese 57enne: Simone Avogadro di Vigliano che pochi giorni fa si è recato in Serbia per farsi inoculare. Da lì, un vero e proprio boom di richieste. Ma è davvero così facile?
In Serbia per farsi vaccinare gratis contro il Covid
Lo chiamano "turismo del vaccino": andata e ritorno con immunità. Sul sito dell’Ambasciata d'Italia Belgrado viene tutto spiegato nei dettagli, per chi fosse interessato alla trasferta serba:
Per aderire alle possibilità di vaccinazione in Serbia, dall’11 gennaio anche i cittadini stranieri (con o senza permesso di soggiorno), oltre a quelli serbi, possono esprimere il loro interesse per la vaccinazione contro COVID-19 compilando un semplice questionario sul Portale eGovernment (eUprava). Si segnala che il Portale è a disposizione solo in lingua serba.
E ancora:
Si può optare per i vaccini Pfizer, Sputnik V, Sinopharm, AstraZeneca e Moderna. È possibile esprimere anche una scelta multipla.
Insomma parti, ti vaccinano gratuitamente e scegli anche con quale siero. La Serbia, dopo Israele, è uno dei Paesi partiti più forte nella campagna vaccinale, facendo un'operazione anche d'immagine e turistica, pensata con tutta probabilità per beneficiare dell'indotto.
Simulazione di prenotazione e form tradotto
Come accennato il form per le prenotazioni è in serbo. Vi indichiamo tutti i passaggi tradotti.
PASSAGGIO UNO: Andare a questo link.
PASSAGGIO DOMANDE E SPIEGAZIONI:
Ad oggi, i cittadini della Serbia possono esprimere il loro interesse per la vaccinazione contro COVID-19 compilando un semplice questionario sul portale eGovernment.
Cos'è questo servizio?
Completando un semplice questionario, sei interessato a ricevere il vaccino COVID-19.
Compilando il questionario e inviando la richiesta, non dai il consenso alla vaccinazione, ma esprimi solo il tuo interesse. Il consenso alla vaccinazione è un documento firmato da un medico e se decidi di vaccinarti, firmerai lì quel documento. Puoi modificare o eliminare il tuo interesse espresso in qualsiasi momento. Non è necessario essere un utente registrato del portale eGovernment per avviare questo servizio.
Come compilare il questionario?
Per esprimere il tuo interesse e compilare il questionario, clicca sul pulsante "Avvia servizio". Successivamente, è necessario compilare il modulo e fornire le informazioni richieste. È necessario lasciare la tua email e il numero di telefono di contatto, in modo che possiamo contattarti in seguito e annunciare la data della vaccinazione. Puoi scegliere qualsiasi tipo di vaccino per il quale l'Agenzia per i farmaci e i dispositivi medici (ALIMS) ha confermato sicurezza, efficacia e qualità, oppure puoi scegliere il produttore del vaccino desiderato (uno o più). Dopo aver completato con successo il questionario via e-mail e via SMS, riceverai una conferma con i dettagli.
Come saprò quando sarà la data della mia vaccinazione?
Dopo aver espresso il tuo interesse, ti informeremo via e-mail e SMS sulla data e il luogo della vaccinazione, a seconda della priorità di immunizzazione, che è definita dall'Istituto di sanità pubblica "Dr Milan Jovanović Batut".
Posso compilare il questionario anche per i familiari più stretti?
Sì, puoi compilare questo questionario per i membri più stretti della tua famiglia. Tutto quello che devi fare è inserire correttamente i loro dati e lasciare un contatto. Se un membro della tua famiglia non dispone di un telefono cellulare o di un indirizzo e-mail, puoi fornire il tuo.
PASSAGGIO 3: il questionario. Essendo soltanto in serbo è utile aiutarsi con google translate per inserire i propri dati.
Al rientro dalla Serbia sarà obbligatorio l'isolamento di 14 giorni e un tampone con esito negativo.
Impennata di prenotazioni
Ovviamente l'eco mediatica dopo l'esperienza del conte ha scatenato molti cittadini italiani che hanno preso d'assalto il consolato. Al punto che ci si chiede se Belgrado sarebbe pronta a sostenere un'impennata di prenotazioni italiane.
A seguito del forte interesse manifestato dai nostri connazionali l'ambasciata, nella mattinata odierna, ha aggiunto una nota che precisa:
Non vi sono margini di manovra da parte dell’Ambasciata d’Italia nell’indirizzare la richiesta della prenotazione, in quanto la richiesta deve passare necessariamente attraverso il sistema informatico sopra descritto.
A seguito delle numerose richieste giunte negli ultimi giorni, si precisa che l’Ambasciata d’Italia non è coinvolta in alcun modo nella campagna di vaccinazione in Serbia, gestita unicamente dalle Autorità locali alle quali occorre rivolgersi attraverso il portale https://euprava.gov.rs/ . Per i profili di responsabilità che ne derivano, la compilazione della domanda in tutte le sue parti è totalmente rimessa all’interessato. Pertanto non può essere offerto alcun servizio di assistenza o traduzione.
Come è stato possibile?
In Serbia vivono 7 milioni di persone, avendo un'età media non così alta è stato facile mettere in sicurezza gli anziani e i fragili. Vi è poi un'abbondanza di dosi, in particolare quelle cinesi, di gran lunga le più somministrate perché essendo alta l’offerta non tocca mettersi in fila. A quel punto la nazione ha potuto dedicarsi a questa operazione di immagine diventando la Bengodi dei vaccini, dando così un'iniezione al turismo.
Le persone in "pellegrinaggio vaccinale" infatti, potrebbero - per evitare la trafila di doppie quarantene - scegliere di attendere in Serbia anche per la seconda inoculazione, favorendo le economie locali. Come sottolinea infatti anche la tv di Stato italiana la vaccinazione anti Covid in Serbia è gratuita anche per gli stranieri, che "in cambio" sosterrebbero spese di trasporto, alloggio e vitto nello Stato che offre loro questa opportunità.
GUARDA IL VIDEOSERVIZIO:
La Serbia è solo l'ultima in ordine di tempo delle mete entrate nei radar dei cacciatori di vaccino: in Vaticano vengono vaccinati non solo i parenti dei residenti, ma anche chi entra per motivi di lavoro. Così come il Qatar, dove basta "passare" per essere vaccinati. Più ostica, invece, l'opzione San Marino.