"Stop all'Iva sulle creme solari per chi soffre di vitiligine" (e che cos'è)
Martina Lovera, 30enne originaria di Cuneo, nel racconto del rapporto di 14 anni con la patologia, ha voluto porre l'accento su una problematica non da poco.
Da un punto di vista biologico le macchie di vitiligine si manifestano a causa dell'assenza di melanina, uno dei maggiori fattori costitutivi di difesa dalle radiazioni ultraviolette (RUV). Tale patologia, quindi, comporta un elevato rischio di reazioni fototossiche a seguito di un'elevata esposizione ai raggi solari. Pertanto, un'adeguata fotoprotezione e l'utilizzo di creme solari, per chi soffre di vitiligine, rappresenta una necessità fondamentale (in copertina la modella Winnie Harlow).
Martina Lovera, 30enne originaria di Cuneo, che da 14 anni soffre di vitiligine, nel racconto del rapporto con tale patologia, ha voluto porre l'accento su una problematica non da poco per chi ne è affetto: in Italia sulle creme solari, prima protezione dall'esposizione solare, è applicata l'aliquota al 22% ossia quella ordinaria, e non ridotta o agevolata come invece accade per i beni considerati di prima necessità. Per tale motivo, sulla piattaforma Change.org, ha aperto una petizione per dire "stop all'Iva al 22% sulle creme solari". Oggi ha raggiunto ben 14mila firme.
Che cos'è la vitiligine
La vitiligine è una malattia della pelle che colpisce i melanociti, cioè le cellule che producono il pigmento da cui dipende il naturale colorito della pelle (melanina). La carenza (ipopigmentazione) o la totale assenza (depigmentazione) di melanina che ne deriva si manifesta con la comparsa di macchie caratteristiche: la pelle diventa più chiara, quasi bianca e, a parte la modificazione cromatica, è assolutamente normale.
Tale patologia, quindi, comporta un elevato rischio di reazioni fototossiche a seguito di un'elevata esposizione ai raggi solari. Pertanto, un'adeguata fotoprotezione e l'utilizzo di creme solari, per chi soffre di vitiligine, rappresenta una necessità fondamentale.
La storia di Martina Lovera
"Mi chiamo Martina Lovera e da 14 anni soffro di vitiligine. La vitiligine è una malattia della pelle cronica che colpisce i melanociti, cioè le cellule che producono il pigmento da cui dipende il normale colorito della pelle. Per le persone affette da disturbi della pelle come me l'acquisto di creme solari diventa un bene di prima necessità per evitare danni".
Nello specifico, infatti, si tratta di una malattia autoimmune che, con un'esposizione prolungata al sole delle parti della pelle prive di melanina, potrebbe portare conseguenze davvero spiacevoli e ad ustioni anche gravi.
"Stop all'Iva al 22% sulle creme solari"
Il racconto di Martina, tuttavia, oltre ad esporre la sua storia, ha voluto porre l'accento su una problematica con cui, soprattutto per chi soffre di vitiligine, ci si ritrova a fare quotidianamente i conti:
"L’SPF, sun protection factor, protegge la pelle dai raggi UV, UVA e UVB, ma mediamente una crema solare da 50 ml per chi ne fa un uso quotidiano dura dalle 2 alle 3 settimane. Questo vuol dire che verranno usate in un anno dai 15 ai 20 vasetti di prodotto! La necessità di utilizzare le creme, però, si scontra col fatto che l’aliquota applicata ai prodotti è fissata al 22% - ossia quella ordinaria, e non ridotta o agevolata come invece accade per i beni considerati di prima necessità. Peraltro, gli UV sono i raggi ultravioletti, essi sono in grado di stravolgere il DNA delle cellule della pelle e sono cancerogeni. Pertanto tutti dovremmo usare quotidianamente la crema solare".
Sulla base di questo discorso, la 30enne cuneese ha aperto sulla piattaforma Change.org una petizione per chiedere al Ministri della Salute e a quello dell’Economia di dire "Stop all'Iva al 22% sulle creme solari". Un'iniziativa la sua che in poco tempo ha raggiunto più di 14mila adesioni.
"Unisciti anche tu alla richiesta di abbassare l'IVA delle protezioni solari, perché è un bene di uso quotidiano rilevante ai fini sociali, soprattutto per chi, come me e altri 20 milioni di persone in Italia, ha disturbi della pelle come la vitiligine!".
La modella canadese che fa della vitiligine un punto di forza
Winnie Harlow, all'anagrafe Chantelle Brown-Young, è una modella e attivista canadese classe 1994. All'età di quattro anni le è stata diagnosticata la vitiligine e per tutti questi anni ha dovuto convivere con grandi macchie bianche sulla sua pelle mulatta. A causa di questa patologia è stata vittima di bullismo e molestie verbali che in più occasioni l'hanno costretta a cambiare scuola in continuazione, arrivando persino a sfiorare l'idea del suicidio.
Winnie Harlow è stata scoperta da Tyra Banks su Instagram e in seguito è diventata una delle quattordici finaliste della ventunesima edizione del America's Next Top Model nel 2014. Da lì la sua vita è completamente cambiata. Winnie Harlow ha posato come modella per il marchio di abbigliamento spagnolo Desigual divenendo la ragazza immagine del loro marchio. Nel 2015 Winnie Harlow ha lavorato come modella per il marchio di abbigliamento italiano Diesel, per la collezione primavera-estate del 2015, ed è stata fotografata dal fotografo di moda britannico Nick Knight.
E' apparsa sulle riviste "Cosmopolitan", "Vogue Italia" ed "Ebony". Nel 2016, Harlow è apparsa in uno spot della bevanda Sprite, e anche in una campagna per Swarovski. Mentre Drake, uno dei rapper più noti a livello mondiale, cita il suo nome nella canzone "Signs". Nel 2018 Winnie Harlow ha sfilato anche durante il Victoria's Secret Fashion Show. La modella canadese è riuscita a trasformare la sua patologia in un punto di forza per la sua carriera lavorativa. Su Instagram Winnie Harlow è seguita da ben 8,7 milioni di followers.
IL PROFILO DI WINNIE HARLOW:
Visualizza questo post su Instagram