Seconda dose con vaccino diverso: ecco cosa ne pensano cinque esperti
Posizione unitaria sia da parte del ministero della Salute e del Cts che della gran parte degli scienziati (ma Crisanti e Pregliasco frenano).
Dopo l'approvazione da parte dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco), l'ordinanza del ministero della Salute e la raccomandazione del Cts, i soggetti under 60 che hanno già ricevuto la prima dose di Astrazeneca, si sottoporranno alla cosiddetta vaccinazione eterologa: a chi ha meno di 60 anni, come seconda dose, dovrà essere loro inoculato un vaccino a mRNA (Pfizer o Moderna).
ECCO COSA NE PENSANO GLI ESPERTI:
Il parere di Ministero e Cts
Dopo aver dichiarato lo stop definitivo alla somministrazione del vaccino Astrazeneca ai soggetti di età inferiore ai 60 anni, il ministero della Salute ha indicato che, per chi rientrasse in quella fascia d'età e fosse già stato vaccinato con la prima dose di Astrazeneca, dovrà ricevere, in seconda dose, un vaccino a mRNA, (Pfizer o Moderna), sottoponendosi quindi alla cosiddetta vaccinazione eterologa.
Su tale procedura si è espresso in prima persona il Ministro della Salute, Roberto Speranza, il quale ha rassicurato sulla seconda dose con un vaccino diverso. Secondo alcuni studi effettuati su soggetti che hanno ricevuto la vaccinazione eterologa, la risposta immunitaria è risultata migliore rispetto a quelli che hanno effettuato la regolare vaccinazione con lo stesso siero anti-Covid.
Anche il Comitato tecnico scientifico ha sottolineato che il timore di fare il richiamo con un vaccino diverso è immotivato, in quanto, non è la prima volta che si deve ricorrere a questo metodo, i cui risultati sono stati efficienti.
Cosa dicono gli esperti
Anche la maggior parte degli esperti in materia si unisce in coro a quanto affermato dal ministero e dal Cts sulla vaccinazione eterologa. Per il farmacologo Silvio Garattini, a livello di sicurezza, non esiste alcun problema nel ricevere dosi diverse di vaccino. Sergio Abrignani, membro del Cts, sottolinea che procedere con questo metodo non rappresenta minimamente una sperimentazione. L'ex direttore generale dell'Ema, Guido Rasi, parla di una soluzione ottimale per porre rimedio alle conseguenze di Astrazeneca.
Di parere più prudente sono invece il virologo Fabrizio Ernesto Pregliasco, il quale ritiene che per la vaccinazione eterologa non sono stati fatti necessari approfondimenti, e il microbiologo Andrea Crisanti, che reputa non sufficienti i dati relativi alle vaccinazioni con sieri differenti.
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