Indaga la Procura

Regione Veneto denuncia Crisanti per diffamazione: "Ci ha screditati"

Secondo il microbiologo almeno 3 positivi su 10 non sarebbero stati intercettati con i test rapidi.

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Lo scienziato Andrea Crisanti è stato denunciato da Azienda Zero - il braccio operativo della Regione - per diffamazione.

Il motivo? Le critiche mosse dal professore ordinario di microbiologia all'Università di Padova nei confronti della gestione della pandemia e nell'utilizzo dei test rapidi, avrebbero messo in cattiva luce l'impegno e gli sforzi della Regione nel tentare di arginare l'emergenza sanitaria Covid.

Regione Veneto denuncia Crisanti per diffamazione

Aveva fatto una promessa, il direttore della sanità veneta Luciano Flor, in occasione della puntata di Report che ha sollevato un vero e proprio polverone sulla gestione della seconda ondata della pandemia nella regione guidata dal Governatore Luca Zaia. E, a quanto pare, l'ha mantenuta.

"Ci saranno delle conseguenze", aveva infatti esternato Flor, riferendosi alle parole pronunciate dal noto virologo nei confronti del sistema di monitoraggio della pandemia attraverso (anche) i tamponi rapidi. E ora arriva la conferma: Azienda Zero (il braccio operativo della sanità veneta) ha denunciato il comportamento del dipendente Crisanti ritenuto diffamatorio.


La procura di Padova ha acquisito il 10 marzo un esposto del direttore generale di Azienda Zero nel quale si parla del professor Crisanti e delle sue critiche in quanto queste ultime "screditerebbero l’impianto di prevenzione adottato dalla Regione Veneto" in tema di Covid 19. La procura, dunque, come atto dovuto, ha iscritto il professor Crisanti sul registro degli indagati, si procede per diffamazione.

Da una parte, dunque, ci sono le critiche anche aspre del professor Crisanti sui metodi di gestione della pandemia di Regione Veneto e il tema dei tamponi rapidi sui quali, occorre dirlo, lo stesso Crisanti ha sempre espresso forti perplessità.

Secondo il microbiologo Crisanti, in poche parole, almeno 3 positivi su 10 non sarebbero stati intercettati con i test rapidi. Insomma, non sarebbero affidabili. Ed è stato proprio su questo "terreno" che si sarebbe aperto lo scontro tra lo scienziato e la Regione. Uno scontro che ora è finito in Procura.

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