Spacciatore genio: "Non potete arrestarmi: sono stato a Codogno e ho il Coronavirus"
Per carità, nell'attuale zona rossa c'era anche stato... ma molto prima che divenisse tale.
Una scusa che decisamente non ha funzionato, quella inventata da un 45enne fermato con hashish e marijuana, banconote false e 770 euro (veri, provento di spaccio), trovati dai Carabinieri addosso e in casa, meta di un viavai sospetto di giovani.
“Sono stato a Codogno, ho il Coronavirus”
E' successo a Treviglio, nella Bergamasca. Una volta in caserma, il pusher per cercare di scampare all’arresto ha avuto la bella idea di fingere un malore durante le fasi del fotosegnalamento, spiegando d'esser stato nei giorni precedenti a Codogno, instillando il dubbio d'esser contagiato e sperando quindi di evitare le sbarre grazie al Coronavirus.
Spacciatore genio... ma non sfugge all'arresto
Ovviamente, per precauzione sono stati avviati tutti i protocolli sanitari del caso: l’arrestato è stato portato in ospedale dove, dopo aver accertato che il viaggio a Codogno risaliva ad oltre due settimane fa, i sanitari hanno riconsegnato il 45enne ai carabinieri ed è finito in Tribunale per la Direttissima, con buona pace del Coronavirus.