Rientro a scuola il 7 gennaio: il 50% in presenza, ecco le linee guida
Le Regioni si preparano tra entusiasmi e perplessità. Soddisfazione della ministra Azzolina.
La posizione del Governo sul rientro in presenza dei ragazzi delle secondarie di secondo grado non cambia - a scuola dal 7 gennaio 2021 - ma si rivedono i numeri. Non più il 75%, come inizialmente indicato nel Dpcm di dicembre, ma il 50% almeno per la prima settimana. Sucessivamente, dal 15 gennaio, si arriverà al 75% degli alunni in presenza. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante la conferenza stampa di fine anno ha ribadito che sarà “un ritorno in classe nel segno della flessibilità”.
Rientro in classe per il 50% degli studenti delle superiori
Così ha deciso il Governo, alla luce dei dubbi e delle difficoltà sollevate dopo l’approvazione del Dpcm da Regioni e rappresentanti del mondo scolastico, spaventati dal rischio di una terza ondata e dal ritrovarsi di fronte ai medesimi problemi che già hanno pesato fra settembre e agosto, principalmente sul trasporto pubblico. Sulla questione si è espressa anche la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina:
“Le scuole superiori vanno riaperte anche in considerazione delle ultime valutazioni dell’Unione europea, secondo cui gli istituti scolastici non costituiscono un luogo pericoloso per il contagio”.
Maggiori perplessità da parte dei sindacati, che chiedono a gran voce che il personale scolastico - dai docenti ai collaboratori - venga sottoposto al vaccino anti-Covid. Nel frattempo ogni Regione si organizza: a Milano si punta su orari differenziati ed entrate scaglionate, mentre il Piemonte va verso lo screening di docenti e studenti. Ci va con i piedi di piombo il governatore del Veneto, Luca Zaia:
“L’apertura delle scuole superiori al 50% ma lo si potrà fare se ci saranno le condizioni e la valutazione dovrà essere stabilita dal dipartimento prevenzione. Se non ci fossero le condizioni allora sarebbe meglio aspettare un attimo”.
Da Firenze, invece, il sindaco Dario Nardella fa sapere con la città metropolitana è attrezzata per garantire un piano di ripartenza al 75%.
Le linee guida
Di seguito il testo integrale delle “Linee guida per garantire il corretto svolgimento dell’anno scolastico”
Le Regioni e le Province autonome, le Province, le Città metropolitane e i Comuni ognuno per la parte di propria competenza, concordano sulle seguenti linee guida.
Trasporto
Con riferimento alla materia dei trasporti, sulla base dei documenti operativi provinciali predisposti dai Prefetti all’esito dei tavoli di coordinamento previsti dal DPCM 3 dicembre 2020, nell’ambito della procedura prevista dall’art. 1, c. 10, lettera s) del dPCM medesimo, ivi compresa l’eventuale adozione delle ordinanze ex articolo 32 della legge 23 dicembre 1978, n. 833, e nei limiti del numero di mezzi aggiuntivi reperibili sul mercato e idonei al servizio pubblico richiesto:
A) riprogrammano, tenendo conto delle differenziazioni in entrata e in uscita dell’orario delle attività scolastiche, cosi come definite nei documenti prefettizi di cui al punto precedente, nonché della incentivazione dello smart working per il settore pubblico e privato e della flessibilità degli orari delle attività commerciali e produttive indicati dai Prefetti, i servizi di trasporto pubblico locale e regionale e il conseguente fabbisogno di servizi aggiuntivi da attivare per garantire il corretto svolgimento dell’anno scolastico;
B) coordinano nell’ambito della riprogrammazione di cui alla lettera A), i servizi di trasporto pubblico locale e regionale con le misure di intervento aggiuntive eventualmente adottate dagli enti locali.
Persona sintomatica
Con riguardo all’ambito sanitario, le Regioni e le Province autonome, al fine di assicurare l’ordinato svolgimento dell’anno scolastico in sicurezza anche in collaborazione del Ministero della Salute: elaborano un Piano operativo, finalizzato a garantire l’applicazione rapida e tempestiva dei protocolli sanitari relativi alle modalità di screening della popolazione studentesca, secondo un criterio di specifica priorità; a tal fine definiscono le modalità di intervento, per le operazioni di tracciamento dei contagiati e per l’applicazione rapida, efficace e tempestiva dei protocolli sanitari nell’ambito scolastico, provvedendo, anche con l’ausilio delle autorità sanitarie militari;
1. alla presa in carico della persona sintomatica;
2. alla individuazione puntuale dei contatti stretti della persona sintomatica;
3. alla immediata somministrazione di tamponi rapidi ai contatti stretti della persona contagiata, nel rispetto dei protocolli regionali per la gestione dei contatti di caso confermato a scuola; provvedono alla costruzione di un sistema di comunicazione rapido ed efficace attraverso cui le scuole sappiano con precisione quali studenti o unità di personale debbano essere posti in quarantena, per quanto tempo, con quali modalità di rientro a scuola; predispongono tempestive e sistematiche forme di reportistica riguardanti l’incidenza dei contagi all’interno delle istituzioni scolastiche.
Le Regioni potranno assumere intese con i Prefetti interessati ai fini della realizzazione delle attività di cui sopra e per il necessario raccordo con le Istituzioni scolastiche, le autorità sanitarie competenti per territorio, le Autorità militari e le altre componenti del sistema di protezione civile nazionale.
Il Ministero della salute, unitamente all’Istituto Superiore di Sanità, aggiornerà costantemente, sulla base delle nuove evidenze scientifiche i protocolli operativi di intervento nelle istituzioni Scolastiche.
Maggiori risorse
Le Regioni e Province autonome si impegnano nello spirito di leale e fattiva collaborazione a: garantire che l’eventuale ulteriore sospensione o limitazione delle attività didattiche in presenza sia prevista come misura residuale e disposta unicamente sulla base di evidenze scientifiche, fermo restando il pieno rispetto delle indicazioni contenute nei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, con riferimento allo svolgimento in presenza delle attività didattiche;
Il Governo si impegna a:
– individuare ulteriori risorse ad incremento del Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa, per il riconoscimento di salario accessorio al personale ATA, al fine di garantire il proseguimento del funzionamento delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado anche nelle ore pomeridiane;
– individuare, con riferimento alla materia dei trasporti, ulteriori risorse da destinare ai servizi di trasporto pubblico aggiuntivi, consentiti dai limiti tecnici dei differenti sistemi di trasporto pubblico locale, da attivare per garantire la frequenza scolastica degli studenti della scuola secondaria di secondo grado, garantendone la disponibilità in tempo utile per la riprogrammazione dei servizi di trasporto pubblico locale e regionale, di cui al punto A).