Tredicesima, Irpef, Iva azzerata (su alcuni prodotti): cosa cambia con la riforma fiscale
Il Governo avrà ora due anni di tempo per concretizzare il provvedimenti in specifici decreti legislativi. La soddisfazione del presidente del Consiglio
L'argomento è uno di quelli che fanno venire l'orticaria agli italiani. Specie a quelli sempre puntuali e rigorosi e che magari hanno anche qualche difficoltà a tirare a fine mese.
Fatto sta che sulle tasse nonostante il clima ormai decisamente balneare, il Governo Meloni è pronto a dare una svolta con una riforma fiscale che prevede novità su più voci, dalla tredicesima, all'Irpef, passando per cedolare secca e acconti.
Cosa cambia con la riforma fiscale
Il disegno di legge delega sulla riforma fiscale è legge dopo il via libera del Parlamento, dalla Camera.
Ora il Governo entro 24 mesi, dovrà provvedere a concretizzare ulteriormente il documento in norme con specifici decreti legislativi.
Sono cinque le aree tematiche interessate dalla riforma.
Tredicesima, Irpef, partite Iva: le novità
La novità più importante e più "gettonata" anche a livello mediatico e comunicativo riguarda l'Irpef: le aliquote si riducono da quattro a tre con l'obiettivo finale di arrivare all'aliquota unica.
Buone notizie sulla Tredicesima: per i lavoratori dipendenti invece di una flat tax integrativa verrà introdotta una tassazione agevolata sugli straordinari, tredicesima ed eventuali premi di produttività.
Novità attese anche per le partite Iva e le piccole e medie imprese per le quali arriva il concordato preventivo biennale.
Con la riforma verrà calcolato quanto dovuto ai fini dell'imposta sui redditi per i due anni successivi: chi accetta non avrà contestazioni sull'Irpef con la certezza su quanto deve pagare. Andrà invece versata l'Iva.
Le altre novità: Ires, Iva, Irap e scudo penale
La riforma interesserà anche l'imposta sui redditi delle società, l'Ires dove il testo approvato dall'Aula prevede un doppio regime agevolato: accanto all'aliquota ordinaria (24%), si prevedono due regimi di vantaggio complementari.
Il primo la riduce alle imprese che impiegano risorse in investimenti, nuove assunzioni o partecipazione dei dipendenti agli utili.
Le imprese che non godranno di questa riduzione potranno però fruire di eventuali incentivi fiscali che si tradurranno in un superammortamento.
Per quanto l'Iva, la riforma prevede di adeguarla maggiormente alla normativa dell'Unione europea. Guardando a crisi e inflazione, il documento ha inserito la possibilità di Iva zero per alcuni prodotti di prima necessità.
Infine, novità anche sull'Irap, l'imposta regionale sulle attività produttive, dove si arriverà al graduale superamento.
Riforma a vasto raggio, si cambia anche sui rimborsi
Il Governo ha pensato a delle sorte di premialità per chi è sempre stato rigoroso.
Ecco allora che per i contribuenti con alti livelli di affidabilità fiscale è prevista ad esempio la riduzione dei tempi di rimborso.
Saranno poi incentivate le attività di certificazione delle dichiarazioni fiscali. Le deleghe potranno essere attribuite ai professionisti abilitati, si potrà adempiere agli adempimenti fiscali anche direttamente per via telematica, mentre ci sarà l'addio agli Indici sintetici di affidabilità (Isa).
La riforma prevede l'ampliamento delle forme di pagamento delle tasse: ad esempio con addebito diretto sul conto bancario.
Un vecchio "tormentone": il Superbollo
Con il nuovo testo si va verso l'addio al superbollo: verrà valutato l'eventuale progressivo superamento dell'addizionale erariale sulla tassa automobilistica per le auto con potenza superiore a 185 chilowatt.
È prevista poi una revisione delle norme del federalismo fiscale regionale: alle Regioni saranno attribuite le somme a titolo di compartecipazione regionale all'Iva, applicando il principio anche al recupero dell'evasione fiscale.
Con la riforma sarà introdotta poi una più rigorosa distinzione normativa anche sanzionatoria tra i casi di compensazione indebita di crediti di imposta non spettanti e inesistenti.
Altre novità "in pillole"
Ci sarà la possibilità di rateizzare acconti e saldi Irpef per autonomi e imprenditori individuali, mentre è saltata l'automazione dalla procedura di pignoramento dei conti correnti.
Infine, la cedolare secca viene estesa di fatto anche ai negozi o attività professionali o artistiche.
Il commento del presidente del Consiglio
Dopo l'approvazione della riforma è arrivato il commento soddisfatto del presidente del Consiglio Giorgia Meloni su un tema che ha sempre provocato tensioni e malumori:
"Sono molto soddisfatta dell'approvazione in via definitiva in Parlamento della delega fiscale. Una riforma strutturale e organica, che incarna una chiara visione di sviluppo e crescita e che l'Italia aspettava da cinquant'anni. Meno tasse su famiglie e imprese, un fisco più giusto e più equo, più soldi in busta paga e tasse più basse per chi assume e investe in Italia, procedimenti più semplici e veloci".
E ancora:
"Sono alcuni dei principi di un provvedimento storico che rivoluzionerà il rapporto tra Fisco, cittadini e imprese e che il Governo lavorerà per attuare concretamente con i decreti attuativi. Un impegno preso con i cittadini che oggi abbiamo onorato, nell’interesse dell’Italia".