Modello neutralità Austria o Svezia: Mosca preme, ma Zelensky dice no
Intanto Mosca apre ai colloqui con Biden (nonostante le sanzioni al presidente Usa).
Passi in avanti per la tregua in Ucraina? Forse sì, forse no. La guerra è anche una partita a scacchi, e oggi tocca a Mosca fare la sua mossa. Dopo che ieri il presidente ucraino Volodymir Zelensky aveva affermato che ha raggiunto la consapevolezza che il suo Paese non entrerà mai nella Nato, oggi sono i russi a fare un passo avanti, proponendo a Kiev un modello di neutralità in stile Austria e Svezia. Ma l'Ucraina non sembra d'accordo.
Modello neutralità Austria e Svezia: la proposta della Russia
Nelle scorse ore il capo negoziatore russo ai colloqui con l’Ucraina Vladimir Medinsky aveva spiegato che Kiev si sarebbe detta disponibile ad assumere uno status di neutralità smilitarizzata, stile Austria o Svezia. Una versione approvata anche dal ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, che aveva aperto a una soluzione, anche se non semplice.
"I negoziati con l’Ucraina non sono facili, ma c’è la possibilità di un compromesso. Mi baso sulle valutazioni fornite dai nostri negoziatori, i quali dicono che i negoziati non stanno andando bene per ovvi motivi, ma che c’è comunque margine"
Zelensky dice no
I russi, però, sono stati smentiti dai "nemici". L'Ucraina infatti ha rifiutato l'idea di un modello austriaco o svedese di neutralità del Paese. Lo ha detto il presidente Volodymir Zelensky, che ha chiesto maggiori garanzie di sicurezza per la sua popolazione.
A spiegare la posizione dell'Ucraina è stato Mykhailo Podoliyak, consigliere di Zelensky e negoziatore di Kiev
"L'Ucraina è ora in uno stato di guerra diretta con la Russia. Pertanto, il modello può essere solo ucraino e solo basato su garanzie di sicurezza verificate legalmente. Nessun altro modello è un'opzione. L'Ucraina non è mai stata uno Stato militarista che attacca o progetta di attaccare i suoi vicini. A differenza di quegli stessi vicini".
Potrebbe anche darsi che dietro il "no" di Zelenksy ci sia la consapevolezza delle difficoltà russe. Che Putin pensasse di "chiudere la pratica" in pochi giorni è oramai risaputo, e la resistenza ucraina è una "carta" nelle mani del presidente, pronta a essere giocata sui tavoli della diplomazia per "alzare la posta".
Una situazione messa in mostra anche dall'intelligence britannica, che in un report delle ultime ore ha testimoniato le difficoltà delle armate di Mosca.
Cosa è il modello Austria e Svezia di neutralità
Ma di cosa stiamo parlando? La neutralità sul modello austriaco e svedese prevede uno Stato neutrale demilitarizzato, ma che comunque ha un proprio esercito e forze navali.
La dichiarazione di neutralità austriaca fu firmata il 26 ottobre 1955. Formalmente, fu promulgata volontariamente dalla Repubblica d’Austria. In realtà fu necessaria per sancire la fine dell’occupazione militare sovietica, statunitense, britannica e francese, iniziata al termine della Seconda guerra mondiale.
L'accordo era mirato al fatto che l’Austria non si unisse alla Nato. E lo stesso vale anche per la Svezia, che non è membro dell’Alleanza atlantica.
Per il Paese scandinavo la neutralità ha origini più antiche. La Svezia sancì la propria neutralità nel 1834. Nel 1941 permise ai tedeschi di transitare attraverso il territorio svedese fino al fronte finlandese e, allo stesso tempo, ospitò tanti profughi in fuga da Germania e Paesi occupati. Dopo il 1945 la Svezia decise di mantenere il suo status neutrale, senza però la firma di alcun trattato.
Mosca: "Sì ai colloqui con Biden" (nonostante le sanzioni)
Intanto, la Russia apre ai colloqui tra Putin e Joe Biden. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov nel corso di un punto stampa dopo che dal Cremlino sono state emesse sanzioni dirette contro il presidente Usa.
"Se necessario possono riprendere i contatti. Putin e Biden non si sono mai parlati dall’inizio della guerra in Ucraina. Imporre sanzioni (ai vertici dell’Amministrazione Biden, ndr) non significa fermare i contatti".
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