"Non ce n'è Coviddi": chiudono le discoteche, bimba in terapia intensiva a Padova
Locatelli (presidente del Consiglio superiore di sanità): “O seguiamo le regole o rischiamo di dover chiudere altre attività dopo le discoteche”.
Il tormentone registrato dalla telecamere del Tg1 sull'isola di Pag, in Croazia, ovvero quel "Non ce n'è Coviddi" pronunciato con impudenza da una giovane turista italiana in discoteca è diventato il simbolo del rocambolesco fine settimana appena trascorso.
Eppure, alla fine tanto tuonò che piovve: a furia di regole infrante, alla fine il Governo è intervenuto con una nuova ordinanza chiudendo le discoteche da oggi, 17 agosto 2020, fino almeno al 7 settembre e imponendo l'uso della mascherina anche all'aperto dalle 18 alle 6 del mattino in tutti i luoghi a rischio assembramento.Chiusura discoteche: l'ordinanza integrale
Art. 1 (Misure urgenti di contenimento e gestione dell’emergenza sanitaria)
1. Ferme restando le disposizioni di cui all’articolo 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 agosto 2020, citato in premessa, ai fini del contenimento della diffusione del virus COVID-19 sono adottate le seguenti ulteriori prescrizioni:
- a) è fatto obbligo dalle ore 18.00 alle ore 06.00 sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie, lungomari) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale;
- b) sono sospese, all’aperto o al chiuso, le attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e locali assimilati destinati all’intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico.
2. Le Regioni possono introdurre ulteriori misure solo in termini più restrittivi rispetto a quelle di cui ai punti a) e b).
Art. 2 (Disposizioni finali)
1. Alle disposizioni di cui alla presente ordinanza si applica quanto previsto dall’articolo 4 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito con modificazioni dalla legge 22 maggio 2020, n. 35.
2. La presente ordinanza produce effetti dal 17 Agosto 2020 sino all’adozione di un successivo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ai sensi dell’articolo 2, comma 1, del decreto legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito con modificazioni dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, e comunque non oltre il 7 settembre 2020.
3. Le disposizioni della presente ordinanza si applicano alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con i rispettivi statuti e le relative norme di attuazione.
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La curva epidemiologica torna a preoccupare
Intanto ieri, domenica 16 agosto 2020, 479 nuovi casi. Il numero totale degli attualmente positivi, in crescita stabile da ormai due settimane , è di 14.733. I ricoverati con sintomi sono 787, mentre è di sole 56 unità il numero dei ricoverati in terapia intensiva. Sono 4 i nuovi decessi per un totale di 35.392 da inizio pandemia.
Lombardia: +61
Piemonte: +40
Veneto: +78
Toscana: +34
Liguria: +12
Nessun nuovo caso in Valle d'Aosta e Trentino.
Crisanti: "Sono passati messaggi sbagliati"
Resta fra i più cauti, il virologo Andrea Crisanti dell'Università di Padova:
"Se andiamo avanti così, nel giro di 10-20 giorni arriveremo ad almeno mille casi positivi giornalieri. Quello che non si riesce a spiegare è che più i nuovi positivi aumentano, più crescono le possibilità di avere pazienti in terapia intensiva. E di vedere un incremento dei decessi, purtroppo".
E ancora:
"Sono passati messaggi sbagliati, messaggi scientificamente non supportati. E questi sono i risultati: il traguardo contagi zero era a portata di mano, ma abbiamo fallito".
Crisanti ne fa un fatto statistico, considerando anche quanto sta accadendo negli Usa e in altre parti del mondo: malati e decessi arrivano sempre "a scoppio ritardato", e se è vero - come afferma il primario del San Raffaele Alberto Zangrillo - che i contagiati non sono malati, il loro aumento non fa che accrescere la possibilità che i numeri salgano, nelle prossime settimane (poco prima della ripresa dell'anno scolastico) anche esponenzialmente.
Locatelli: "Rischiamo di dover chiudere altro"
E a supportare il giro di vite del Governo nei confronti della cosiddetta "movida", per scongiurare futuri lockdown, è Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e membro del comitato tecnico scientifico:
"In vista di settembre la priorità è riaprire le scuole a ogni costo. I contagi aumentano ma siamo ancora in vantaggio e possiamo contenere l’epidemia: il 25-40% dei casi sono stati importati da concittadini tornati da viaggi, o seguiamo le regole o rischiamo di dover chiudere altre attività dopo le discoteche"ù
E ancora:
"I giovani possono infettarsi e non sono al riparo da manifestazioni gravi come dimostra la storia della bambina di 5 anni ricoverata a Padova con sindrome uremico emolitica in possibile relazione al Sars-CoV-2. Tanti i ventenni ricoverati. Nessuno è immune. Il rischio per i giovani di infettarsi è simile a quello di chiunque altro".
A Padova bimba di 5 anni in terapia intensiva
Il caso più grave registrato negli ultimi giorni è quello di una bambina di 5 anni ricoverata all’ospedale di Padova in terapia intensiva dopo che è risultata positiva al coronavirus. Era arrivata al Pronto Soccorso Pediatrico nella giornata di giovedì 13 agosto 2020 e aveva una grave insufficienza respiratoria. Dopo poco la piccola è stata sottoposta al tampone, che è risultato positivo, ed è stata intubata e così trasferita in terapia intensiva. La situazione per ora sembra sotto controllo.
E' il primo caso di un paziente in così tenera con una forma tanto grave d'infezione. La piccola non avrebbe patologie pregresse, ma, oltre all’insufficienza respiratoria, le è stata riscontrata la sindrome emolitico-uremica di solito associata a infezioni gastrointestinali. I medici vogliono capire se sia stata scatenata dal coronavirus o da altro patogeno.
daniele.pirola@netweek.it