Test Covid rapidi venduti al supermercato, l'ultima idea di Zaia
Il governatore veneto: "In Germania possono tranquillamente comprare i tamponi a cinque euro.
Da un lato c'è la grande attesa per l'arrivo dei vaccini. Dall'altro, però, c'è la speranza che l'autodiagnosi diventi una realtà anche in Italia, come in altri stati europei, permettendo ai cittadini, al costo di pochi euro, di effettuare in autonomia i test per scoprire la positività al Covid.
Zaia: "In Germania test a cinque euro"
Un vero e proprio paradosso. In Veneto si era parlato di test fai da te (tamponi) già nel mese di novembre del 2020. A pochi mesi, dallo "scoppio" della pandemia. Eppure dalle parole non si è mai arrivati ai fatti. E' stato il Governatore del Veneto Luca Zaia, nel bollettino di martedì 9 marzo 2021 sull'andamento della pandemia nella regione, a ribadire l'urgenza di adottare anche lungo lo Stivale, gli strumenti di autodiagnostica già in uso, per esempio, in Germania.
"In Italia purtroppo siamo ancora molto indietro - ha ricordato il governatore Zaia - So che in Germania i tedeschi possono andare nel supermercato per comprare a cinque euro i tamponi. Qui da noi l'autodiagnosi è davvero un miraggio. Quando lo dicevamo noi sembravano idiozie, adesso sembra che, come vi avevo anticipato, ormai in giro per l'Europa si compra il test rapido. Anche questo è un elemento che ci può aiutare a vivere un po' più liberamente".
Attenzione però: sicuri soltanto al 50%
Il 50% dei test rapidi fornisce un risultato sbagliato. E le conseguenze, come non è difficili immaginare, possono essere tragiche.
GUARDA IL VIDEOSERVIZIO:
I test rapidi hanno il vantaggio di essere veloci, economici e facilmente fruibili. Ma non sono così affidabili e dovrebbero essere usati solo a determinate condizioni.
Fin dalla loro comparsa l'Organizzazione Mondiale della Sanità aveva chiarito:
"Vanno usati solo nei soggetti sintomatici e nei primi giorni di sintomi. Mai su soggetti asintomatici e per screening di massa."
In Italia la protezione civile ne ha distribuiti milioni a medici di base e aeroporti. E in molti scali ci si basa sul loro risultato per stabilire se una persona possa entrare nel nostro paese.
I kit in commercio sono più di 200 con diversi gradi di affidabilità. Ma in quanti, quando vanno a sottoporsi ai test, si informano circa il nome dei test e della sua sensibilità?