Scritte sui muri contro il maresciallo: "Giù le mani dalle mogli degli altri"
Sul lago di Lecco, comandante della stazione dei Carabinieri messo alla berlina: "Codardo, togliti cintura e pistola e difenditi dai mariti col tuo pistolino".
Due scritte sono apparse sui muri di un paesino sul lago di Lecco, in Lombardia. E la storia sta facendo il giro del Web, perché il destinatario dell'invettiva è niente meno che il 56enne comandante della locale stazione dei Carabinieri.
Scritte sui muri contro il maresciallo dei Carabinieri
Eccole testualmente:
"XXXXX fetente, giù le mani dalle mogli degli altri. Codardo, togliti cintura e pistola e difenditi dai mariti col tuo pistolino".
"Signora XXXXX cornutona, svegliati o ti fa comodo viver mantenuta dai contribuenti e far anche la colf in nero".
Come riporta Prima Lecco, la prima scritta, apparsa sulla facciata di una casa privata, è evidentemente indirizzata al maresciallo, mentre la seconda, sul muro di una scuola, alla moglie del militare.
L'ignota mano appartiene invece evidentemente a un marito convinto di essere "cornuto", o addirittura a più mariti nella stessa situazione.
A Bellano, sul lago di Lecco, patria di Andrea Vitali
Succede a Bellano, poco più di 3mila anime, località resa famosa dall'illustre concittadino Andrea Vitali, scrittore di prestigio nazionale, che - coincidenza vuole - ha ambientato lungo le sponde del Lario racconti ambientati in un passato immaginario del tutto simili a questa controversa storia vera.
"Non è un espediente per lanciare i miei libri. I pettegolezzi non mi appartengono e i miei personaggi sono frutto di fantasia", ha tenuto a precisare il romanziere, che per il paese è stato anche medico di famiglia per una vita intera.
Ma stavolta non è fiction e al posto del mitico maresciallo Maccadò dei romanzi di Vitali c'è una persona in carne e ossa. Il gesto anonimo rischia davvero di provocare un terremoto, nel paesino e forse non solo.
"Incompatibilità ambientale": e se fosse tutta una montatura?
Questo perché al maresciallo potrebbe essere contestata una "incompatibilità ambientale".
Certo l'Arma non rimuove il comandante di una caserma appena a chicchessia viene in mente di scrivere su un muro. Anche perché suo malgrado il militare si ritrova già appiccicata un'onta difficilissima da scrollarsi di dosso, quando ovviamente non esiste uno straccio di prova riguardo alle pesanti accuse.
Ma il clamore mediatico (la vicenda è rimbalzata su tutte le testate nazionali) potrebbe avere un peso non indifferente e la Benemerita potrebbe adottare decisioni anche a tutela del maresciallo, in servizio a Bellano già da 16 anni.
Insomma, per dire: e se gli inventori della fake news a mezzo parete avessero architettato tutto questo col solo fine di far trasferire il maresciallo? Adesso si fregherebbero le mani... Beh, se davvero fosse stato tutto fatto apposta, per il bersaglio incolpevole verrebbe addirittura da usare l'espressione "cornuto e mazziato", ma forse non è il caso...
La solidarietà del sindaco nei confronti del maresciallo
“Condanniamo fermamente senza se e senza ma questo gesto – ha commentato il primo cittadino di Bellano Antonio Rusconi – Abbiamo già provveduto a far cancellare le scritte. Purtroppo sappiamo bene che vicende di questo tipo accendono gli istinti più pruriginosi… e pure i riflettori. Da parte nostra oltre che stigmatizzare quanto accaduto non possiamo fare altro che esprimere la nostra solidarietà alla persona coinvolta, e più in generale a tutte le Forze dell’Ordine, insostituibile e prezioso presidio di sicurezza per il territorio e per tutti i cittadini”.
Solidarietà che per altro va, ovviamente anche alla moglie del carabiniere che forse in tutta questa storia è la persona che ha più sofferto.
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