Scienziati scettici sull'efficacia del nuovo vaccino russo anti Covid
Sarà prodotto su larga scala: 30 milioni di dosi per la Russia e altre 200 milioni per altri Paesi.
Da un lato c'è il presidente russo Vladimir Putin che esulta per essere stato il primo a dare il via libera a un vaccino contro il Covid-19.
Dall'altro però c'è tutta la comunità scientifica internazionale che non gli crede, perché secondo i ricercatori di tutto il mondo è impossibile escludere effetti collaterali per lo "Sputnik V", così battezzato in memoria del primo satellite spaziale mandato in orbita nel 1957.
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Nuovo vaccino russo anti Covid
I test effettuati in Russia sono stati giudicati insufficienti dai medici e anche l'Oms ha chiarito che al momento non c'è ancora alcuna approvazione.
Il Centro nazionale di epidemiologia e microbiologia di Mosca intitolato a Nikolai Gamaleya, che produce il vaccino, ha dichiarato di aver completato la fase 2 il 3 agosto. Secondo la rivista Science la fase successiva numero 3 partirebbe proprio oggi, 12 agosto 2020.
Scienziati scettici sull'efficacia
La sperimentazione vedrà coinvolto un numero molto vasto di volontari: si parla di duemila persone tra Russia, Emirati Arabi e Arabia Saudita, Brasile e Messico.
Per Putin comunque il vaccino funziona e a dimostrazione di ciò anche dichiarato che una delle sue figlie si è sottoposta volontariamente al test, e dopo una leggera febbre adesso sta bene. Si tratterebbe della primogenita Maria, laureatasi proprio in medicina e specializzata in endocrinologia.
Sarà prodotto su larga scala
Oltre 20 Paesi si sarebbero prenotati per l'acquisto di oltre un miliardo di dosi di vaccino. Tra di queste Emirati, Arabia, Indonesia, Filippine, Messico, India e Brasile.
Il piano è quello di produrre entro la fine del 2020 30 milioni di dosi per la Russia e altre 200 milioni per tutti gli altri Paesi.
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