Veneto, morti sul lavoro in calo secondo Zaia. Cgil tuona: "Il triplo di quanto dice"
Secondo gli Spisal del Veneto, i morti sul lavoro furono 52 nel 2015, mentre nel 2019 sarebbero stati 21. La Cgil cita l'Inail e ribatte: 98 decessi solo nel 2019.
I dati sono dati, verrebbe da pensare. Invece chi con i dati ci lavora sa che bisogna saperli leggere e intrepretare. In Veneto è guerra di cifre, su un tema tragico come le morti sul lavoro. Da una parte c'è il governatore Zaia che, citando lo Spisal – il Servizio Prevenzione, Igiene e Sicurezza negli ambienti di lavoro, che fa riferimento alle strutture sanitarie del Veneto – sostiene che le vittime si sarebbero ridotte di un terzo, dal 2015 al 2019. Di parere opposto la Cgil che - citando l'Inail - sostiene che le morti si sarebbero invece triplicate.
Morti sul lavoro in Veneto: è guerra di cifre
Durante un incontro tenutosi in Regione Veneto presieduto dal governatore Luca Zaia, con gli assessori al Lavoro e alla Sanità, che ha commentato che grazie al lavoro svolto negli ultimi venti mesi potenziare gli organici degli Spisal, si registra che il trend delle morti in azienda o nei cantieri è negativo. Ritengo che il Veneto sia la regione che maggiormente si è impegnata per ridurre la piaga delle ‘morti bianche’, del lavoro nero e del caporalato”. Non si è fatta attendere la replica di Christian Ferrari, segretario generale della Cgil in Veneto che ritiene "fuori luogo il trionfalismo" di Zaia, in quanto i morti sarebbero il triplo di quanto dice la Regione.