L’Ucraina sta affrontando una nuova crisi energetica dopo una serie di massicci attacchi russi che hanno colpito le principali infrastrutture del Paese, lasciando milioni di persone senza elettricità e riscaldamento.
Secondo le autorità di Kiev, nella notte la Russia ha lanciato centinaia di droni e missili contro gli impianti energetici in diverse regioni, provocando danni senza precedenti alla rete nazionale.
La società statale Centrenergo ha confermato che la capacità di produzione elettrica è scesa a zero, con tutte e tre le sue centrali termoelettriche fuori uso dopo quello che è stato definito “il più grande attacco russo mai subito”.
Le centrali distrutte: Trypillia, Zmiivska e Vuhlehirska fuori servizio
Le tre centrali colpite – Trypillia (regione di Kyiv), Zmiivska (regione di Kharkiv) e Vuhlehirska (regione di Donetsk) – erano già state danneggiate da raid precedenti nel 2024, ma erano tornate operative dopo settimane di riparazioni.
L’ultimo attacco, avvenuto nella notte tra venerdì 7 e sabato 8 novembre 2025, ha però completamente distrutto gli impianti, rendendoli incapaci di generare energia elettrica.
“Le nostre centrali sono state colpite in modo mirato e simultaneo. La capacità di produzione è azzerata”, ha dichiarato Centrenergo in una nota ufficiale ripresa dal Kyiv Independent.
Kiev e le principali città senza luce e riscaldamento
La capitale Kievè rimasta al buio per ore, mentre le interruzioni di corrente hanno colpito anche Dnipro, Kharkiv, Poltava, Chernigiv e Sumy.
Il fornitore statale Ukrenergo ha avvertito che, durante i lavori di riparazione e di riallocazione dell’energia disponibile, le interruzioni elettriche giornaliere potrebbero durare tra le 8 e le 16 ore in gran parte del Paese.
Nonostante gli sforzi delle squadre di emergenza, la distribuzione dell’elettricità e del riscaldamento resta fortemente instabile, soprattutto nelle aree urbane densamente popolate.
“Attacco pianificato contro la sicurezza nucleare europea”
Secondo il ministro degli Esteri ucraino Andriy Sybiga, citato da Rbc-Ucraina, gli attacchi russi non hanno colpito solo gli impianti termici, ma anche le stazioni di supporto delle centrali nucleari di Khmelnytskyi e Rivne.
“La Russia sta deliberatamente mettendo a rischio la sicurezza nucleare dell’Europa”, ha denunciato Sybiga, chiedendo una riunione urgente del Consiglio dei governatori dell’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica) per discutere delle “minacce inaccettabili” derivanti dagli attacchi.
L’Ucraina teme che nuovi bombardamenti possano compromettere anche altre infrastrutture strategiche, aggravando la crisi energetica e umanitaria.
La resilienza del sistema energetico ucraino
Negli ultimi due anni, Kiev ha più volte dovuto ricostruire le proprie reti elettriche dopo i bombardamenti russi.
Nonostante la distruzione di numerose centrali e linee di trasmissione, il governo ucraino ha potuto contare sull’assistenza tecnica e finanziaria dei partner occidentali, in particolare dell’Unione Europea e degli Stati Uniti.
Tuttavia, l’attacco di queste ore rappresenta un colpo durissimo per il sistema energetico del Paese, proprio all’inizio della stagione invernale.
Le autorità temono che la popolazione civile, già provata dai continui blackout, debba affrontare settimane di freddo e mancanza di servizi essenziali.