Sarà la rete di hacker di Anonymous a salvare l'Ucraina da Putin?
Scende in campo il noto collettivo: "Mettetevi nei panni degli ucraini che vengono bombardati in questo momento. Insieme possiamo cambiare il mondo, possiamo resistere a qualsiasi cosa".
Anonymous scende ufficialmente in guerra contro Putin, anzi in ciberguerra, in virtù delle sue competenze informatiche. L'annuncio è stato diffuso dagli account social del collettivo internazionale di hacker.
Anonymous sfida la Russia
"Mettetevi nei panni degli ucraini che vengono bombardati in questo momento. Insieme possiamo cambiare il mondo, possiamo resistere a qualsiasi cosa. È tempo che il popolo russo si unisca e dica no alla guerra di Vladimir Putin. Siamo Anonymous. Siamo una legione. Aspettaci".
Con questo annuncio Anonymous chiarisce la sua intenzione, a un giorno e mezzo dall'inizio della drammatica invasione russa nel territorio ucraino, di dare filo da torcere a Putin. E, come da copione, muove i suoi tentacoli creando disservizi informatici. Il primo sito a essere colpito è quello di Russia Today, che infatti è risultato inaccessibile per diverso tempo.
Nella notte sono inoltre risultati inaccessibili i siti del Cremlino, del governo russo e della Duma, dopo che alcuni media, fra cui l'ucraino Kiev Independent, avevano riferito di un attacco hacker. Molto nette le posizioni dei membri del gruppo, che potrebbe intensificare la cyber war colpendo altri obiettivi governativi e privati della federazione russa.
Le imprese
Anonymous è un movimento mondiale, nato nel 2003, di hacktivismo che agisce in modo coordinato per perseguire un obiettivo concordato. Noto per vari attacchi informatici contro varie società, istituzioni governative, ma anche contro la Chiesa di Scientology. Il fine che hanno sempre proclamato è quello di essere un gruppo di individui che utilizza le proprie abilità (ovviamente informatiche) per contrastare vessazioni e ingiustizie.
Le attività di chi si riconosce nell'azione collettiva generata o ispirata ad Anonymous sono in grosso modo di due tipi e riguardano da una parte la pubblicazione di informazioni riservate acquisite tramite incursioni informatiche, dall'altra una modifica o un blocco temporaneo delle attività online del target.
Protagonista di molti fatti di cronaca, il gruppo, nel 2010, ha annunciato il suo sostegno a WikiLeaks. Nel mirino degli haker sono finiti anche Enel e Agicom. Il 7 marzo 2012 viene attaccato e reso inagibile il sito del Vaticano, il gruppo di hacker rilascia una comunicazione dove denuncia la Chiesa per la sua "attività di censura e di anti-progresso nei confronti della medicina". Sempre nel 2012 nel mirino del collettivo finisce anche Trenitalia, per i reiterati malfunzionamenti oltre che per la TAV.
Questi sono soltanto alcuni degli attacchi che hanno caratterizzato per anni l'attività di Anonymous soltanto nel nostro Paese, da oggi l'obiettivo è la Russia di Putin.