Seconda ondata Covid, c'è stata una "anomalia veneta"? L'incontro con Crisanti
L'iniziativa del Coordinamento Veneto per la Sanità Pubblica. Tra i relatori anche l'ex senatrice del Pd Laura Puppato, che ci ha anticipato il suo parere.
Video-conferenza stasera, mercoledì, su piattaforma Zoom in diretta streaming e sulla pagina FB di Covesap.
L’anomalia veneta nella seconda ondata Covid-19, l'incontro
Sotto accusa in particolare l'ostinazione sulla "zona gialla" tra novembre e dicembre scorsi. La tesi è sostenuta dal Coordinamento Veneto per la Sanità Pubblica, promotore stasera di un incontro online che si interrogherà proprio suo quali siano state le ragioni del picco di contagi e ricoveri in Veneto tra novembre e dicembre e se, naturalmente, si potesse evitare.
"Nel corso degli scorsi mesi di novembre e dicembre, mentre la diffusione del contagio si attenuava sensibilmente in tutte le altre regioni il Veneto subiva un picco di contagi e di ricoveri tanto violento quanto inatteso - scrive il Coordinamento - I decessi da Covid-19 hanno toccato cifre elevatissime, in alcuni giorni fino ad un quarto di tutti quelli registrati nel Paese. La regione è rimasta per settimane al primo posto in Italia per tutti i principali parametri: Rt, nuovi contagi giornalieri (in assoluto e in rapporto ai tamponi eseguiti), incidenza, prevalenza, ricoveri in area non critica e in terapia intensiva, e soprattutto decessi giornalieri per Covid-19".
Un recente documento dell’Azienda Zero, tra l'altro, ha fornito un’analisi dettagliata dei dati, con tabelle e grafici molto significativi che fotografano la differenza nelle curve dei contagi tra il Veneto e le altre regioni e nell’andamento dei ricoveri tra la prima e la seconda ondata.
"Quest’ultimo mostra chiaramente una persistente saturazione dei posti letto durata settimane. Tutto ciò e soprattutto il picco dei decessi, varie migliaia, sono alla base dell’”anomalia veneta”.
Un "disastro" che secondo CoVeSaP, il Coordinamento Veneto per la Sanità Pubblica, "si sarebbe potuto evitare".
"CoVeSaP ha denunciato in varie occasioni, anche con un esposto alla Magistratura, quelle che ritiene essere state le cause del disastro, ovvero la sottovalutazione del rischio da parte dell’amministrazione, regionale e nazionale, col conseguente mancato lockdown e l’assegnazione del Veneto alla zona gialla sulla base di un numero di posti letto di terapia intensiva soprastimato.
"Uso improprio dei tamponi rapidi"
E l'analisi del Coordinamento Veneto per la Sanità Pubblica prosegue:
"L’errata percezione del rischio diffusa dai media e l’uso improprio dei tamponi antigenici “rapidi” in categorie a rischio, quali ospiti delle RSA e personale sanitario, hanno fatto il resto".
Per esaminare con lucidità e in modo oggettivo quanto davvero accaduto e per valutarne le cause, CoVeSaP ha invitato alcuni esperti e osservatori che hanno seguito l’andamento della pandemia dal suo nascere a dare un loro parere, in un dibattito aperto e documentato che possa contribuire non solo a chiarire le cause dell’”anomalia veneta” ma anche e soprattutto a indirizzare i decisori verso scelte future più efficaci e responsabili a tutela della sanità pubblica.
- Introduzione: - Maurizio Manno, Salvatore Lihard (CoVeSaP)
- Moderatore: - Andrea Tornago, giornalista (L’Espresso)
- Relatori: - Laura Puppato, imprenditrice, già sindaca e senatrice: Cronaca di una tragedia annunciata: appelli e criticità nel Veneto della seconda ondata
- Roberto Buzzetti, epidemiologo: L’andamento della pandemia in Veneto: cosa suggeriscono i numeri?
- Andrea Crisanti, virologo: Dinamica delle varianti nella trasmissione di Sars-Covid-2 nel Veneto durante la seconda ondata
L'anticipazione dell'ex senatrice Laura Puppato
"Si tratta della sintesi del lavoro che da mesi stiamo portando avanti con i prof. Manno e Crisanti, che ha dato origine a questo incontro - rigorosamente via web - nel quale vogliamo rappresentare dati alla mano “l’anomalia Veneta” della seconda ondata - spiega Laura Puppato, ex senatrice del Pd ed x sindaco di Montebelluna - Anomalia che è stata inversamente proporzionale alla prima, tanto quanto ci eravamo distinti in positivo nella prima infatti, tanto ci siamo purtroppo caricati un fardello di decessi e contagiati inaudito nella seconda.
E ancora:
"Analizzeremo con dati alla mano l’accaduto, con serietà e con obiettività. Personalmente parlerò in particolare di fatti che mi/ci hanno fatto scegliere l’invio alle Procure della Repubblica del Veneto di un pesante fascicolo composto da un centinaio di atti allegati, contenente un esposto di 6 pagine sull’accaduto. Due mesi tondi tondi di incapacità o mancanza di volontà di ascolto di accorati appelli interni agli ospedali e di focus su focolai sottaciuti o non valutati, hanno portato a numeri talmente alti da costringere Zaia tardivamente, solo il 19 dicembre, dopo aver sempre smentito l’allarme, a scegliere la via di una parzialissima restrizione generale".