Messe abusive in violazione dei divieti, multati fedeli e preti "ribelli"
Don Lino, nel Cremonese, ha cacciato dalla chiesa i carabinieri che cercavano di interrompere la fuzione. A Cinisello Balsamo copione analogo e messa interrotta.
Non c’è Covid-19 che tenga a Gallignano, piccola frazione di Soncino, nel Cremonese. Don Lino Viola, parroco della comunità, ha deciso di celebrare una messa pubblica con una quindicina di fedeli, in barba alle disposizioni anti-contagio. Copione analogo a Cinisello Balsamo, presso la chiesa copto ortodossa. Fioccano multe e denunce, ma non tutti sono concordi con le limitazioni in vigore.
La celebrazione abusiva nel Cremonese
Riavvolgiamo il nastro e vediamo cosa succede quando i preti "si ribellano".
Domenica 19 aprile, nella chiesa di San Pietro Apostolo nel Cremonese, la funzione - a norma di legge - avrebbe dovuto essere a porte chiuse. Non per don Lino, convinto che l’esiguo numero di fedeli in chiesa fosse sufficiente ad aggirare il divieto. Dopo circa un quarto d’ora, dal fondo della chiesa, con discrezione, i carabinieri intervengono facendo presente che una celebrazione a porte aperte, in piena emergenza, non si può celebrare. Il sacerdote ribatte:
“Questo è un abuso di potere. I nostri vescovi… ho chiamato anche il sindaco… Siamo qui in 13 in un ambiente di 300 metri quadrati. Non c’è ressa. Tutti hanno la loro mascherina, io non tocco l’eucaristia perché la tocco con le pinzette”.
Il sacerdote ignora l'invito dei militari e procede con la funzione. Ed ecco il coupe de theatre: dopo l’Alleluia il carabiniere, sempre con una certa discrezione, si avvicina di nuovo e stavolta sale sull’altare. In mano ha un cellulare e lo porge al don. “E’ il sindaco, le vuole parlare…” spiega il militare. Ma non c’è davvero verso: “Sto celebrando, il sindaco lo richiamo dopo” tuona irritato il prete invitando le forze dell'ordine a uscire. Si arriva così alla Comunione, impartita dal sacerdote senza mascherina.
La Diocesi "sconfessa" il parroco ribelle
Il sindaco di Soncino Gabriele Gallina ha smentito di aver autorizzato il prete a celebrare la messa. Sia don Lino che i fedeli presenti sono stati multati per l’inosservanza delle disposizioni anti-Covid-19. A stretto giro arriva anche la condanna della Diocesi di Cremona, che prende le distanze dall'operato di Don Lino.
"Il comportamento di don Lino Viola è in contraddizione con le norme civili e le indicazioni canoniche”.
Se le forze dell'ordine, la Diocesi e le istituzioni condannano fermamente l'operato di don Lino, Forza Nuova Lombardia Est è invece scesa in campo per esprimere solidarietà con la scelta del sacerdote allineandosi con le accuse di quest'ultimo che ha parlato di "abuso di potere" esercitato da militari e istituzioni. Sulla medesima linea anche il Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi che, attraverso le parole di Massimo Dal Passo, coordinatore per la Provincia di Bergamo e componente del Coordinamento Regionale lombardo, invita al ritorno al rito comunitario:
In questo periodo di quarantena gli italiani hanno imparato a stare in coda per entrare nei supermercati, a tenere un metro di distanza l’uno dall’altro, a indossare guanti e mascherine: perché non tornare a celebrare cum populo con le dovute precauzioni?
Da Prima Cremona
Messa irregolare nel Milanese: 40 sanzioni
Altra funzione religiosa irregolare presso la chiesa copta ortodossa di Cinisello Balsamo il 18 aprile 2020. All’interno della struttura c’erano circa 50 persone. I carabinieri dopo aver ricevuto la segnalazione si sono portati sul luogo, ponendo fine alla funzione religiosa. Non solo. I militari hanno proceduto anche a identificare e multare i presenti: 40 le persone sanzionate e tra di loro ci sono anche il responsabile religioso della comunità e tre preti copti che erano presenti alla funzione.
Da Prima Monza
Alternative "on the road"
Se i fedeli non possono recarsi in chiesa, è la chiesa che va da loro. Dopo la celebrazione della messa in diretta su Facebook, lnstagram e YouTube sui canali dell’Oratorio di Capralba (sempre per restare nel Cremonese) domenica 19 aprile 2020, don Emanuele Barbieri ha benedetto il territorio comunale dal cassone di un pick-up.
Oppure è successo durante la domenica delle Palme in Liguria e nel Comasco, anche se in quel caso soltanto per impartire la benedizione... in Apecar: