Threads, la nuova droga dei social-drunk: l’Irriverente commento di Simone Di Matteo

Un surrogato di Twitter di cui non avevamo assolutamente bisogno

Threads, la nuova droga dei social-drunk: l’Irriverente commento di Simone Di Matteo
Pubblicato:
Aggiornato:

Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, si sa, ognuno di noi si augura che qualcosa di bello e inaspettato possa accadere. Quelle cose che capitano con semplicità, quasi per caso, ma questo naturalmente non riguarda mai noi, bensì gli altri! Converrete con me, purtroppo, che le gioie inattese sono lussi preclusi esclusivamente a chi può permetterseli. In fondo non deve esserci un senso a tutto obbligatoriamente. C’è chi nasce con la camicia e chi senza. Perciò non prendetevela. Poteva andare indubbiamente meglio, ma anche certamente peggio. E a pensarci bene, con l’arrivo di Threads, il nuovo social targato Meta di Mark Zuckerberg, le prospettive non lasciano ben sperare.

Ma di Threads ne avevamo davvero bisogno?

Qualche tempo fa, un amico di lunga data, uno che di baggianate sicuramente se ne intende, mi ha rammentato che nei casi in cui tutto va a rotoli, ci si può asciugare giusto il volto e andare avanti. Chissà, forse ha ragione o magari si sbaglia enormemente.

In questa realtà 2.0 fatta nient’altro che di applicazioni avariate, app svariate, suppellettili vari, filtri che fanno miracoli come nemmeno il miglior chirurgo al mondo riuscirebbe a fare e indecenza artificiale, l’apparenza e il sembrare popolari, alla moda e sulla cresta del trend è sono divenuti la nuova droga di questa nostra sconclusionata generazione di social-drunk. Sarà per tale ragione che Zuckerberg, l’uomo che da quel modesto garage di provincia è stato in grado di dar vita all’apocalisse della virtualità, avrà ben pensato di farci un bel regalo di Natale (che, sinceramente parlando, di bello o buono non ha proprio nulla!), contando sul fatto che la dipendenza dall’apparenza, ormai, miete più vittime del Covid!

Ecco qui che arriva Threads, piattaforma aperta al pubblico americano lo scorso luglio e arrivata in Europa da pochi giorni (se fosse rimasta oltreoceano non mi sarebbe affatto dispiaciuto), una sorta di surrogato dell’el fu Twitter, ad oggi X, che mira a fare una concorrenza spietata al colosso acquistato da Elon Musk. D’altronde, i due si sfideranno al Colosseo con il beneplacito del Governo Meloni (per la serie: prima le cose importanti), dunque da qualche parte dovevano pur cominciare!

Le funzionalità sono pressoché le stesse. È possibile condividere con la propria cerchia di follower (gli stessi che poi, qualora dovessero incontrarti per strada non ti stringerebbero neanche la mano) brevi pensieri, scatti, link, ovvietà, frasi fatte e chi più ne ha, più ne metta. Insomma, niente di nuovo direte voi. Eppure, agli internauti la novità (si fa per dire) pare esser piaciuta parecchio, tanto da precipitati immediatamente sul portale non appena ne è stato ufficializzato il rilascio. Anche io, un po’ per noia e un po’ per curiosità (illuso dal fatto che qualche buona novella possa scorgersi all’orizzonte) ho deciso di scaricarla e aprire il mio profilo. Che dire, per il momento mi auguro solamente che non sia l’ennesima palla da attaccare al nostro albero di Natale!!!

Seguici sui nostri canali